Rinosinusite cronica e poliposi nasale: dupilumab migliora il sonno


Nei pazienti affetti da rinosinusite cronica con poliposi nasale, dupilumab migliora anche la qualità del sonno

Apnea ostruttiva del sonno e invecchiamento

Dopo un mese di trattamento con dupilumab, è migliorato anche il sonno nei pazienti affetti da rinosinusite cronica con polipi nasali (CRSwNP). Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su Annals of Allergy, Asthma & Immunology.

Razionale e caratteristiche cliniche dei pazienti al basale
La rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP) è una condizione clinica che ha un impatto notevol sulla qualità di vita dei pazienti, compromettendo anche la qualità del sonno.  L’endotipo più comune di CRSwNP è caratterizzato da un’infiammazione di tipo 2, con una maggiore produzione di interleuchine (IL)-4, IL-5 e IL-13.

Dupilumab è un anticorpo monoclonale contro il recettore-α dell’IL-4, che inibisce la segnalazione di IL-4 e IL-13, ed è stato recentemente approvato per il trattamento della CRSwNP.

L’obiettivo del nuovo studio è stato quello di valutare l’effetto di dupilumab sulla qualità del sonno dei pazienti con CRSwNP nel setting della pratica clinica reale. Su 29 pazienti (55,2% donne; età media, 54 ± 9,8 anni) con CRSwNP della coorte considerata nello studio, 24 (82,8%) erano affetti da asma, 20 (69%) erano atopici mentre 16 (55,2%) erano ex fumatori. Inoltre, 25 (86,2%) pazienti erano stati sottoposti almeno ad un intervento chirurgico pregresso per CRSwNP, con una media di 2,2 ± 1,7 interventi (range, 1-7), mentre 27 (93,1%) pazienti erano stati sottoposti almeno a tre o a più cicli di trattamento con corticosteroidi orali nel corso dell’anno precedente.

I punteggi medi dei questionari per la poliposi al basale erano pari a 6,4 ± 1,3 per il punteggio NPS, a 11,9 ± 5,2 relativamente alla scala di valutazione dei sintomi dell’ostruzione nasale (NOSE), a 62,5 ± 17 per il sinonasal outcome test-22 (SNOT-22) e a 64,8 ± 22,3 per il questionario sulla qualità di vita della poliposi nasale (NPQ).

Sette pazienti (24,1%) presentavano un punteggio della scala di sonnolenza di Epworth (ESS) superiore a 10, ad indicare la presenza di un’eccessiva sonnolenza diurna, mentre 23 (79,3%) mostravano punteggi dell’indice di gravità dell’insonnia (ISI) superiori a 7, suggestivi di un’insonnia significativa.

Inoltre, 27 (93,1%) pazienti avevano riportato punteggi dell’indice di qualità del sonno di Pittsburgh (PSQI) pari o superiori a 5, indicativi di una qualità del sonno complessivamente alterata.

Risultati principali post-trattamento
I pazienti con CRSwNP non controllata ma senza asma erano stati sottoposti a trattamento con un dosaggio di 300 mg sottocute di dupilumab ogni 15 giorni.  Quelli affetti, invece, sia da CRSwNP che da asma grave erano stati trattati con una dose di carico di 600 mg del farmaco e poi con dosaggi bisettimanali di 300 mg.

Dopo 1 mese di trattamento, i ricercatori hanno riscontrato miglioramenti significativi nei punteggi NPS, SNOT-22, NPQ e NOSE, con miglioramenti continui per i punteggi NPS e NPQ dopo 3 mesi.

I punteggi dell’Asthma Control Test nei pazienti con asma sono migliorati da 17 ± 4,3 al basale a 21 ± 3,5 a 1 mese (p < 0,001) e a 23,1 ± 2,5 a 3 mesi (p = 0,009 per il confronto con i dati a 1 mese).

I punteggi ESS sono migliorati significativamente da 7,9 ± 4,5 al basale a 6,17 ± 4,8 a 1 mese (p = 0,008) e a 4,3 ± 3,4 a 3 mesi (p = 0,01 rispetto a 1 mese).

Dal basale a 1 mese, il punteggio ISI è migliorato da 13,1 ± 6,2 a 8,1 ± 5,7, il PSQI è migliorato da 9,2 ± 3,7 a 6,6 ± 3,6, mentre il dominio relativo al sonno dello SNOT-22 è migliorato da 12,1 ± 4,2 a 7 ± 4,9 (P < 0,001 per tutti), in assenza di miglioramenti ulteriori a 3 mesi.

Il numero di pazienti con eccessiva sonnolenza diurna è sceso a cinque (17,2%) ad 1 mese e poi a due (6,9%) a 3 mesi. Analogamente, il numero di pazienti con insonnia è sceso a 15 (51,7%) ad 1 mese (p = 0,03) e poi a 11 (37,9%) a 3 mesi (P = 0,001).

Il numero di pazienti con qualità del sonno complessivamente alterata è sceso a 20 (69%) ad 1 mese (p = 0,002) e a 16 (55,2) a 3 mesi (p < 0,001). In particolare, dal basale ad 1 mese, il dominio relativo alla qualità del sonno del PSQI è migliorato da 1,8 ± 0,8 a 1,1 ± 0,6 (p = 0,001), mentre il dominio dell’efficacia è migliorato da 1,1 ± 1,1 a 0,5 ± 0,8 (p = 0,03).

Da ultimo, sono stati registrati miglioramenti anche nei domini della latenza del sonno (da 1,3 ± 0,9 a 0,6 ± 0,7; p = 0,002) e della disfunzione diurna (da 1,1 ± 0,7 a 0,6 ± 0,6; p = 0,003) dal basale a 3 mesi. Non ci sono stati miglioramenti nella durata del sonno a 3 mesi.

Riassumendo
Nel complesso, dai risultati dello studio è emerso che il 93,1% dei pazienti mostrava una qualità del sonno globalmente compromessa, il 79,3% soffriva di insonnia, mentre il 24,1% presentava un’eccessiva sonnolenza diurna, indicativa di una possibile apnea ostruttiva del sonno.

Tuttavia, dupilumab è stato associato a un miglioramento rapido e duraturo di tutti i parametri della qualità del sonno. Ciò, secondo i ricercatori dello studio, dovrebbe spingere i clinici a valutare con maggior attenzione i parametri del sonno nei pazienti con CRSwNP.

Per questo, i ricercatori hanno concluso con l’auspicare la realizzazione di studi in grado di confermare questi risultati in un numero maggiore di pazienti ed esplorare il possibile protrarsi di questi risultati oltre i 3 mesi, dato che il trattamento con dupilumab si configura come una terapia a lungo termine.

Bibliografia
Ferri S, et al. Sleep quality burden in chronic rhinosinusitis with nasal polyps and its modulation by dupilumab. Ann Allergy Asthma Immunol. 2023;doi:10.1016/j.anai.2023.08.594.
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