Astrazeneca acquisisce l’azienda cinese di terapie cellulari Gracell


La casa farmaceutica britannica AstraZeneca ha deciso di spendere fino a 1,2 miliardi di dollari per acquisire l’azienda cinese di terapie cellulari Gracell

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Le operazioni di AstraZeneca nel settore della terapia cellulare e genica non mostrano segni di rallentamento. La casa farmaceutica britannica ha deciso di spendere fino a 1,2 miliardi di dollari per acquisire l’azienda cinese di terapie cellulari Gracell.

Secondo i termini dell’accordo, AstraZeneca acquisirà Gracell per 2,00 dollari per azione, più un diritto di valore contingente basato sulle milestone di 0,30 dollari per azione, per un valore complessivo di 1,2 miliardi di dollari. Il prezzo combinato rappresenta un premio dell’86% rispetto alla chiusura di Gracell del 22 dicembre scorso.

AstraZeneca ha intrapreso una rincorsa nelle terapie cellulari
L’acquisizione colma alcune lacune nella pipeline di terapie cellulari di AstraZeneca, aggiungendo una terapia CAR-T in fase clinica in sviluppo per tumori ematologici e malattie autoimmuni. L’azienda acquisisce anche la piattaforma FasTCAR di Gracell, destinata a ridurre significativamente i tempi di produzione, a migliorare l’idoneità delle cellule T e l’efficacia.
Giocare d’anticipo

Un po’ in ritardo nel settore delle terapie cellulari e geniche, AstraZeneca ha iniziato ad arricchire seriamente il proprio portafoglio alla fine dello scorso anno con l’acquisizione per 320 milioni di dollari di Neogene Therapeutics e dei suoi candidati per i recettori delle cellule T (TCR) per i tumori solidi. Da allora, l’azienda ha siglato un accordo da 2 miliardi di dollari con Quell Therapeutics per lo sviluppo di terapie regolatorie a base di cellule T per le malattie autoimmuni; ha acquisito una serie di terapie geniche precliniche da Pfizer per un importo massimo di 1 miliardo di dollari e, il mese scorso, ha stretto un’ampia alleanza strategica con Cellectis per utilizzare la sua piattaforma di editing genico TALEN e le sue capacità produttive per sviluppare prodotti di terapia cellulare e genica.

Questo mese, inoltre, AstraZeneca ha stretto una partnership con AbelZeta Pharma per il co-sviluppo di C-CAR031, una terapia CAR-T autologa e blindata mirata alla GPC3 per il cancro al fegato.

L’unico programma di terapia cellulare interamente di proprietà di AstraZeneca e sviluppato internamente è AZD0754, una CAR-T preclinica armata di TGF-beta che ha come bersaglio STEAP2, sovraespresso nel cancro alla prostata.

Primi dati sul mieloma multiplo, occhi puntati sul lupus
La risorsa più importante acquisita da AstraZeneca è il candidato principale di Gracell, GC012F, un CAR-T a doppio bersaglio BCMA/CD19 in fase Ib/II di sperimentazione per il mieloma multiplo (MM). Al recente meeting dell’American Society of Hematology (ASH), Gracell ha presentato i dati che dimostrano che in 22 pazienti con MM di nuova diagnosi e ad alto rischio, GC012F ha dimostrato un tasso di risposta globale del 100%, con 21 pazienti che hanno ottenuto una risposta completa stringente con un follow-up mediano di 18,8 mesi. Per sostituire il Carvytki (ciltacabtagene autoleucel) di Johnson & Johnson, leader nel mercato dei CAR-T mirati al BCMA per il MM, sarà necessario un alto tasso di risposta e una rapida produzione.

AstraZeneca avrà anche l’opportunità di esplorare il potenziale del GC012F nelle malattie autoimmuni. A novembre la Fda ha dato il via libera a Gracell per avviare una sperimentazione di GC012F nel lupus eritematoso sistemico (LES). Questo passaggio è stato convalidato dai dati presentati da un gruppo accademico tedesco all’ASH, che ha riscontrato risposte impressionanti trattando pazienti affetti da LES con una CAR-T mirata al CD19.

La pipeline di Gracell comprende anche tre CAR-T precliniche a doppio bersaglio per i tumori maligni ematologici e una CAR-T in fase di sviluppo per i tumori solidi che ha come bersaglio la Claudina-18.2, una proteina espressa nei tumori gastrointestinali.