Truffa aggravata: Ferragni indagata anche per bambola Trudi e uova di Pasqua


Chiara Ferragni indagata anche per la bambola Trudi e le uova di Pasqua. Il Codacons: “Ora estendere le indagini a tutte le operazioni di beneficenza dell’influencer”

Arriva l'uovo di Pasqua firmato Chiara Ferragni

Dopo il caso Balocco, la procura di Milano ha aperto un’indagine per truffa aggravata nei confronti di Chiara Ferragni anche per le uova di Pasqua ‘Dolci Preziosi’ e la bambola Trudi. Secondo quanto rivelato dal Corriere della Sera, che ha letto l’atto inviato dalla Procura di Milano al pg della Cassazione, l’ipotesi è quella di uno ‘schema di comportamento illegale’ legato al marketing e alla beneficenza.

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CODACONS: ESTENDERE INDAGINI A TUTTE LE OPERAZIONI DI BENEFICENZA DELL’INFLUENCER

“Con la decisione di allargare le indagini nei confronti di Chiara Ferragni anche ai casi delle uova di Pasqua “Dolci Preziosi” e della bambola Trudi, la magistratura ha accolto in pieno gli esposti presentati dal Codacons successivamente allo scoppio dello scandalo sul pandoro Balocco”. Lo fa sapere l’associazione dei consumatori, che aveva depositato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia chiedendo alla magistratura di accendere un faro anche su altre operazioni di beneficenza dell’influencer, a partire proprio dalle uova di Pasqua.

“Lo scorso 19 dicembre avevamo depositato un esposto a 104 Procure e all’Antitrust segnalando il caso delle uova di Pasqua griffate Ferragni, e sottolineando come si trattasse di una sponsorizzazione commerciale che avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all’influencer, a fronte di una donazione ‘elemosina’ di appena 36mila euro in favore del progetto benefico ‘I Bambini delle Fate’, per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l’entità della donazione”, spiega il Codacons.

“AZIENDE DOVRANNO BLOCCARE CONTRATTI DI SPONSORIZZAZIONE ANCORA ATTIVI”

La Procura “ha accolto le nostre tesi estendendo le indagini per truffa aggravata, ma non basta”, prosegue il Codacons. “Nell’esclusivo interesse dei consumatori chiediamo di accendere un faro su tutte le iniziative di beneficenza avviate nel corso degli ultimi anni non solo da Chiara Ferragni, ma anche dai principali influencer operanti in Italia, per capire la commissione tra rapporti commerciali e solidarietà. In tal senso abbiamo avviato una task force per realizzare un monitoraggio sui profili social più seguiti nel nostro paese allo scopo di cercare collegamenti tra vendite di merci e beneficenza”.

Infine per il Codacons, alla luce dei nuovi sviluppi dell’inchiesta, “tutte le aziende che hanno contratti di sponsorizzazione ancora attivi con Chiara Ferragni farebbero bene a sospendere qualsiasi rapporto commerciale, in attesa che la magistratura accerti i fatti e le relative responsabilità”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT).