Interrotto studio sull’anticoagulante orale Asundexian


Uno studio di fase III che analizza asundexian rispetto ad apixaban in pazienti con fibrillazione atriale a rischio di ictus, è stato interrotto per mancanza di efficacia

asundexian Intervento coronarico percutaneo

Asundexian  doveva essere il successore di rivaroxaban, l’anticoagulante orale di Bayer, un farmaco di grande successo ma che in Europa perderà la copertura brevettuale nel 2026. Non sarà probabilmente così, tanto è vero che Bayer ha perso il 20% in borsa alla notizia che OCEANIC-AF, uno studio di fase III che analizza asundexian rispetto ad apixaban (un anticoagulante orale diretto) in pazienti con fibrillazione atriale a rischio di ictus, è stato interrotto anticipatamente per mancanza di efficacia.

Questa decisione si basa sulla raccomandazione del Comitato Indipendente di Monitoraggio dei Dati (IDMC) dello studio. Bayer ha deciso di interrompere lo studio, iniziato solo nove mesi fa, sulla base della “sorveglianza in corso che ha mostrato un’efficacia inferiore di asundexian rispetto al braccio di controllo”. Si tratta di un’interruzione insolitamente precoce per uno studio di Fase 3 sulle malattie cardiovascolari, che in genere arruola decine di migliaia di pazienti e dura diversi anni per rilevare un beneficio da nuovi farmaci.
Bayer analizzerà ulteriormente i dati per comprenderne l’esito e li pubblicherà.

I dati disponibili sulla sicurezza sono coerenti con i profili di sicurezza di asundexian riportati in precedenza. L’IDMC raccomanda di proseguire lo studio di fase III OCEANIC-STROKE come previsto.

“Sebbene i risultati di questa analisi non supportino il proseguimento dello studio OCEANIC-AF, continueremo a studiare asundexian nello studio OCEANIC-STROKE e stiamo attualmente rivalutando altre indicazioni in pazienti che necessitano di un trattamento antitrombotico”, ha dichiarato Christian Rommel, membro del Comitato Esecutivo della Divisione Farmaceutica di Bayer AG e Responsabile Globale della Ricerca e Sviluppo.

L’azienda puntava molto su asundexian per il quale si ipotizzavano vendite annue fino a 5 miliardi di euro. L’interruzione dello studio segna un’altra battuta d’arresto per un’azienda gravata da una debole attività nel settore degli erbicidi, da un debito elevato e da cause legali negli Stati Uniti per il Roundup. Proprio oggi, l’azienda è stata condannata a pagare 1,56 miliardi di dollari, a meno che il risarcimento non venga ridotto in appello, nell’ultima causa intentata negli Stati Uniti per il diserbante Roundup accusato di provocare il cancro.

Il nuovo amministratore delegato di Bayer, Bill Anderson, nel tentativo di risollevare il valore delle azioni sta valutando le opzioni per dividere in tre parti l’azienda produttrice di farmaci da prescrizione, prodotti per la salute dei consumatori, prodotti chimici per le colture e sementi. Il manager sta anche cercando di semplificare il processo decisionale, tagliando le posizioni dirigenziali.

Come agisce asundexian
Il fattore XI attivato è coinvolto nella progressione della cascata trombotica ma sembra avere un ruolo minore nel l’inizio della cascata trombotica pertanto l’inibizione di tale fattore della coagulazione potrebbe offrire l’opportunità di prevenzione del tromboembolismo senza interferire o quasi con l’emostasi
Da questo presupposto è nato l’interesse di sviluppare un farmaco che agisca proprio a livello del fattore XI che, pur avendo un ruolo fondamentale nel contribuire alla crescita dei trombi, ha una funzione meno rilevante nei processi emostatici.

Asundexian è un inibitore orale del fattore XIa. Posto all’inizio della via di attivazione intrinseca, il fattore XI è una glicoproteina che viene attivata dal fattore XIIa, a sua volta attivato dalla lesione dei vasi e dalla conseguente liberazione di fosfolipidi piastrinici. Si è visto che i pazienti che presentano un deficit genetico del fattore XI hanno un rischio inferiore di sviluppare trombosi ma non presentano eventi emorragici.

Altri studi con asundexian vanno avanti
La multinazionale tedesca aveva lanciato una triplice serie di studi di fase III per valutare l’inibitore del fattore XIa in diverse indicazioni cardiovascolari. OCEANIC-AF, ad esempio, ha testato il farmaco in pazienti con FA a rischio di ictus.

Bayer sta inoltre valutando il potenziale terapeutico di asundexian per la fibrillazione atriale nello studio OCEANIC-AFINA, che si concentra su adulti di età pari o superiore a 65 anni non eleggibili al trattamento anticoagulante orale. Questo studio non è ancora in fase di reclutamento e Bayer ne rivaluterà il disegno dopo la conclusione anticipata di OCEANIC-AF.

Oltre alla fibrillazione atriale, Bayer sta conducendo anche lo studio OCEANIC-STROKE, uno studio randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco, a gruppi paralleli e guidato dagli eventi, che valuta asundexian per la prevenzione dell’ictus ischemico in pazienti dopo un ictus ischemico acuto non cardioembolico o un attacco ischemico transitorio ad alto rischio.

Nella dichiarazione dell’azienda, Christian Rommel, responsabile globale della Ricerca e Sviluppo di Bayer, ha affermato che la casa farmaceutica “continuerà a studiare asundexian nello studio OCEANIC-STROKE”. La decisione di interrompere anticipatamente OCEANIC-AF non influirà sul disegno e sulla conduzione dello studio sull’ictus.

Anticoagulanti orali: lo scenario competitivo
Xarelto (rivaroxaban), commercializzato  da Johnson & Johnson negli Stati Uniti, è arrivato sul mercato prima di Eliquis (apixaban), ma non ha raggiunto le stesse vendite annuali. Negli  studi clinici, Bayer è stata in grado di dimostrare solo che Xarelto non era  non era inferiore alwarfarin, mentre Eliquis si è dimostrato più sicuro e più efficace.

Insieme, Bayer e Johnson & Johnson hanno dichiarato vendite annuali di Xarelto di circa 6 miliardi di dollari nel 2022, rispetto ai quasi 12 miliardi di dollari di Eliquis.
Entrambi i farmaci perderanno la protezione brevettuale a metà degli anni 2020 il che significa che queste vendite potrebbero essere presto erose dalla concorrenza dei farmaci generici. Il successo dei nuovi farmaci attivi sul Fattore XIa potrebbe aiutare i produttori a compensare le perdite previdibili dovute ai farmaci generici attivi sul Fattore Xa.

Asundexian era in vantaggio su Bristol Myers Squibb nello sviluppo di un farmaco per il Fattore XIa. Il farmaco di BMS, chiamato milvexian, completerà gli studi di Fase 3 necessari per ottenere l’approvazione Fda solo nel 2026 o nel 2027.

L’interruzione della sperimentazione di asundexian solleva dubbi anche sulla promessa di milvexian, che come asundexian ha riportato dati contrastanti nella Fase 2 di prevenzione dell’ictus. Le azioni di Bristol Myers sono scese del 3% questa mattina. L’azienda, insieme al suo partner J&J, ha delineato un importante programma di Fase 3 per dimostrare l’efficacia del milvexian.

In una nota di luglio inviata ai clienti, l’analista di SVB Securities David Risinger ha descritto il milvexian come la “più grande opportunità di pipeline” dell’azienda, che potrebbe potenzialmente raggiungere più di 5 miliardi di dollari di vendite annuali, un totale che anche i dirigenti dell’azienda ritengono possibile. Umer Raffat, analista di Evercore ISI, ha dichiarato in una nota per i clienti che l’annuncio di Bayer avrà “implicazioni molto significative” per le altre aziende del settore.