Telitacicept per l’artrite reumatoide sicuro ed efficace in fase 3


Il trattamento con telitacicept è risultato sicuro ed efficace nel trattamento di pazienti con artrite reumatoide (AR) di grado moderato-severo

La fatigue è presente già durante le prime fasi dell'artrite reumatoide e tende a permanere stabilmente nel tempo secondo un nuovo studio

Il trattamento con telitacicept è risultato sicuro ed efficace nel trattamento di pazienti con artrite reumatoide (AR) di grado moderato-severo con risposta non soddisfacente a MTX. Queste le conclusioni di un trial di fase 3 presentato nel corso del congresso dell’American College of Rheumatology.

Informazioni su telitacicept
Telitacicept è una nuova proteina ricombinante di fusione TACI-Fc (attivatore transmembrana e modulatore del calcio e elemento di interazione ciclofillina ligando), in grado di inibire lo sviluppo e la sopravvivenza delle plasmacellule e delle cellule B mature, prevenendo la formazione di autoanticorpi. Agisce legandosi alla molecola di traduzione di segnali cellulari BlyS (stimolatore dei linfociti B) e APRIL (un ligando di induzione della proliferazione).

Nel corso del 2020 la Fda Usa aveva concesso la designazione “fast track” a telitacicept nel trattamento del lupus eritematoso sistemico grazie ai dati di un trial multicentrico, in doppio cieco, controllato vs placebo, di fase 2, che aveva valutato l’efficacia e la sicurezza del farmaco in pazienti con LES di grado moderato-severo.

Obiettivi e disegno dello studio
Per valutarne la sicurezza e l’efficacia di questo farmaco nei pazienti affetti da AR con una risposta insoddisfacente a MTX, i ricercatori hanno condotto uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, della durata di 24 settimane, che prevedeva un periodo di follow-up del trattamento in aperto dalla settimana 25 alla 48.

Lo studio ha incluso 479 pazienti, randomizzati secondo uno schema 3:1 a trattamento con telitacicept 160 mg (n=360 pazienti) o con placebo (n=119 pazienti). L’endpoint primario era rappresentato dalla la proporzione di pazienti che avevano raggiunto una risposta ACR20 alla settimana 24.

Risultati principali
Dall’analisi dei dati è emerso che, nel gruppo telitacicept 160 mg, il 60% dei pazienti ha ottenuto una risposta ACR20 dopo 24 settimane rispetto al 26,9% del gruppo placebo (P <0,001). Inoltre, il 21,4% dei pazienti del gruppo telitacicept ha ottenuto una risposta ACR50 rispetto al 5,9% del gruppo placebo (P <0,001).

I pazienti del gruppo telitacicept hanno sperimentato riduzioni dal basale di entità maggiore relativamente ai valori del punteggio DAS28-CRP e tra i singoli componenti dei criteri ACR, rispetto al gruppo placebo.

Un numero significativamente maggiore di pazienti nel gruppo telitacicept 160 mg (90,2%) non ha mostrato progressione radiografica di malattia (punteggio van der Heijde modified Total Sharp Score [mTSS] ≤0) dopo 24 settimane rispetto a quanto osservato nel gruppo placebo (66,4%; P <0,001).

I pazienti del gruppo telitacicept 160 mg hanno anche mostrato una progressione significativamente minore, dal basale alla settimana 24, del danno articolare misurato dal punteggio mTSS, dal punteggio di restringimento dello spazio articolare e dal punteggio di erosione.

Passando alla safety e considerando i pazienti del  gruppo telitacicept 160 mg e del gruppo placebo, sono state osservate incidenze simili di eventi avversi emergenti a seguito del trattamento (TEAEs; 79,7% vs 77,3%), eventi avversi gravi (6,4% vs 6,7%), TEAEs che hanno causato l’interruzione del trattamento dello studio (3,9% vs 3,4%) e infezioni/infestazioni (41,1% vs 42,0%).

Da ultimo, non sono stati segnalati casi di eventi fatali durante lo studio.

Riassumendo
In conclusione, i risultati di questo studio di fase 3 dimostrano l’efficacia (in termini di risposte ACR20, ACR50, di riduzione dei punteggi di attività di malattia DAS28-ESR, e di nessuna progressione radiografica misurata mediante mTSS), nonché la sicurezza d’impiego di telitacicept nel trattamento di pazienti con AR da moderata a grave con una risposta insoddisfacente a MTX.

Bibliografia
Wang L et al. Telitacicept, a Human Recombinant Fusion Protein Targeting and Neutralizing B Lymphocyte Stimulator (BlyS) and a Proliferation-Inducing Ligand (APRIL), in Rheumatoid Arthritis (RA) Patients with an Inadequate Response to Methotrexate (MTX): A Randomized, Double-Blind, Phase 3 Study [abstract]. Arthritis Rheumatol. 2023; 75 (suppl 9).