Virus dell’herpes simplex 1 associato a rischio Alzheimer e demenza


Evidenze crescenti suggeriscono che il virus dell’herpes simplex 1 può essere associato a un maggior rischio di sviluppare la demenza e la malattia di Alzheimer

Evidenze crescenti suggeriscono che il virus dell'herpes simplex 1 può essere associato a un maggior rischio di sviluppare la demenza e la malattia di Alzheimer

Evidenze crescenti suggeriscono che il virus dell’herpes simplex 1 può essere associato a un maggior rischio di sviluppare la demenza e la malattia di Alzheimer, secondo quanto rilevato da una revisione sistematica della letteratura pubblicata sul Journal of Drugs in Dermatology.

«La causa alla base della malattia di Alzheimer, un disturbo neurologico progressivo che è la causa più comune di demenza, è poco conosciuta e i trattamenti attualmente disponibili comportano benefici limitati o discutibili e non esistono trattamenti preventivi» hanno scritto il primo autore Marc Cohen del dipartimento di dermatologia presso il Downstate Medical Center dell’Università statale di New York e colleghi.

L’Alzheimer colpisce 6,5 milioni di statunitensi sopra i 65 anni e si prevede che questo numero raddoppierà entro il 2050. Il National Institutes of Health (NIH) spende ogni anno circa 3 miliardi di dollari nella ricerca sulla malattia di Alzheimer. Il nuovo farmaco aducanumab, approvato con riserva dalla Fda nel giugno 2021, è stato accolto in modo controverso a causa dei dati ambigui relativi all’efficacia, ai significativi effetti collaterali e ai costi elevati del trattamento, hanno premesso gli autori, pertanto potrebbe essere utile cercare terapie per trattare o prevenire la malattia.

Gli Herpesviridae sono una classe di virus che sono cause comuni di patologie mucocutanee. Causano lesioni spesso benigne e auto-risolutive, quindi in molti casi non viene richiesto un trattamento immediato. Nello specifico, il virus Herpes simplex 1 (HSV-1) può spesso causare lesioni intorno alla mucosa orale e di frequente non viene trattato. Tuttavia gli antivirali come aciclovir e valaciclovir vengono spesso somministrati per gestire le infezioni acute e più gravi o le frequenti epidemie.

La natura neurotropica dell’HSV-1, così come la sua capacità di rimanere dormiente nei gangli delle radici sensoriali del nervo trigemino, lo hanno reso un bersaglio di ricerca come potenziale eziologia infettiva dell’Alzheimer. Studi recenti hanno dimostrato una forte correlazione tra HSV-1 e Alzheimer, tuttavia il trattamento dell’infezione per la prevenzione del disturbo neurologico non è attualmente lo standard di cura.

Rischio più elevato di Alzheimer con la presenza del virus nel cervello
Per valutare le associazioni epidemiologiche tra HSV-1 e malattia di Alzheimer, gli autori hanno condotto una revisione sistematica di 21 studi pubblicati tra il 1997 e il 2021.

L’evidenza ha dimostrato che esiste un aumento del rischio di malattia di Alzheimer quando l’HSV-1 è presente nel cervello rispetto ai controlli (OR = 1,38), secondo una metanalisi con un campione di 4.353 persone. Un altro studio su 3.566 soggetti ha trovato risultati simili (OR = 1,4) che collegavano l’HSV-1 al rischio di malattia di Alzheimer.

In un’ analisi di sottogruppi, è stato riscontrato che la presenza di HSV-1 insieme all’allele epsilon 4 dell’apolipoproteina E (APOE), una variante genetica nota per essere associata a un aumento del rischio di Alzheimer, triplica quasi il rischi di sviluppare la malattia rispetto alla presenza del solo allele APOE epsilon 4.

Molti degli studi valutati dai ricercatori, incluso un trial di coorte retrospettivo che ha coinvolto oltre 33mila soggetti, hanno dimostrato che l’HSV-1 aumenta il rischio di demenza, che in due studi si avvicinava a 2,5 volte rispetto ai controlli.

Soppressione antivirale dell’HSV-1 per la prevenzione dell’Alzheimer
Inoltre, in uno studio su 265mila partecipanti, il trattamento antivirale per l’HSV-1 è stato associato a una riduzione del rischio di demenza (HR = 0,89).

«Studi recenti dimostrano una forte correlazione tra HSV-1 e malattia di Alzheimer, tuttavia il trattamento dell’infezione per la prevenzione del disturbo neurologico non è attualmente lo standard di cura» hanno scritto gli autori. «A causa dell’elevata prevalenza dell’HSV-1 nella popolazione adulta, concentrarsi sulla soppressione antivirale del virus può essere una linea d’azione ragionevole».

Nella revisione i ricercatori hanno concluso facendo appello ai dermatologi perché siano di aiuto nella lotta contro l’Alzheimer, dato che potrebbero essere gli specialisti in prima linea nel trattamento dell’HSV-1.

«In definitiva, comprendere la connessione tra l’infezione da HSV-1 e i cambiamenti neurodegenerativi del cervello potrebbe diventare parte integrante del futuro della prevenzione e del trattamento della malattia di Alzheimer» hanno concluso.

Referenze

Cohen M et al. The Association Between Herpes Simplex Virus and Alzheimer’s Disease: A Systematic Review. J Drugs Dermatol. 2023 Oct 1;22(10):1046-1052. 

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