Nuovo studio su funzione polmonare in neonati pretermine trattati con desametasone


Le probabilità di morte e/o displasia broncopolmonare grave aumentano nei neonati pretermine trattati con desametasone dopo 5 settimane di vita

Le probabilità di morte e/o displasia broncopolmonare grave aumentano nei neonati pretermine trattati con desametasone dopo 5 settimane di vita

Le probabilità di morte e/o displasia broncopolmonare grave aumentano nei neonati pretermine trattati con desametasone dopo 5 settimane di vita rispetto a quelli trattati con lo steroide a 2 o 3 settimane di vita.
Queste le conclusioni di uno studio pubblicato su European Respiratory Journal.

“Questo studio – scrivono gli autori – fornisce un quadro fedele delle pratiche cliniche attuali e dati preziosi per gli operatori sanitari che si occupano di questi neonati durante la degenza neonatale e per quelli che si occupano della fase successiva alla dimissione, compresi gli specialisti in malattie respiratorie”.

Disegno dello studio e risultati principali
In questo studio, avente un disegno retrospettivo di coorte, i ricercatori hanno valutato 3.469 neonati (gestazione mediana alla nascita: 25 settimane; 60% maschi), nati prima delle 32 settimane di gestazione in Inghilterra e Galles tra il 2010 e il 2020 e sottoposti a trattamento con desametasone postnatale, per determinare l’impatto del timing di trattamento sulla mortalità e sullo sviluppo di displasia broncopolmonare grave (BPD).
La maggior parte della popolazione in studio (81%; n = 2.827) aveva soddisfatto l’outcome composito di morte e/o BPD grave, con 2.928 neonati sopravvissuti alla dimissione. E’ stato osservato che il supporto respiratorio alla dimissione è stato necessario nel 69% di questi bambini.

Dal 2010 al 2020, i ricercatori hanno riscontrato che il desametasone postnatale era stato somministrato in età più giovane con l’avanzare del tempo (mediana: 28 giorni contro 24 giorni; P < 0,001) e che un maggior numero di neonati era stato sottoposto ad un numero maggiore di cicli di questo trattamento (25% contro 34%; P =0,04).

A questo punto hanno condotto un’analisi per valutare gli outcome a seconda che i neonati avessero ricevuto il desametasone postnatale a 2 o 3 settimane di vita (n = 1.098), a 4 o 5 settimane (n = 1.298) o dopo le 5 settimane di vita (n = 636).

I ricercatori hanno riscontrato probabilità simili di BPD tra i tre gruppi, anche se i neonati che erano stati sottoposti a trattamento dopo 5 settimane di vita rispetto a quelli di età compresa tra le 2 e le 3 settimane hanno presentato rischi maggiori di andare incontro a BPD grave (OR = 2,05; IC95%:1,55-2,71), ad evento letale e/o a sviluppo di BPD grave (OR = 1,68; IC95%: 1,28-2,21, nonché un trend all’aumento della necessità di supporto respiratorio al momento della dimissione (OR = 1,34; IC95%: 1,06-1,7).

Tra questi due gruppi di età, i ricercatori hanno anche osservato che il gruppo trattato in età più avanzata era stato ventilato più a lungo (differenza media: 17,5 giorni; IC95%: 15,3-19,7 giorni) e aveva subito l’estubazione in età gestazionale più tardiva (differenza media: 3,1 settimane; IC95%: 2,9-3,4 settimane).

In contrasto con questi outcome sfavorevoli, i neonati trattati con desametasone postnatale dopo 5 settimane di età hanno mostrato una riduzione della mortalità prima della dimissione rispetto a quelli sottoposti al trattamento in questione a 2 o 3 settimane di età (OR = 0,38; IC95%: 0,29-0,51).

Inoltre, i neonati a cui è stato somministrato il desametasone ad un’età superiore a quella di 2-3 settimane avevano maggiori probabilità di estubazione entro 14 giorni dal trattamento (4-5 settimane, OR = 2; IC95%:1,6-2,4; dopo 5 settimane, OR = 2,6; IC95%: 2-3,3).

A differenza dell’inizio del trattamento dopo le 5 settimane di età, i ricercatori non hanno trovato legami tra il desametasone postnatale somministrato a 4-5 settimane di età e la BPD grave o il supporto respiratorio alla dimissione.

Riassumendo
“Nonostante lo studio suggerisca che la finestra ottimale per l’uso di desametasone postnatale si collochi tra gli 8 e i 35 giorni di età, il che è in linea con precedenti studi di dimensioni più piccole, non si può escludere che tali risultati siano stati influenzati da effetti di confondimento residuo e  da bias di sopravvivenza – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro -. Ciò suggerisce la necessità di condurre uno studio clinico ulteriore, adeguatamente dimensionato e che includa la valutazione degli outcome a lungo termine, sulla tempistica ottimale per l’uso del desametasone postnatale e sulla determinazione di misure oggettive per rendere possibile l’identificazione precoce dei neonati ad alto rischio da candidare ad un trattamento tempestivo con lo steroide”.

Bibliografia
Kwok TC et al. Impact of postnatal dexamethasone timing on preterm mortality and bronchopulmonary dysplasia: a propensity score analysis. Eur Respir J. 2023;doi:10.1183/13993003.00825-2023
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