Prurigo nodularis: il prurito ha il più alto impatto sui pazienti


Prurigo nodularis: il prurito e il grattamento sono associati alla maggior parte dei sintomi della malattia e hanno il più alto impatto sulla qualità della vita

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I risultati di uno studio qualitativo condotto telefonicamente su pazienti con prurigo nodularis e pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology suggeriscono che il prurito e il grattamento sono associati alla maggior parte dei sintomi della malattia e hanno il più alto impatto sulla qualità della vita. Un’informazione utile per selezionare gli endpoint negli studi clinici sui trattamenti e per guidare il processo decisionale nella pratica clinica.

La prurigo nodularis è una malattia cutanea neuroimmune debilitante caratterizzata da prurito cronico e lesioni pruriginose multiple distribuite simmetricamente. Il prurito intenso e il grattamento avvertiti dai pazienti esacerbano le lesioni e portano a un intrattabile ciclo prurito-grattamento che ha implicazioni sostanziali sulla qualità di vita dei pazienti.

Nel trattamento della malattia l’obiettivo primario è ridurre il prurito e interrompere il circolo vizioso per consentire alla pelle di guarire. La gestione farmacologica della prurigo nodularis è tuttavia impegnativa, hanno sottolineato gli autori. Esiste infatti un solo trattamento approvato, dupilumab, autorizzato dalla Fda nel settembre 2022.

La difficoltà nella gestione farmacologica della condizione si riflette nella gamma di trattamenti empirici descritti in letteratura, comprendenti antistaminici, antidepressivi, gabapentinoidi, immunosoppressori e fototerapia. Una recente revisione sistematica della letteratura ha però rilevato che alcuni degli immunosoppressori utilizzati hanno scarsi profili di sicurezza e che gli antidepressivi sono promettenti ma non supportati da solide evidenze di efficacia.

Per via di tutte queste limitazioni, le persone che soffrono di prurigo nodularis spesso hanno una qualità di vita compromessa associata a lesioni cutanee e prurito non adeguatamente controllati. In uno studio osservazionale prospettico europeo su sei malattie cutanee pruriginose croniche, la prurigo nodularis è stata associata alla più forte intensità del prurito e al peggiore deterioramento della qualità della vita.

«Tutta la letteratura disponibile è concorde nell’indicare il prurito cronico come il sintomo più fastidioso della malattia, che interferisce con il sonno ed è associato ad ansia e depressione» hanno scritto il primo autore Danielle Rodriguez, ricercatrice presso la società provider of evidence-based solutions Evidera di Seattle e colleghi. «Tuttavia ci sono molti altri sintomi che incidono sulla qualità della vita dei malati e che non sono sufficientemente discussi o addirittura chiariti in letteratura. Abbiamo quindi condotto uno studio qualitativo per documentare gli oneri di questa malattia sulla base del contributo diretto del paziente».

Gli autori hanno osservato che è essenziale una corretta comprensione dei risultati del trattamento che sono più rilevanti per i pazienti quando si valutano nuove terapie negli studi clinici, come confermato dalle linee guida sullo sviluppo di farmaci incentrate sui pazienti della Fda che sottolineano l’importanza del contributo dei pazienti nello sviluppo dei farmaci.

Impatto a più livelli sulla qualità della vita
I ricercatori hanno intervistato telefonicamente 21 soggetti con prurigo nodularis (età media 53,1 anni, 15 donne, 18 bianchi) per discutere di come la malattia influisce sulla loro qualità di vita.

Ognuno degli intervistati ha affermato che è causa di prurito, dolore, sanguinamento o formazione di croste e pelle secca. La maggior parte ha inoltre fatto presente che la condizione è associata a protuberanze o noduli (95%), croste (95%), bruciore (90%), sensazione pungente (90%), lesioni o piaghe (86%), scolorimento cutaneo (86%) e pelle scorticata (81%). Descrivendo i sintomi peggiori, 15 pazienti sono stati concordi nel ritenere il prurito come il principale o comunque uno dei peggiori.

Coerentemente con gli studi precedenti, il 100% dei pazienti ha affermato che il sonno e la vita quotidiana in generale erano gli aspetti della loro vita più colpiti dalla malattia, seguiti da sensazioni/umore (95%), relazioni (95%), vita sociale (81%) e attività lavorativa/scolastica (71%).

L’85% dei partecipanti ha ammesso che di provare imbarazzo e vergogna e il 57% ha dichiarato di soffrire di depressione. Sei hanno affermato di non voler più socializzare con gli altri a causa di queste sensazioni e 10 hanno confessato di isolarsi a causa della malattia.

Inoltre la prurigo nodularis non ha solo un impatto sulla vita sociale dei pazienti, ma anche sul lavoro e sulla scuola, dato che 7 partecipanti hanno sottolineato che il prurito costante rappresenta un motivo di distrazione.

«Questi risultati possono essere utilizzati per guidare la selezione degli endpoint per la valutazione dei risultati rilevanti per il paziente negli studi clinici e dovrebbero aiutare a cogliere i benefici più rilevanti del trattamento» hanno scritto gli autori. «Possono anche essere utili per guidare un processo decisionale incentrato sul paziente nella pratica clinica».

Referenze

Rodriguez D et al.Patient Perspectives on Living With Severe Prurigo Nodularis. JAMA Dermatol. 2023 Sep 20:e233251. 

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