GLP-1 agonisti per la perdita di peso associati a rischio pancreatite


L’uso di agonisti del GLP-1 per la perdita di peso è stato associato a un aumento del rischio di pancreatite, gastroparesi e ostruzione intestinale

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L’uso di agonisti del GLP-1 per la perdita di peso è stato associato a un aumento del rischio di pancreatite, gastroparesi e ostruzione intestinale ma non di malattie biliari rispetto al trattamento con bupropione-naltrexone, hanno riferito i ricercatori in uno studio pubblicato su JAMA.

GLP-1 agonisti sono stati originariamente sviluppati per migliorare il controllo glicemico nelle persone affette da diabete di tipo 2 e in seguito si sono rivelati efficaci anche per la perdita di peso. Questi farmaci agiscono, in parte, rallentando il transito del cibo attraverso lo stomaco e dando un senso di sazietà più prolungato, tuttavia possono causare effetti collaterali gastrointestinali come dolore addominale, nausea e vomito, come dimostrato negli studi clinici e riportato sulle schede tecniche.

Più di recente, man mano che la loro popolarità e il loro uso crescevano, sono stati segnalati pazienti che hanno sviluppato gastroparesi (paralisi dello stomaco).

«Dato l’ampio uso di questi farmaci, questi eventi avversi, anche se non frequenti, devono essere presi in considerazione dai pazienti che pensano di usarli per perdere peso» hanno affermato il primo autore Mohit Sodhi, studente di medicina presso l’Università della British Columbia. «L’entità del rischio varia a seconda che un paziente li utilizzi per il diabete, l’obesità o semplicemente per la perdita di peso in generale, mentre le persone sane potrebbero essere meno disposte ad accettare questi eventi avversi potenzialmente gravi».

Possibili eventi gastrointestinali gravi con liraglutide e semaglutide
Utilizzando un campione casuale di 16 milioni di pazienti dal database PharMetrics Plus relativo alle richieste di risarcimento delle assicurazioni sanitarie, i ricercatori hanno valutato gli eventi avversi gastrointestinali tra i nuovi utilizzatori degli agonisti del GLP-1 liraglutide (n = 4.144) o semaglutide (n = 613) tra il 2006 e il 2020.

Hanno quindi confrontato i risultati con quelli degli utilizzatori di un altro farmaco dimagrante, bupropione-naltrexone (n = 654), e hanno monitorato tutti i pazienti per lo sviluppo di malattie biliari, pancreatite, ostruzione intestinale o gastroparesi. I soggetti inclusi nell’analisi avevano tutti precedenti di obesità e non soffrivano di diabete, che di per sé può causare gastroparesi.

«Ci sono state segnalazioni aneddotiche di alcuni pazienti che utilizzavano questi farmaci per perdere peso e poi presentavano episodi ripetuti di nausea e vomito secondari a una condizione denominata gastroparesi» ha osservato l’autore senior Mahyar Etminan, epidemiologo e professore associato nel dipartimento di oftalmologia e scienze visive dell’università. «Ma fino a ora non erano disponibili dati provenienti da ampi studi epidemiologici».

L’analisi dei dati ha rivelato che l’uso dei GLP-1 agonisti rispetto a bupropione-naltrexone era correlato con un rischio 9,09, 4,22 e 3,67 volte superiore rispettivamente di pancreatite, ostruzione intestinale e gastroparesi. Non erano invece associati a un aumento del rischio di malattie biliari (HR = 1,5), che comprendono condizioni che colpiscono la cistifellea, il fegato e i dotti biliari.

La pancreatite (infiammazione del pancreas) si è verificata con un tasso di circa 5 casi su 1.000 utilizzatori di semaglutide e 8 casi su 1.000 utilizzatori di liraglutide. La condizione provoca forti dolori addominali e, in alcuni casi, richiede il ricovero in ospedale e un intervento chirurgico.

La gastroparesi è stata osservata a un tasso di circa 10 casi su 1.000 utilizzatori di semaglutide e di 7 casi su 1.000 utilizzatori di liraglutide. La condizione, che può essere difficile da trattare, provoca grave nausea, vomito e dolore addominale.

Le ostruzioni intestinali, che si verificano quando un blocco impedisce il transito di cibo o liquidi nell’intestino, sono state osservate con un tasso di 8 casi ogni 1.000 utilizzatori di liraglutide, ma non sono state rilevate con semaglutide. A seconda della gravità dell’ostruzione intestinale potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuoverla.

«Questi farmaci stanno diventando sempre più accessibili ed è preoccupante che, in alcuni casi, le persone possano semplicemente ordinarli via web pur non comprendendo pienamente a quali rischi potrebbero andare incontro» ha ammonito Sodhi. «Si tratta di informazioni fondamentali che i pazienti devono conoscere in modo che possano cercare cure mediche tempestive ed evitare gravi conseguenze. Anche se si tratta di eventi rari, la popolarità di questi farmaci significa che se venissero prescritti a 1 milione di persone, decine o addirittura centinaia di migliaia di persone potrebbero sperimentarli».

Referenze

Sodhi M et al. Risk of Gastrointestinal Adverse Events Associated With Glucagon-Like Peptide-1 Receptor Agonists for Weight Loss. JAMA. 2023 Oct 5. 

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