Fibromialgia: dieta priva di glutine alleata contro il dolore


I pazienti con fibromialgia trattati con una dieta priva di glutine hanno migliorato la gravità dei sintomi e l’indice di dolore diffuso

I pazienti con fibromialgia trattati con una dieta priva di glutine hanno migliorato la gravità dei sintomi e l'indice di dolore diffuso

I pazienti con fibromialgia trattati con una dieta priva di glutine hanno migliorato la gravità dei sintomi e l’indice di dolore diffuso, risultati confermati facendo seguire a questa dieta un periodo di regime alimentare senza limitazione degli alimenti contenenti glutine. Sono i risultati di uno studio italiano pubblicato sulla rivista Reumatismo.

«In una percentuale non trascurabile di pazienti la fibromialgia è associata a sintomi addominali caratterizzati da dolore e diarrea, attribuibili alla sindrome dell’intestino irritabile (IBS)» hanno scritto i ricercatori del Dipartimento di Medicina Interna e reumatologia dell’Ospedale Spirito-Nuovo Regina Margherita di Roma. «Alcuni studi mostrano che nei pazienti con IBS esiste una sovrapposizione con la malattia celiaca o con l’ipersensibilità al glutine non celiaca (NCGS) e una dieta priva di glutine può migliorare i sintomi dell’IBS».

Ricerche precedenti ricerche hanno dimostrato miglioramenti positivi nel dolore e nella funzionalità nei pazienti con fibromialgia che seguivano una dieta ipocalorica, una dieta vegetariana cruda e una dieta a basso contenuto di FODMap (fattori dietetici maggiormente correlabili all’insorgenza e all’aggravamento dei sintomi tipici dell’IBS). Tuttavia la dieta priva di glutine ha mostrato risultati contrastanti.

Alcune ricerche ne hanno raccomandato l’uso solo in pazienti con IBS, fibromialgia ed enterite linfocitaria, ma finora nessuno studio ha valutato le modifiche osservate nella scala di gravità dei sintomi e nell’indice del dolore diffuso (WPI, la somma del numero delle aree nelle quali il paziente ha avuto dolore durante l’ultima settimana) nei pazienti che seguivano una dieta priva di glutine.

Minore dolore diffuso e gravità dei sintomi con una dieta senza glutine
Lo studio ha coinvolto 20 donne in postmenopausa con fibromialgia refrattaria al trattamento farmacologico e senza storia di celiachia, arruolate nel 2016 presso l’Ospedale Spirito-Nuovo Regina Margherita. La terapia farmacologica convenzionale è stata definita come il trattamento con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), duloxetina o pregabalin. La dieta priva di glutine è stata seguita per un totale di 6 mesi, seguiti da 3 mesi di dieta contenente glutine senza restrizioni e poi da altri 6 mesi di protocollo senza glutine. Ad ogni visita sono stati valutati la gravità dei sintomi e l’indice del dolore diffuso.

L’età media delle pazienti era di 53,9 anni e la durata della malattia era di 2,1±1,5 anni prima dell’inizio dello studio. Anche se le partecipanti indicavano vaghi sintomi gastrointestinali, a nessuna è stata diagnosticata l’IBS.

A distanza di 6 mesi nelle pazienti sottoposte a una dieta priva di glutine è stata segnalata una riduzione significativa sia nell’indice del dolore diffuso (10,3±1,8 vs 7,7±1,4, P<0,0001) che nella scala di gravità dei sintomi (6,4±1,8 vs 4,15±1,6, P=0,0002). La riduzione percentuale dell’indice del dolore diffuso dopo 6 mesi è stata del 24%±9% e la scala della gravità dei sintomi è stata ridotta del 36%±21%.

La reintroduzione del glutine ha dimostrato un aumento significativo dei due parametri, oltre a un cambiamento nell’indice del dolore e nella gravità dei sintomi (rispettivamente 21%±13% e 74%±90%). Tuttavia il ritorno a una dieta priva di glutine ha mostrato un miglioramento significativo di entrambi (rispettivamente -24%±7% e -36%±11%).

Tra le limitazioni dello studio i ricercatori hanno segnalato la mancata misurazione dei parametri biochimici dell’infiammazione e la non randomizzazione dei pazienti a ricevere una dieta priva di glutine o a fungere da controlli. Un punto di forza è stato invece la riproposizione della dieta, così ogni partecipante era in grado di controllare se stesso. Altri limiti erano la piccola dimensione del campione, la mancanza di un calcolo della dimensione del campione prima dell’inizio dello studio e la mancanza di parametri standardizzati per determinare l’aderenza del paziente alla dieta.

«L’intervento dietetico potrebbe essere una nuova utile strategia di intervento per i pazienti affetti da fibromialgia» hanno concluso i ricercatori. «Sono necessari ulteriori studi controllati in doppio cieco su campioni di grandi dimensioni per includere le diete prive di glutine come possibile terapia standard per la fibromialgia e per chiarire l’esatto meccanismo che collega il glutine alla malattia».

Referenze

Bruzzese V et al. Efficacy of a gluten-free diet in reducing the widespread pain index and symptom severity scale in patients affected by fibromyalgia. Reumatismo. 2023 Sep 18;75(3). 

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