“Eclissi sul Nilo” è la nuova collezione SS24 firmata Romeo Gigli


Alessandro De Benedetti crea una narrazione avvolta in un alone di eterna eleganza con la collezione “Eclissi sul Nilo” Primavera- Estate 2024 di Romeo Gigli

romeo gigli

In una dimensione al di là del tempo, dove il tessuto dell’esistenza si intreccia con il sublime, Alessandro De Benedetti crea una narrazione avvolta in un alone di eterna eleganza con la collezione “Eclissi sul Nilo” Primavera- Estate 2024 di Romeo Gigli.

I 43 pezzi di alta sartorialità svelati per la nuova stagione, creano un contrasto perpetuo, mescolando audacemente colori intensi e tessuti puri. Un’ode all’antichità primordiale e alla poesia degli anni ’20 e ’30, come se questi elementi fossero stati rubati dai racconti di Agatha Christie. Tuttavia, rimane ancorata alla contemporaneità grazie all’integrazione di elementi maschili come le giacche safari da uomo e i blazer strutturati internamente con la tecnica del moulage.

I nodi di Romeo Gigli emergono come segni indelebili del DNA del marchio. Delicate spirali di seta si annodano sulle braccia e adornano scollature posteriori, evocando incantesimi magici e incarnando l’asimmetria dell’eleganza contemporanea. Si celebra la purezza dell’animo grazie all’utilizzo di tessuti come il canapè grezzo, il lino egiziano e la juta tessuta a mano. Sono materiali puri che abbracciano la sostenibilità come un mantra.

La juta, trasformata con sapienza in frange, dà vita a giacche e abiti lavorati con tecniche manuali pregiate che raccontano storie ancestrali. Il cavallery di cotone richiama le divise dei gendarmi dei primi anni del Novecento, creando gonne arricciate con rouches dal “taglio vivo” in una rigorosa forma cocoon, caratteristica del Gigli più romantico.

La seta increspata, lavata ed enzimata, si rivela fluttuante negli abiti serali, grazie a una meticolosa selezione di fili pregiati che conferiscono una lucentezza senza tempo. Il taffetà di seta sostiene nocche, petali avvolgenti e si unisce armoniosamente alla juta sfilacciata, creando onde di discrasia concettuale. Il fil coupè floreale in seta lino si adatta al corpo con drappeggi stropicciati che sembrano trasportare chi li indossa in un’altra epoca, rievocando algide eroine in crociere sul Nilo tra soleggiate dune esoteriche, alla ricerca di misteri irrisolti.

La particolare costruzione della giacca capovolta, un segno misterioso amato dal maestro negli anni ‘90, è reinterpretata come un bustino arricciato che mette in mostra le spalle. Gli abiti di juta e seta, modellati direttamente sui manichini attraverso riti druidici, si trasformano in frange surreali, tessute con fili pregiati che si intrecciano come incantesimi. Il tailleur in canapa con inserti piramidali tagliati si completa con la gonna lunga dai mille bottoni, evocando l’eleganza delle eroine delle crociere sul Nilo alla ricerca di misteri irrisolti.

L’ossessione per i dettagli è evidente in ogni capo di Romeo Gigli, con fodere in taffetà di seta, spesso ornate da bottoni antichi recuperati da epoche passate. Sorprese arcane si celano sul retro degli abiti in raso di cotone e seta, dove i fiocchi si trasformano in maniche, sostenuti da bustier steccati.

L’arancio “tramonto”, il rosa “Mexico”, il bianco “dune” e il mastice “sabbia” si mescolano all’azzurro delle aurore tropicali nei cieli egiziani, evocando i riflessi delle piramidi ancestrali nei macro orecchini che rendono omaggio ai fasti del passato di Gigli.