Da ENEA dati meteo-climatici a un minuto per calcolare fabbisogno di edifici


ENEA ha raccolto ed elaborato dati meteo-climatici (temperatura, umidità e radiazione solare) con un dettaglio temporale fino a un minuto

Le anomalie termiche superficiali urbane, esaltate dal fenomeno delle isole di calore, possono influire sul valore immobiliare degli edifici residenziali

Calcolare in modo sempre più preciso il fabbisogno energetico del patrimonio edilizio e le prestazioni di impianti rinnovabili. È quanto ha realizzato ENEA attraverso l’elaborazione di dati relativi a temperaturaumidità e radiazione solare, per la prima volta con un dettaglio temporale fino a un minuto. “La disponibilità di dati meteo-climatici ad elevata risoluzione temporale è essenziale nelle valutazioni del consumi energetici degli edifici perché l’energia necessaria per la climatizzazione estiva e invernale dipende fortemente dal contesto climatico”, spiega il ricercatore ENEA Giampaolo Caputo, che insieme ai colleghi Irena Balog, Domenico Iatauro e Paolo Signoretti ha realizzato lo studio pubblicato sulla rivista internazionale Sustainability.

“Grazie al lavoro sinergico di esperti di fonti rinnovabili ed efficienza energetica – prosegue Caputo – siamo stati in grado di effettuare il downscaling temporale fino a un minuto di un tipico anno meteorologico[1] per le principali variabili climatiche considerate nel bilancio energetico di un edificio e, in particolare, per la radiazione solare che dipende fortemente dalle condizioni del cielo (sereno o no) e nei giorni nuvolosi può passare da valori elevati a valori molto bassi in frazioni di minuto”.

Il modello di downscaling per alcuni anni specifici è stato convalidato con misurazioni al suolo acquisite presso il Centro Ricerche ENEA Casaccia (Roma) e inserito nell’Atlante italiano della radiazione solare Solaritaly, sviluppato e gestito da ENEA.

Le variabili climatiche sono alla base per determinare le dimensioni degli impianti rinnovabili da installare e per calcolare le prestazioni energetiche degli edifici. “In tale contesto diventa, quindi, sempre più opportuno ampliare su base sub-oraria i dati climatici attualmente disponibili[2] e, allo stesso tempo, riconsiderare gli anni-tipo delle grandezze climatiche per il territorio nazionale”, conclude Caputo.

I dati climatici a ridotta scala temporale potrebbero essere implementati anche per progettare sistemi di controllo degli impianti di climatizzazione più evoluti, ottimizzando l’uso dei sistemi di accumulo e delle fonti rinnovabili disponibili.

Attualmente esistono estese banche dati di serie storiche pluriennali di misure orarie per quasi tutte le grandezze meteorologiche e per numerose località italiane, ma è pressoché nulla la disponibilità di misure analoghe a frequenza sub-oraria.

[1] L’anno tipico climatico è definito come un anno di cui vengono riportati ora per ora (per un totale di 8.760 ore in un anno) valori di temperatura, umidità relativa, irradianza solare e velocità del vento ossia per quei parametri chiave per il calcolo dell’energia necessaria per la climatizzazione estiva ed invernale degli edifici e per il dimensionamento e gestione di impianti di energia rinnovabile).

[2] La UNI 10349-1 fornisce le medie mensili e gli anni tipo delle principali grandezze climatiche da utilizzare per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici relative a 110 località italiane, in cui si trovano le stazioni di rilevamento dei dati (in gran parte le località coincidono con i capoluoghi di provincia).