Cosa prevede il ddl contro la violenza sulle donne diventato legge


Lungo applauso e senatori in piedi dopo il voto finale. All’unanimità il ddl contro la violenza sulle donne è legge: ecco cosa prevede

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È legge il ddl per il contrasto della violenza sulle donne e domestica. Il testo, che porta la firma della ministra per le Pari opportunità Eugenia Roccella, è stato approvato in via definitiva dall’Aula del Senato con un voto all’unanimità (157 voti favorevoli, zero contrari e zero astenuti). Lungo applauso e senatori in piedi dopo il voto finale. Il disegno di legge, arrivato dalla Camera con alcune modifiche rispetto al testo del Governo, rafforza le norme del Codice Rosso per la tutela delle vittime di violenza e un rafforzamento delle norme di prevenzione (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento).

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COSA PREVEDE IL DDL ROCCELLA

Il ddl prevede obblighi di informazione alle persone offeseArresto in flagranza differita entro un massimo di 48 ore: potrà essere utilizzata la documentazione videofotografica o altra documentazione ottenuta con dispositivi di comunicazione informatica o telematica (ad esempio le chat) dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto. Specializzazione per i magistrati che si occupano di violenza sulle donne e formazione per gli operatori di polizia. Allontanamento d’urgenza dalla casa familiare anche fuori dei casi di flagranza. Infine, una provvisionale a titolo di ristoro anticipato a favore delle vittime.

LA DISCUSSIONE OGGI IN SENATO

Questa mattina nell’Aula del Senato ha avuto luogo la discussione generale sul disegno di legge del Governo contro la violenza sulle donne, licenziato ieri all’unanimità dalla Commissione Giustizia.

Illustrando le norme, la relatrice Susanna Campione (Fratelli d’Italia) ha rivolto un ringraziamento “a tutte le forze politiche che fin dal primo giorno hanno lavorato insieme e con grande dedizione. Per tutte le forze politiche – ha sottolineato la senatrice – è una priorità assoluta. Ieri in commissione tutti i commissari hanno ribadito l’estrema urgenza che il Parlamento approvi la legge il prima possibile in risposta all’escalation di femminicidi a cui stiamo assistendo”.

Il testo è stato varato dal Consiglio dei ministri – con le firme dei ministri Roccella, Nordio e Piantedosi – a inizio giugno e approvato in prima lettura alla Camera il 26 ottobre scorso con alcune modifiche. Grazie a un accordo tra i gruppi di maggioranza e opposizione a Palazzo Madama non sono stati presentati emendamenti. Il ddl è arrivato quindi in Aula per il via libera definitivo proprio nei giorni della tragedia di Giulia Cecchettin, uccisa per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta.

Anche sulla spinta di quest’ennesimo tragico fatto di cronaca, il Parlamento ha impresso un’accelerazione all’approvazione della legge. I 19 articoli mirano a rafforzare la tutela della vittima accrescendo l’attenzione verso i “reati spia” e inasprendo le misure di protezione preventiva. Riguardo alla persecuzione del reato, il provvedimento fissa tempi stringenti per l’adozione delle misure cautelari, come l’utilizzo più rigoroso del braccialetto elettronico, e dispone l’arresto anche in ‘flagranza differita’ con l’acquisizione di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche. Si rafforzano le misure in tema di ammonimento e di informazione alle vittime e per l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. Specializzazione dei magistrati che si occupano di violenza sulle donne e formazione degli operatori che, a vario titolo, entrano in contatto con le vittime.

ROCCELLA: UN DDL PER LA PREVENZIONE, COGLIERE IN TEMPO I SEGNALI

“E’ una legge che si pone nel solco del codice rosso, cioè della necessaria urgenza con cui vanno colti i segnali di rischio, gli atteggiamenti aggressivi, le minacce e le persecuzioni, per interrompere il ciclo della violenza, per proteggere la donna che ha la forza di denunciare, che si ribella al ruolo di vittima. L’abbiamo detto più volte: si tratta di norme che intervengono sulla prevenzione più che sulla repressione, per facilitare il ricorso alle misure cautelari, per rafforzarle, per assicurare tempi certi e brevi da parte della magistratura, perché sappiamo che tutto questo, la rapidità nella valutazione del rischio e nell’assunzione di misure di tutela adeguate, possono davvero salvare vite. Non tutte, certo”, dice la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, nella sua replica in Senato al termine del dibattito in Aula sul ddl per il contrasto della violenza sulle donne.

ROCCELLA: OGGI UNA BELLA PAGINA, POLITICA UNITA

“Questa di oggi è una bella pagina che abbiamo scritto insieme, e ringrazio tutti quelli che hanno contribuito a scriverla, in uno spirito di condivisione e leale collaborazione. A partire dai ministri Nordio e Piantedosi, che hanno firmato insieme a me il ddl del governo, e poi i relatori, i presidenti e i membri delle commissioni parlamentari coinvolte, alla Camera e qui al Senato, gli altri componenti del governo che hanno seguito i lavori. Ho detto già dopo il voto alla Camera che aver visto, fin dal primo voto sugli articoli della legge, tutte le luci verdi che si accendevano è stata una vera emozione, e ancora di più lo è oggi, nel momento del voto definitivo”. Lo dice la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, nella sua replica in Senato al termine del dibattito in Aula sul ddl per il contrasto della violenza sulle donne. “E’ un’emozione – spiega la ministra – perché questa legge introduce misure che possono fare, in tanti casi, la differenza tra la vita e la morte, e averla votata tutti insieme testimonia che, sulla lotta contro la violenza sulle donne e i femminicidi, c’è davvero una volontà politica condivisa, che supera le divisioni e le diverse appartenenze”.

FONTE: AGENZIA DI STAMPA DIRE (WWW.DIRE.IT)