“Uccelli di passo” in scena all’Argot Studio


Lo spettacolo Uccelli di Passo del Collettivo BEstand, compagnia che opera dal 2018 nell’ambito del teatro contemporaneo, in scena all’Argot Studio

Uccelli di passo

Torna all’Argot Studio, dopo aver conquistato operatori, stampa e pubblico in occasione delle repliche di OVER | Emergenze Teatrali a Roma e di Hystrio Festival a Milano,  lo spettacolo Uccelli di Passo del Collettivo BEstand, compagnia che opera dal 2018 nell’ambito del teatro contemporaneo, con uno sguardo rivolto alle relazioni umane e post-umane, alle loro mutazioni nell’accelerazione ipermoderna e a “ciò che rimane” (il tedesco bestand), in cerca di linguaggi e visioni che aprano  nuovi  modi  di  significare.

Gli uccelli di passo sono presenze di una breve stagione, che vivono tempi e luoghi transitori. Quattro adolescenti esplorano un albergo in rovina, un non-luogo abbandonato di un’Italia di provincia. Giochi e invenzioni si susseguono in bizzarri non sequitur: si inscenano matrimoni, parti, funerali, indagini e processi sommari, pestaggi, sbronze tra pirati, in un movimento frenetico che corre sul posto. Ma ogni gioco che si protrae all’infinito prima o poi svela il suo volto perturbante. La gioventù è un mito che urta contro il muro del tempo.

Uccelli di passo è una scrittura scenica che indaga l’immaginario esploso delle nostre infanzie e i riti d’iniziazione alla vita adulta, in cui la crescita è un trauma e il principio di realtà è il mostro che ci divora. O anche, un gioco di castelli di sabbia che cadono con il cambiare dei codici: un disturbo dell’attenzione agisce sugli eventi, spostando costantemente il senso delle azioni. La drammaturgia parte dalle suggestioni del Peter Pan di J.M Barrie e le sviluppa tramite un lavoro di autofiction che coinvolge gli attori. Con loro entriamo in un albergo fatiscente di cui emergono pochi elementi sospesi nello spazio: una vasca da bagno, dei tendaggi laceri, teli di plastica, un carrellino per il trasporto dei bagagli. Attraverso una continua risignificazione degli oggetti e degli spazi, l’albergo diventa un microcosmo fantastico, ora una chiesa ora un cimitero, un ristorante o una questura, una nave vichinga. È un mondo-isola in cui il tempo ha natura granulare, come ipotizza la fisica quantistica: passato presente futuro coesistono e si sovrappongono, tutte le possibilità racchiuse in un unico istante. La regia rende conto di questa singolare forma del tempo attraverso fermi-immagine, rallenty, accelerazioni, ripetizioni, bolle che si aprono nel mezzo delle azioni in cui la voce amplificata degli interpreti restituisce una dimensione interiore.

Al centro di questo tempo sospeso e destrutturato c’è un evento traumatico che viene progressivamente alla luce: tutto ciò che lo precede e lo segue è una deriva, una fuga che si apre in un momento puntuale e si sviluppa per allucinazioni, spostamenti, proiezioni fantastiche. Allo sguardo del pubblico è demandato il compito di ricostruire e interpretare l’evento.

Per partecipare alle attività culturali di Argot Studio è necessario effettuare il tesseramento su www.teatroargotstudio.com/tesseramento o presso il botteghino prima dello spettacolo.

Per info e prenotazioni chiamare 06 5898111 o scrivere a info@teatroargotstudio.com.
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