Psoriasi: esperti a confronto sulla sospensione dei farmaci biologici


Tre dermatologi hanno valutato i pro e i contro della sospensione dei farmaci biologici nei pazienti con psoriasi dopo aver risolto la malattia

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In un editoriale pubblicato sul Journal of Dermatological Treatment, tre dermatologi hanno valutato i pro e i contro della sospensione dei farmaci biologici nei pazienti con psoriasi una volta che la malattia è stata risolta, sostenendo che tanto la scelta della terapia quanto la sua eventuale sospensione dovrebbero essere personalizzate.

I farmaci biologici sistemici hanno rivoluzionato il trattamento della psoriasi, offrendo ai pazienti una sostanziale risoluzione delle lesioni e, per alcuni, la completa risoluzione della malattia. Quando le lesioni della psoriasi si risolvono completamente, i pazienti possono chiedere di interrompere le terapie biologiche.

Attualmente non esistono linee guida chiare riguardo alla durata della terapia biologica per la psoriasi, pertanto possono essere utili delle raccomandazioni cliniche sull’opportunità di continuare o interrompere i farmaci biologici sistemici dopo la risoluzione delle lesioni visibili della malattia, hanno premesso gli autori.

«Nonostante la sicurezza dei biologici sia ben documentata, la loro interruzione può e deve essere presa in considerazione in base ai costi, ai rischi e alle preferenze del paziente» ha affermato uno degli autori, Steven Feldman, professore di dermatologia presso la Wake Forest University School of Medicine e dermatologo e patologo della pelle presso Atrium Health Wake Forest Baptist nella Carolina del Nord.

I trattamenti biologici per la psoriasi hanno un profilo di sicurezza consolidato con eventi avversi minimi, ciononostante i rischi e gli effetti avversi sono spesso centrali nella discussione che riguarda la continuazione o l’interruzione del trattamento dopo la risoluzione visibile delle lesioni

Scarso beneficio clinico con l’interruzione del trattamento
Dopo un anno di utilizzo del trattamento biologico, la sopravvivenza del farmaco (una misura di efficacia e sicurezza) variava dal 91% al 96% per cinque diverse terapie biologiche. Dopo il secondo anno di trattamento la sopravvivenza del farmaco variava dall’87% al 93% per le stesse cinque terapie. Nel trial PSOLAR (Psoriasis Longitudinal Assessment and Registry) è stato riscontrato un tasso cumulativo di infezioni gravi di 1,45 per 100 anni-paziente in tutti i trattamenti. I tassi di infezioni gravi variavano da 0,83 a 2,49 per 100 anni-paziente rispettivamente nei gruppi ustekinumab e infliximab, mentre il rischio era di 1,05 nella coorte non metotrexato/non biologici e di 1,28 nella coorte metotrexato/non biologici.

I fattori associati a un aumento del rischio di infezioni gravi includevano aumento dell’età, diabete, fumo, storia di infezioni significative ed esposizione a infliximab o adalimumab. Rispetto alle terapie non biologiche, non è stato riscontrato alcun aumento del rischio di infezione associata a ustekinumab o etanercept. I pazienti con psoriasi da moderata a grave che stavano ricevendo una terapia biologica avevano inoltre un rischio di decesso inferiore rispetto ai controlli abbinati e il trattamento biologico era un fattore protettivo contro la mortalità. Non sono stati riscontrati problemi di sicurezza riguardanti mortalità, neoplasie o eventi avversi cardiovascolari maggiori tra i pazienti sottoposti a terapia biologica.

«Dal momento che il trattamento continuato con terapie biologiche è sicuro per la maggior parte dei pazienti, c’è uno scarso beneficio clinico, a parte la riduzione dei costi, derivante dall’interruzione del trattamento» hanno osservato gli autori.

Possibili rischi derivanti dalla sospensione della terapia biologica
Dal punto di vista del rischio, la sospensione dei farmaci biologici può comportare una recidiva della psoriasi o una ridotta efficacia del trattamento. Dopo l’interruzione della terapia, il tempo necessario alla recidiva della psoriasi varia da 12 a 34 settimane. Anche se le terapie biologiche sono associate a un tempo libero da recidiva più lungo rispetto agli agenti sistemici orali non biologici, la terapia intermittente può comportare una diminuzione dell’efficacia del farmaco a causa dello sviluppo di anticorpi anti-farmaco o per cause idiopatiche.

«Pertanto, per coloro che sviluppano anticorpi a seguito di un uso intermittente o che hanno provato e fallito diversi farmaci biologici, i medici possono sconsigliare l’interruzione di un trattamento biologico efficace» hanno fatto presente gli autori. «In alternativa, dal momento che sul mercato sono disponibili numerosi farmaci biologici sistemici, a differenza del passato oggi i pazienti che sviluppano questi anticorpi hanno diverse altre opzioni di trattamento».

Fondamentali le preferenze di medico e paziente
In definitiva, le preferenze del paziente e del medico giocano il ruolo più importante nella decisione di continuare o interrompere un trattamento biologico. Il successo della terapia varia da paziente a paziente e pertanto ogni piano di trattamento, inclusa la scelta del biologico e la durata del trattamento, dovrebbe essere adattato a ogni singola situazione clinica.

Per esempio la psoriasi guttata ha una prognosi favorevole con una rapida involuzione e una lunga remissione. I pazienti che ne sono affetti avrebbero la possibilità di una più breve durata del trattamento più breve e di interrompere la terapia biologica una volta che le lesioni si sono risolte. Per coloro che optano per l’interruzione, le strategie alternative per prevenire le recidive possono includere l’uso di un corticosteroide topico o di un inibitore topico della calcineurina per trattare una riacutizzazione limitata, o la fototerapia per aiutare a mantenere la remissione.

«Il trattamento biologico intermittente per la psoriasi ricorrente è un’opzione, tuttavia possono verificarsi una diminuzione dell’efficacia e un aumento delle reazioni avverse a causa dello sviluppo di anticorpi anti-farmaco» hanno concluso. «Anche se non esistono linee guida formali su quando continuare o interrompere il trattamento biologico, l’analisi di fattori come la risoluzione della malattia, i rischi rispetto ai benefici, la memoria immunologica e le preferenze del paziente possono informare le decisioni cliniche sulla durata del trattamento».

Referenze

Dao DD et al. When should systemic biologic therapy for psoriasis be discontinued? J Dermatolog Treat. 2023 Jan 25;34(1):2173516.

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