Dupilumab è un valido alleato per diverse condizioni allergiche


Medici statunitensi hanno dichiarato di utilizzare con soddisfazione dupilumab off-label per trattare negli adulti e nei bambini una gamma più ampia di condizioni allergiche

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Diversi medici statunitensi hanno dichiarato di utilizzare con soddisfazione dupilumab off-label per trattare negli adulti e nei bambini una gamma più ampia di condizioni allergiche per le quali il farmaco non ha ancora ottenuto un’indicazione, sottolineandone la facile gestione in termini di tollerabilità.

La Fda ha approvato per la prima volta il farmaco nel 2017 per il trattamento della dermatite atopica e ha continuato ad aggiungere nuove indicazioni terapeutiche, la più recente delle quali per la prurigo nodularis nel 2022. Negli Stati Uniti dupilumab è attualmente approvato per il trattamento della dermatite atopica, dell’asma, della rinosinusite cronica con poliposi nasale, dell’esofagite eosinofila e della prurigo nodularis negli adulti. È approvato anche per il trattamento dell’esofagite eosinofila in pazienti con almeno 12 anni di età e della dermatite atopica e dell’asma in alcuni pazienti dai 6 medi in avanti.

Un farmaco ben tollerato e sicuro, anche nei più anziani
Dupilumab blocca la segnalazione delle interleuchine (IL) -4 e -13, ha ricordato in un’intervista alla rivista Medscape Marlys Fassett, professore associato di dermatologia presso la University of California School of Medicine a San Francisco, dichiarando di prescriverlo off-label per l’orticaria cronica idiopatica anche nei pazienti più anziani e rilevando effetti collaterali simili a quelli osservati nei più giovani.

«È un farmaco molto sicuro perché non sopprime altre componenti del sistema immunitario e quindi preserva una buona immunità antibatterica, antivirale e antifungina» ha aggiunto. «Molte persone affette da dermatite atopica soffrono anche di altre condizioni allergiche, come dermatite da contatto, asma, prurigo nodularis, rinite allergica e allergie stagionali, ognuna delle quali ha un percorso che dipende dai recettori della IL-4. A volte lo prescriviamo per la dermatite atopica e contemporaneamente il farmaco migliora anche altre condizioni del paziente per le quali non è indicato».

Lindsay Strowd, professoressa associata di dermatologia presso la Wake Forest University School of Medicine di Winston-Salem, nella Carolina del Nord, utilizza dupilumab off-label per trattare il pemfigoide bolloso e il prurito intenso di eziologia sconosciuta. «Diverse volte ho trattato anche la reazione a un farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici, una rara reazione farmacologica avversa» ha spiegato.

Tissa Hata, professoressa di medicina e capo del servizio clinico presso la University of California School of Medicine di San Diego, tratta principalmente pazienti anziani. Usa dupilumab per gestire il pemfigoide bolloso e il prurito cronico. «Sono stati segnalati casi di utilizzo nell’alopecia areata negli adulti, nell’orticaria cronica, nella sclerodermia localizzata e persino nei cheloidi».

Congiuntivite e arrossamento del viso sono due effetti collaterali che Fassett talvolta riscontra con dupilumab, in modo simile in tutte le condizioni e in tutte le fasce d’età. «Non sappiamo perché si verificano e non sempre sappiamo come alleviarli, quindi un piccolo numero di pazienti smette di usare il farmaco perché non tollera questi due effetti collaterali» ha osservato. «Non siamo preoccupati per il rischio di infezione, perché la sua immunosoppressione è molto mirata e i pazienti possono essere rassicurati sul fatto di non correre un rischio maggiore di infezioni virali o batteriche con questa terapia».

Accorgimenti per rendere le iniezioni meno fastidiose 
Dupilumab viene iniettato per via sottocutanea con una siringa preriempita monodose o con una penna preriempita, tipicamente nella coscia, nel braccio, nell’addome o nei glutei, generalmente ogni 2-4 settimane in dosi basate sulla età e peso dei pazienti.

«Il farmaco è piuttosto viscoso, quindi togliere in anticipo la siringa o la penna dal frigorifero per riscaldarla può rendere l’esperienza meno dolorosa» ha consigliato Strowd. «Per i pazienti pediatrici a volte prescrivo lidocaina topica applicata 30 minuti prima dell’iniezione». Altri metodi utili possono essere l’applicazione di ghiaccio sulla pelle prima dell’iniezione o distrarre il paziente.