Parkinson con fluttuazioni motorie: nuova carbidopa-levodopa efficace


Parkinson con fluttuazioni motorie: una versione orale sperimentale a rilascio prolungato di carbidopa-levodopa ha fornito un tempo di risposta migliore

Parkinson safinamide, farmaci

Nei pazienti con malattia di Parkinson con fluttuazioni motorie una versione orale sperimentale a rilascio prolungato di carbidopa-levodopa ha fornito un tempo di risposta migliore e con un minor numero di dosi giornaliere rispetto alla formulazione a rilascio immediato, secondo quanto rilevato da uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Neurology.

«IPX203, una nuova capsula orale di carbidopa-levodopa a rilascio prolungato è stata sviluppata per affrontare la breve emivita plasmatica e la finestra di assorbimento limitata della levodopa» hanno spiegato il primo autore Robert Hauser e colleghi della University of South Florida Parkinson’s Disease and Movement Disorders Center.

Nuova formulazione per gestire meglio la levodopa
La levodopa è la terapia orale più efficace per il trattamento sintomatico della malattia di Parkinson, ma il suo utilizzo è complicato dallo sviluppo di complicanze motorie. Anche se le cause non sono state completamente comprese, si ritiene che derivino dalla breve emivita di eliminazione plasmatica della levodopa a rilascio immediato, dall’assorbimento variabile dovuto alla dismotilità gastrointestinale e dai cambiamenti nei meccanismi cerebrali striatali. Sono pertanto necessarie terapie orali ben tollerate che forniscano un rapido sollievo dai sintomi e mantengano tale beneficio per molte ore, hanno premesso gli autori.

IPX203, una nuova capsula orale di carbidopa-levodopa a rilascio prolungato, è stata sviluppata per affrontare la breve emivita plasmatica e la finestra di assorbimento limitata della levodopa. Il farmaco contiene granuli a rilascio immediato e sfere rivestite a rilascio prolungato. I primi sono costituiti da carbidopa e levodopa per una rapida dissoluzione. Le sfere a rilascio prolungato sono costituite da levodopa e sono rivestite da un polimero che consente un lento rilascio del farmaco e con proprietà  mucoadesive per mantenere più a lungo l’adesione delle sfere all’area di assorbimento, abbinato a un polimero enterico per evitare che le sfere si disintegrino troppo velocemente nello stomaco.

Le analisi farmacocinetiche hanno confermato un rapido aumento del livello plasmatico di levodopa che si è mantenuto più a lungo rispetto alle attuali formulazioni orali di carbidopa-levodopa.

Confronto tra capsule a rilascio prolungato e immediato
Per valutare la sicurezza e l’efficacia della nuova formulazione sperimentale rispetto al farmaco a rilascio immediato, i ricercatori hanno condotto presso 105 centri accademici e clinici negli Stati Uniti e in Europa lo studio RISE-PD, un trial clinico di fase III, randomizzato, in doppio cieco, con controllo attivo, della durata di 20 settimane. Hanno coinvolto pazienti con malattia di Parkinson che assumevano una dose giornaliera totale di almeno 400 mg di levodopa e che presentavano una media di almeno 2,5 ore in fase OFF al giorno.

Sono stati arruolati un totale di 630 pazienti (età media 66,5 anni, 62,9% uomini), 506 dei quali, dopo una fase in aperto di aggiustamento della dose di carbidopa-levodopa a rilascio immediato di 3 settimane e un periodo di 4 settimane di conversione a IPX203, sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 1:1 a ricevere IPX203 (n=256) o carbidopa-levodopa a rilascio immediato (n=250) per 13 settimane. L’endpoint primario era la variazione media della fase ON giornaliera (senza discinesia fastidiosa) dal basale alla fine del periodo di trattamento in doppio cieco di 13 settimane.

È stato dimostrato che una buona fase ON è associata alla durata percepita di una buona risposta da parte dei pazienti durante il giorno e fornisce un indice dello stato motorio dei pazienti, che riflette gli effetti sia del parkinsonismo che della discinesia. Pertanto, una buona fase ON è considerata una misura di esito appropriata negli studi clinici su pazienti con malattia di Parkinson che presentano complicanze motorie, hanno specificato gli autori.

Più tempo in fase ON con meno dosi giornaliere
Il trattamento con IPX203 ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della durata della fase ON giornaliera con l’assunzione di un minor numero di dosi del farmaco rispetto a carbidopa-levodopa a rilascio immediato (media dei minimi quadrati 0,53 ore), con IPX203 somministrato in media tre volte al giorno rispetto a carbidopa-levodopa a rilascio immediato somministrata cinque volte al giorno.

I risultati hanno anche evidenziato che la durata della fase ON per dose è aumentata di quasi 2 ore con IPX203 rispetto a carbidopa-levodopa a rilascio immediato. La nuova formulazione è stata ben tollerata e gli eventi avversi più comuni nella fase in doppio cieco (IPX203 vs carbidopa-levodopa a rilascio immediato) sono stati nausea (4,3% vs 0,8%) e ansia (2,7% vs 0%).

«Questi risultati suggeriscono che IPX203 può essere utile nei pazienti con fluttuazioni motorie per fornire benefici più duraturi durante il giorno» hanno concluso gli autori.

Referenze

Hauser RA et al. IPX203 vs Immediate-Release Carbidopa-Levodopa for the Treatment of Motor Fluctuations in Parkinson Disease: The RISE-PD Randomized Clinical Trial. JAMA Neurol. 2023 Aug 14;e232679.

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