Carcinoma endometriale: Fda approva dostarlimab più chemioterapia


Carcinoma endometriale: via libera Fda a dostarlimab più chemio nelle donne con deficit della riparazione dei mismatch/alta instabilità dei microsatelliti

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La Food and drug administration (Fda) ha approvato l’anti-PD-1 dostarlimab, in combinazione con la chemioterapia con carboplatino e paclitaxel, seguito da dostarlimab in monoterapia, per pazienti adulte con carcinoma endometriale primario avanzato o ricorrente che presentano un deficit della riparazione dei mismatch (dMMR), determinato sulla base di un test approvato dall’agenzia, o un’alta instabilità dei microsatelliti (MSI-H).

Via libera grazie ai dati dello studio RUBY
Il via libera dell’ente statunitense si fonda sui risultati di un’analisi ad interim della parte 1 dello studio di fase 3 RUBY/ENGOT-EN6/GOG3031/NSGO (NCT03981796), nel quale uno dei due endpoint primari di efficacia era rappresentato dalla sopravvivenza libera da progressione (PFS) valutata dagli sperimentatori.

Nella popolazione di pazienti con dMMR/MSI-H, i risultati hanno mostrato che l’aggiunta di dostarlimab alla chemioterapia a base di platino si è tradotta in un beneficio statisticamente significativo di PFS e una riduzione del 72% del rischio di progressione della malattia o morte rispetto alla sola chemioterapia, con una mediana di PFS rispettivamente di 30,3 mesi contro 7,7 mesi (HR 0,28; IC al 95% 0,16-0,50; P < 0,001). Inoltre, il tasso stimato di PFS a 24 mesi è risultato del 61,4% nel braccio trattato con dostarlimab (IC al 95% 46,3%-73,4%) contro 15,7% (IC al 95% 7,2%-27,0%) nel braccio di controllo.
Nella parte 1 dello studio RUBY gli autori stanno valutando anche il secondo il doppio endpoint primario, rappresentato dalla sopravvivenza globale (OS) nella popolazione Intention-To-Treat. L’azienda che sta sviluppando il farmaco (GSK) ha riferito in precedenza che si è osservata finora una “tendenza favorevole” di miglioramento dell’OS fra le pazienti trattate con dostarlimab in aggiunta alla chemio.

Tra gli effetti avversi di dostarlimab sono state segnalate reazioni avverse immuno-mediate, tra cui polmonite, colite, epatite, endocrinopatie, come l’ipotiroidismo, nefrite con disfunzione renale e reazioni avverse cutanee. Gli effetti indesiderati più comuni riscontrati nelle donne trattate con la combinazione di dostarlimab più carboplatino e paclitaxel sono stati rash, diarrea, ipotiroidismo e ipertensione.

Utilizzo in una fase più precoce della cura
Con questa approvazione, dostarlimab è ora indicato combinazione con la chemioterapia a base di platino in una fase più precoce dell’iter di cura di queste pazienti. In particolare, dostarlimab è stato approvato una prima volta nel 2021 negli Stati Uniti in monoterapia per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma dell’endometrio ricorrente o avanzato con dMMR progredito durante o dopo un precedente regime contenente platino in qualsiasi setting, e che non sono candidate per la chirurgia curativa o la radioterapia.

Il farmaco, noto in precedenza con la sigla TSR-042, è stato sviluppato nell’ambito di una collaborazione tra Tesaro e AnaptysBio e si è poi inserito nella pipeline di GSK, insieme all’inibitore di PARP niraparib, a seguito dell’acquisizione da parte dell’azienda di Tesaro, grazie a un accordo da 5,1 miliardi di dollari siglato nel 2019.