Morto Pasquale Di Marco, l’anziano abruzzese che ogni giorno andava al mare


L’Abruzzo piange Pasquale Di Marco, 96 anni: ogni giorno si recava in macchina dal suo paese fino a Giulianova per guardare le onde infrangersi sulla spiaggia

pasquale di marco

Il mare era per lui una perenne onda di pace, a cui si abbeveravano i suoi pensieri, una magica fonte di giovinezza in cui il suo corpo riprendeva la salute e il suo spirito la nobiltà“, scriveva Gabriele D’Annunzio ne’ ‘Il Piacere’. Una citazione che di certo avrebbe apprezzato un altro abruzzese, Pasquale Di Marco morto oggi a 96 anni.

Originario di Poggio San Vittorino (Teramo) l’anziano signore era salito agli onori delle cronache nazionali perché, ad oltre 90 anni, ogni giorno si recava in macchina dal suo paese fino a Giulianova per guardare le onde infrangersi sulla spiaggia.

Minatore in Belgio subito dopo la guerra, operaio in una vetreria, poi cameriere, infermiere e in ultimo contadino. Arrivato alla pensione Di Marco aveva deciso di regalarsi ogni giorno un paio d’ore davanti all’infinito blu del mare.

Una seggiolina e l’orizzonte davanti a lui. Un’immagine che presto ha attirato l’attenzione di passanti incuriositi, tanto che Di Marco era diventato una star locale, e poi nazionale.

Il mare è come un farmaco, mi sento come un giovanotto di 20 anni”raccontava a 94 anni ad Anna Falchi, collegato con il programma di Rai1 ‘C’è tempo per te’. Un’occasione nella quale l’anziano lanciò anche un appello ambientalista. Sì perché Di Marco oltre ad ammirare il mare, passava ore a ripulire le spiagge del suo litorale come riferisce la Dire (www.dire.it).

Un impegno che gli fruttò la cittadinanza onoraria di Giulianova: “Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi, che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti”, la citazione de ‘Il vecchio e il mare’ sulla targa con la quale il sindaco gli assegnò il riconoscimento.

Poi compiuti 95 anni Di Marco non potette più guidare, perché la patente, per questioni anagrafiche, gli venne ritirata, ma non si diede per vinto. Il suo amore per il mare non si è mai spento, e così quando, era possibile, si faceva accompagnare da amici e conoscenti a Giulianova, per poter sedersi di nuovo in spiaggia e far librare i suoi pensieri ascoltando lo scrosciare delle onde.

Oggi l’Abruzzo dice addio al vecchio che amava il mare, ma soprattutto alla semplicità disarmante del suo messaggio. A volte basta così poco per essere felici.