Idrosadenite suppurativa: nuove indicazioni dalla terapia con fostamatinib


Idrosadenite suppurativa, targeting di cellule B e plasmacellule come potenziale approccio terapeutico: la scoperta grazie alla terapia con fostamatinib

Idrosadenite suppurativa, targeting di cellule B e plasmacellule come potenziale approccio terapeutico: la scoperta grazie alla terapia con fostamatinib

I pazienti affetti da idrosadenite suppurativa hanno ottenuto dei miglioramenti con il trattamento con l’antiemorragico sistemico fostamatinib, dimostrando che il targeting delle cellule B e delle plasmacellule potrebbe essere una strategia per gestire la malattia, secondo quanto rilevato da uno studio pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology (JAAD).

«La patogenesi dell’idrosadenite suppurativa è associata all’attivazione dell’asse immunitario Th17 come testimonia il successo degli antagonisti dei linfociti Th17. Tuttavia c’è una presenza importante di molti altri tipi di cellule, comprese le cellule B e le plasmacellule, che sono presenti e immunologicamente attive nella malattia cutanea» hanno scritto il primo autore Rebecca Jepsen e colleghi della Holdsworth House Medical Practice e del laboratorio di medicina cutanea traslazionale presso lo Ingham Institute for Applied Medical Research, entrambi a Sydney, Australia. «Fostamatinib è un antagonista della tirosina chinasi della milza (SYK) che inibisce in modo reversibile la produzione di immunoglobuline da parte delle plasmacellule e la migrazione e l’attivazione delle cellule B».

Uno studio per esplorare il potenziale di fostamatinib  
I ricercatori hanno condotto uno studio proof-of-concept in aperto, di fase II, per valutare la sicurezza, la tollerabilità e l’efficacia di fostamatinib in 20 pazienti con idrosadenite suppurativa e almeno 18 anni di età.

Ogni partecipante ha ricevuto 100 mg di fostamatinib per via orale due volte al giorno per 4 settimane, con un aumento della dose a 150 mg due volte al giorno dalla settimana 5 alla 12. Per tutti coloro che hanno manifestato un qualsiasi evento avverso correlato al farmaco la dose è stata nuovamente ridotta a 100 mg.

Tutti i pazienti hanno completato 12 settimane di trattamento e 18 hanno completato lo studio, comprese le biopsie tissutali e la raccolta del siero.

Decisa riduzione della gravità della malattia con buona tollerabilità
Entro la prima settimana di trattamento con fostamatinib è stata osservata una riduzione significativa di noduli e ascessi, con 17 soggetti che hanno ottenuto un miglioramento di almeno il 50% nel punteggio della Hidradenitis Suppurativa Clinical Response (HiSCR 50) entro la settimana 4. Di questi, alla settimana 12 l’85% ha raggiunto la risposta HiSCR 50, il 70% la risposta HiSCR 75 e il 25% la risposta HiSCR 90.

Gli eventi avversi sono stati tutti ritenuti di lieve entità, principalmente nausea, ipertensione, aumento delle transaminasi e diarrea. I due pazienti che hanno manifestato ipertensione avevano una storia di ipertensione preesistente controllata con farmaci ed entrambi hanno ridotto la dose a 100 mg, risolvendo l’effetto collaterale. Due pazienti si sono ritirati dallo studio alla settimana 12 a causa di una grave riacutizzazione della malattia.

«La risposta clinica rapida e significativa ottenuta nelle prime 4 settimane di terapia suggerisce che la tirosina chinasi della milza potrebbe essere un potenziale bersaglio terapeutico nella malattia» hanno concluso gli autori. «Antagonizzare questo enzima fornisce un beneficio clinico temporaneo e ulteriori benefici potrebbero essere osservati dalla futura terapia combinata con altri agenti».

Referenze

Jepsen R et al. A Proof-of -Concept Open-Label Clinical Trial of Spleen Tyrosine Kinase Antagonism using Fostamatinib in Moderate-to-Severe Hidradenitis Suppurativa. J Am Acad Dermatol. 2023 Jun 10;S0190-9622(23)01082-4.

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