Artrite psoriasica: dagli studi KEEPsAKE 1 e 2 conferme su risankizumab


Artrite psoriasica: risankizumab migliora a lungo qualità della vita e alcuni outcome riferiti dai pazienti secondo i dati a 100 settimane dai trial KEEPsAKE-1 e 2

Diagnosi di artrite psoriasica, salute, apremilast

Un’analisi post-hoc dei dati registrativi degli studi KEEPsAKE 1 e 2, presentata nel corso del Congresso EULAR, ha documentato la superiore efficacia di risankizumab, inibitore di IL-23, la sulla qualità della vita legata allo stato di salute (HRQoL), la fatigue, il dolore e la produttività al lavoro in pazienti con PsA attiva  risposta insoddisfacente ai DMARDcs e ai DMARDb, suffragando l’efficacia a lungo termine di questo trattamento in un ampio spettro di pazienti con artrite psoriasica (PsA).

Informazioni su risankizumab
Risankizumab è un anticorpo monoclonale IgG1 umanizzato che si lega selettivamente alla subunità p19 dell’IL-23. Questa citochina è notoriamente coinvolta nella patogenesi nelle diverse manifestazioni della malattia psoriasica (sinovite periferica, entesite, dattilite e spondilite), in modo diretto o indiretto. Negli Usa, il farmaco è già approvato per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave negli adulti candidati alla terapia sistemica o alla fototerapia, nonché per il trattamento dell’artrite psoriasica attiva negli adulti. Anche nell’Unione Europea, risankizumab è indicato da tempo per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave negli adulti candidati alla terapia sistemica.

All’inizio di questo anno, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità in Italia di risankizumab 150 mg (somministrato mediante iniezione sottocutanea), da solo o in associazione con metotrexato (MTX), per il trattamento della PsA attiva in adulti che hanno manifestato una risposta insoddisfacente o un’intolleranza ad uno o più DMARDs.

Gli studi KEEPsAKE e gli obiettivi dell’analisi post-hoc
L’analisi presentata al Congresso si basa sui dati provenienti dagli studi registrativi di fase 3 KEEPsAKE 1 e 2 sull’impiego di risankizumab in pazienti con PsA.

Nello specifico, KEEPsAKE 1 è uno studio di fase 3, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli, globale e multicentrico. Lo studio ha confrontato risankizumab con placebo in pazienti con PsA attiva con risposta insoddisfacente o intolleranza ad almeno un DMARDcs.

KEEPsAKE 2 invece, avente un disegno simile allo studio KEEPsAKE 1, ha confrontato risankizumab con placebo in pazienti con PsA e risposta insoddisfacente ai farmaci biologici o ai DMARDcs.
In entrambi i trial, i pazienti reclutati sono stati randomizzati 1:1 a trattamento con risankizumab (RZB) 150 mg o PBO nella prima fase in doppio cieco della durata pari a 24 settimane. Durante la fase di estensione in aperto, tutti i pazienti sono stati trattati con RZB 150 mg.

L’obiettivo di questa analisi post-hoc è stato quello di valutare l’impatto di risankizumab rispetto al placebo sulla qualità di vita correlata alla salute (HRQoL) e su altri risultati riferiti dai pazienti (PROs) tra i pazienti con PsA attiva e risposta insoddisfacente o intolleranza ai DMARD sintetici convenzionali o biologici.
Nello specifico, questa analisi ha valutato i casi osservati di pazienti trattati con RZB che hanno raggiunto differenze minime clinicamente importanti (MCID) relativamente ad alcuni outcome riferiti dai pazienti (PRO) alla settimana 24.

I risultati di questa analisi sono presentati come percentuale di pazienti trattati con RZB 150 mg o placebo:
– che hanno raggiunto la MCID alla settimana 24
– che hanno mantenuto le MCID dei PRO dalla settimana 52 alla settimana 100
I criteri per il raggiungimento delle MCID considerati sono stati i seguenti:
– riduzione ≥10 punti della Valutazione Globale del Paziente (PtGA)
– riduzione ≥10 punti del dolore percepito
– una diminuzione  ≥0,35 punti al Questionario di Valutazione della Salute – Indice di Disabilità (HAQ-DI)
– riduzione ≥4 punti nella Valutazione Funzionale della Terapia della Malattia Cronica (FACIT-F)
– aumento di ≥2,5 punti del punteggio riportato nella componente fisica (PCS) del questionario 36-Item Short Form Survey (SF-36)
– riduzione ≥1,1 punti del punteggio BASDAI di attività di malattia
– riduzione ≥1 punto della rigidità mattutina
– riduzione ≥20% dell’indice WPAI (Work Productivity and Activity Impairment Questionnaire) relativo alla presenza sul posto di lavoro (Presenteeism), ≥15% della produttività lavorativa,  ≥20% delle performance relative al normale svolgimento delle attività quotidiane

Risultati principali
Considerando lo studio KEEPsAKE 1, la percentuale di pazienti trattati con RZB che ha raggiunto  a 24 settimane le MCID relative ad alcuni PRO è risultata compresa tra il 54% e il 68%, mentre quella dei pazienti trattati inizialmente con PBO e poi passati a RZB è risultata compresa nel range 31-52%.

Nello studio KEEPsAKE 2, invece, i range percentuali a 24 settimane sono stati pari, rispettivamente, al 44-67% e al 33-47%.

Considerando i pazienti che hanno raggiunto le MCID alla Settimana 24 in KEEPsAKE 1, una percentuale elevata di pazienti trattati con RZB e di pazienti trattati inizialmente con PBO e poi passati a RZB ha mantenuto le MCID dalla Settimana 52 a 100 relativamente agli outcome seguenti:
– PtGA (RZB: 85,3-88,9%; PBO e poi RZB: 87,2-91,4%)
– dolore (RZB: 84,7-88,4%; PBO e poi RZB: 87,0-90,9%)
– HAQ-DI (RZB: 87,0-90,8%; PBO e poi RZB: 82,6-84,3%)

Considerando lo studio KEEPsAKE 2, invece, si sono ottenute percentuali altrettanto elevate di pazienti trattati con RZB e di pazienti trattati inizialmente con PBO e poi passati a RZB che hanno mantenuto le MCID dalla settimana 52 alla settimana 100 relativamente agli outcome seguenti:
– PtGA (RZB: 77,0-80,5%; PBO e poi RZB: 78,4-84,0%)
– dolore (RZB: 77,2-85,6%; PBO e poi RZB: 84,3-94,2%)
– HAQ-DI (RZB: 74,0-83,8%; PBO e poi RZB: 89,6-95,8%)

Nello studio KEEPsAKE1, alla settimana 100, il 77,6-88,9% dei pazienti trattati con RZB e il 73,5-95,5% dei pazienti trattati inizialmente con PBO e poi passati a RZB, rispettivamente, hanno mantenuto le MCID relativamente agli outcome seguenti:
– FACIT-Fatigue, SF-36 PCS, BASDAI, rigidità mattutina e WPAI.
Risultati simili sono stati dimostrati nello studio KEEPsAKE 2 (RZB: 73,1-96,4%; PBO e poi RZB: 76,2-100,0%).

Riassumendo
In conclusione, i risultati di questa analisi post-hoc dei dati degli studi KEEPsAKE 1 e 2 suggeriscono che la maggior parte dei pazienti con PsA trattati con RZB che ha raggiunto le MCID relative alla maggior parte dei PRO alla settimana 24 ha anche mantenuto tali risposte fino alla settimana 100. Il raggiungimento delle MCID alla Settimana 24, dunque, si associa a cambiamenti sostenuti e clinicamente significativi della qualità della vita legata allo stato di salute (HRQoL).

Bibliografia
Kristensen LE et al. Durable clinically-meaningful improvements in health-related quality of life, fatigue, pain, and work productivity among patients with active psoriatic arthritis treated with risankizumab at week 100. POS1524; EULAR 2023