Interstiziopatia associata a sclerosi sistemica: nuovi studi sulla GERD


Nei pazienti con interstiziopatia associata a sclerosi sistemica, la malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) è associata a progressione della malattia polmonare

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Nei pazienti con interstiziopatia polmonare associata a sclerosi sistemica (SSc-ILD), i sintomi gravi della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) sono risultati associati a successiva progressione radiografica dell’ILD, compresi i pazienti trattati con inibitori della pompa protonica (PPI). Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Arthritis Research & Therapy.

Il reflusso e altri sintomi legati a coinvolgimento esofageo colpiscono il 90% dei pazienti con SSc e tendono a peggiorare con il progredire della malattia. Per chiarire il rapporto tra GERD e progressione dell’ILD nella SSc, i ricercatori hanno cercato di indagare la relazione tra l’aumento dei sintomi legati alla GERD e il peggioramento della SSc-ILD.

Lo studio appena pubblicato ha preso in considerazione i dati relativi ai partecipanti dello Scleroderma Lung Study II (SLSII, uno studio multicentrico, randomizzato e controllato che aveva confrontato i benefici del trattamento della SSc-ILD con mofetil micofenolato per 2 anni rispetto alla ciclofosfamide per 1 anno.

Come parte integrante della misurazione degli outcome, lo studio SLSII ha valutato la variazione a 2 anni dei pazienti relativamente alla fibrosi polmonare quantitativa (QLF) e all’estensione quantitativa totale della ILD (QILD), sia a livello del polmone in toto (WL) che nel lobo di massimo coinvolgimento (LM).

I ricercatori dello studio SLSII avevano anche raccolto prospetticamente i dati di outcome riferiti dai pazienti (PRO), compresi quelli relativi ai sintomi gastrointestinali. Per valutare la gravità dei sintomi del tratto gastrointestinale correlati alla SSc al basale è stato utilizzato il Gastrointestinal Tract 2.0 dell’UCLA Scleroderma Clinical Trials Consortium. Gli sperimentatori hanno anche ottenuto immagini di tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRCT) del torace che hanno permesso di misurare la dilatazione esofagea.

La nuova analisi pubblicata dello studio ha valutato l’associazione tra SSc-ILD e progressione del GERD correlando i dati al basale provenienti dalle segnalazioni dei sintomi dei pazienti e dalle immagini di dilatazione esofagea con i dati sui cambiamenti polmonari dei pazienti dopo 2 anni.

I partecipanti allo studio erano pazienti adulti con SSc (età ≥18 anni) e una durata della malattia di 7 anni o meno dall’insorgenza del primo sintomo non-Raynaud attribuibile alla SSc. Sono stati inclusi 142 pazienti (74% donne; età media, 52 anni; durata media della malattia, 2,6 anni); di questi, il 76% (n=107) assumeva un IPP al basale.

Il punteggio medio basale della scala del reflusso riferito dal paziente era pari a 0,57 (n=141), ad indicare la presenza di un reflusso moderato.

Il diametro e l’area esofagea massima medi al basale erano rispettivamente di 22 (SD 8,16; range, 6,30-51,60) mm e 242 (SD 161,07; range, 20,60-906,59) mm2 (n=121).

Risultati principali
Dall’analisi è emerso che Il punteggio di reflusso al basale dei pazienti era correlato positivamente con la variazione della QLF-LM (coefficiente di regressione 5,51; P =0,0046) e della QLF-WL (coefficiente di regressione β, 2,09; P = 0,0063) a 2 anni.

Il punteggio di reflusso al basale è risultato associato anche alla variazione della QILD-LM (coefficiente di regressione, 3,72; P =.076) e della QILD-WL (coefficiente di regressione 2,61; P = 0,11) a 2 anni, sebbene le associazioni non abbiano raggiunto la soglia predefinita per la significatività statistica (P <0,05).

Il diametro e l’area esofagea non sono invece risultati associati in modo significativo ad una variazione di QLF-WL e QILD-WL o a QLF-LM o QILD-LM a 2 anni (tutti i valori P ≥0,2).

L’analisi multivariabile ha dimostrato che il punteggio del reflusso era positivamente associato a una variazione della QLF-LM (stima 5,63; P =0,007) e della QLF-WL (stima 2,19; P = 0,005) a 2 anni, dopo aggiustamento dei dati per il punteggio QLF basale, il braccio di trattamento e l’impiego di PPI.

Il punteggio di reflusso al basale dei pazienti  è risultato associato anche ad un cambiamento nella QILD-WL (stima 3,45; P =0,039) a 2 anni, dopo aggiustamento dei dati per il punteggio QILD al basale, il braccio di trattamento e l’uso di PPI.

Non sono state riscontrate associazioni significative tra l’impiego di IPP (anche a dosaggi elevati), le variazioni di QLF o QILD o tra il diametro e l’area esofagea e le variazioni di QLF o QILD. Inoltre, non è stata osservata alcuna interazione significativa tra il punteggio del reflusso dei pazienti e l’impiego di IPP.

In particolare, il punteggio del reflusso al basale non è stato associato in modo indipendente all’andamento della percentuale di FVC prevista a 24 mesi (P =0,72), né all’impiego di IPP (P =0,63).

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso, tra i limiti metodologici dello studio, la potenza statistica probabilmente inadeguata per rilevare differenze significative nella progressione dell’ILD in base all’uso di IPP, l’adozione di schema di dosaggio degli IPP probabilmente incoerente e la mancanza di una misura funzionale del coinvolgimento esofageo, come la manometria. Non si può escludere, Inoltre, che vi siano stati fattori confondenti che potrebbero aver influenzare l’outcome primario dello studio.

Ciò detto, “..lo studio indica che i sintomi di GERD riferiti dai pazienti sono associati alla progressione successiva di SSc-ILD – scrivono i ricercatori nelle conclusioni del lavoro –. Pertanto, l’ottimizzazione del trattamento di GERD potrebbe migliorare gli outcome nei pazienti con SSc-ILD”.

Bibliografia
Volkmann ER et al. Association of symptoms of gastroesophageal reflux, esophageal dilation and progression of systemic sclerosis-related interstitial lung disease. Arthritis Care Res (Hoboken). Published online December 12, 2022. doi:10.1002/acr.25070grafia
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