Psoriasi a placche: deucravacitinib meglio di placebo e apremilast


Psoriasi a placche da moderata a grave: deucravacitinib si è dimostrato significativamente superiore rispetto a placebo e apremilast in 52 settimane di trattamento

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Nei pazienti con psoriasi a placche da moderata a grave, deucravacitinib si è dimostrato significativamente superiore rispetto a placebo e apremilast nel corso di 52 settimane di trattamento, secondo i risultati dello studio di fase III POETYK PSO-2 pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology (JAAD).

«Le attuali terapie per la psoriasi a placche, compresi i farmaci biologici e gli agenti orali a piccole molecole, sono generalmente efficaci, ma i medici spesso devono scegliere tra efficacia, sicurezza e comodità per il paziente quando raccomandano i trattamenti» hanno scritto il primo autore Bruce Strober, professore clinico di dermatologia alla Yale University School of Medicine, e colleghi. «Pertanto, sono necessarie nuove terapie mirate per via orale che siano più efficaci, ben tollerate e comode da assumere».

La tirosina chinasi 2 (TYK2) media la segnalazione dell’interleuchina-23 e di altre citochine coinvolte nella patogenesi della psoriasi. I soggetti con polimorfismi genetici di perdita di funzione della TYK2 hanno un rischio inferiore di sviluppare questa e altre malattie immuno-mediate, senza sostanziali problemi di sicurezza. Queste caratteristiche rendono la TYK2 un bersaglio interessante per i nuovi trattamenti per la psoriasi.

Deucravacitinib è un inibitore orale e selettivo della TYK2 che si lega al dominio regolatorio piuttosto che al dominio catalitico attivo dell’enzima, inibendolo allostericamente. Impedisce la segnalazione mediata da TYK2 dell’interleuchina-23 e degli interferoni di Tipo I e le loro risposte funzionali a valle. Negli studi di fase II sulla psoriasi a placche e sull’artrite psoriasica è risultato significativamente più efficace del placebo con un buon profilo di tollerabilità. Da poco approvato dalla Fda contro la psoriasi a placche moderata-grave, è in fase di studio per il trattamento di diverse patologie infiammatorie immuno-mediate, tra artrite psoriasica, malattie infiammatorie intestinali (malattia di Crohn e colite ulcerosa) e lupus eritematoso sistemico.

Lo studio POETYK PSO-2
Nel trial di fase III POETYK PSO-2, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, della durata di 52 settimane, 1.020 pazienti sono stati assegnati in modo casuale in rapporto 2:1:1 a ricevere deucravacitinib 6 mg una volta al giorno, apremilast 30 mg due volte al giorno o placebo. I partecipanti idonei avevano un’età minima di 18 anni, un punteggio di almeno 12 nello Psoriasis Area Severity Index (PASI), di almeno 3 nello static Physician Global Assessment (sPGA) e un coinvolgimento della superficie corporea (BSA) di almeno il 10% per 6 mesi o più. I risultati di efficacia sono stati valutati al basale e alle settimane 1, 2, 3, 4, 8, 12 e 16, e poi ogni 4 settimane fino alla 52.

Lo studio consisteva in un periodo di screening di 4 settimane, un periodo di trattamento di 16 settimane controllato con placebo e apremilast (settimane 0-16), un periodo di 8 settimane controllato con apremilast (settimane 16-24) e 28 settimane di mantenimento e di sospensione del trattamento randomizzato, in cui i pazienti sottoposti a deucravacitinib che hanno ottenuto una riduzione ≥75% rispetto al basale del PASI (risposta PASI 75) alla settimana 24 sono stati nuovamente randomizzati in rapporto 1:1 al trattamento continuato con deucravacitinib o al placebo (settimane 24-52)

Risposte significativamente superiori entro 16 settimane
Entro la settimana 16, una percentuale maggiore di pazienti in trattamento con deucravacitinib ha raggiunto l’endpoint co-primario di efficacia di raggiungimento di una risposta PASI 75 rispetto al basale rispetto a quelli trattati con placebo (53% vs. 9,4%, P<0,0001) o apremilast (53% vs. 39,8%, P=0,0004).

Inoltre una maggiore percentuale di partecipanti sottoposti a deucravacitinib ha raggiunto l’altro endpoint co-primario di efficacia di un punteggio sPGA di 0 o 1 (pelle libera o quasi libera da lesioni) con un miglioramento di almeno 2 punti rispetto al basale in confronto al placebo o apremilast (49,5% vs 8,6% vs 33,9 %, P<0,0001 per entrambi).

Il trattamento con deucravacitinib è stato anche associato a risposte PASI 90, PASI 100 e a un ponteggio sPGA pari a 0 significativamente più elevate alla settimana 16 rispetto a placebo o apremilast (P≤ 0,0051). La superiorità vs apremilast è stata raggiunta anche per il PASI 90 alla settimana 24 (32,5% vs 19,7%, P=0,0001).

Dei pazienti che hanno raggiunto una risposta PASI 75 alla settimana 24 con deucravacitinib, l’80,4% ha mantenuta fino alla settimana 52.

La percentuale di soggetti che ha ottenuto un punteggio di 0 o 1 nello scalp-specific PGA (ss-PGA) alla settimana 16 è stata significativamente più alta con deucravacitinib (59,7%) rispetto al placebo (17,3%, P<0,0001) e apremilast (36,7%, P<0,0001). Tra i relativamente pochi partecipanti con psoriasi ungueale da moderata a grave al basale (deucravacitinib n=69, placebo n=38), il numero di pazienti che ha raggiunto un punteggio di 0 o 1 nel PGA-Fingernail (PGA-F 0 /1, un endpoint secondario) alla settimana 16 era più elevato con deucravacitinib rispetto al placebo (20,3% vs 7,9%, P=0,062).

Il gruppo deucravacitinib ha anche ottenuto miglioramenti significativamente superiori rispetto al basale nel punteggio dei sintomi rilevato tramite lo Psoriasis Symptoms and Signs Diary (PSSD) e nelle risposte 0/1 relative al Dermatology Life Quality Index (DLQI) alla settimana 16 rispetto agli altri 2 gruppi (P<0,0001).

I tassi complessivi di effetti avversi erano simili tra i gruppi e i periodi di trattamento.

«Il profilo di sicurezza generale di deucravacitinib, compreso un leggero aumento del rischio di infezioni virali non gravi, sembra essere coerente con il meccanismo di inibizione selettiva della TYK2» hanno riassunto gli autori. «Questi risultati suggeriscono che il farmaco ha il potenziale per essere un’opzione di trattamento orale efficace e ben tollerata, in monosomministrazione giornaliera, per la psoriasi a placche».

Referenze

Strober B et al. Deucravacitinib versus placebo and apremilast in moderate to severe plaque psoriasis: efficacy and safety results from the 52-week, randomized, double-blinded, phase 3 POETYK PSO-2 trial. Am Acad Dermatol. 2022 Sep 14;S0190-9622(22)02643-3. 

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