Infezione da papillomavirus: vaccino 9-valente anche per donne adulte


L’infezione da papillomavirus (HPV) è la più frequente infezione sessualmente trasmessa: vaccino 9-valente importante anche nella donna adulta

Studio afferma che le donne vaccinate contro il papillomavirus quando erano giovani di 12-13 anni si ammalano meno di cancro del collo dell’utero

L’infezione da papillomavirus (HPV) è la più frequente infezione sessualmente trasmessa e il papillomavirus è stato classificato come il secondo agente patogeno responsabile di cancro al mondo, in grado di causare tumori alla cervice uterina, ano, vagina, vulva, cavità orale, faringe e laringe..

Secondo l’OMS entro il 2030 dovranno essere raggiunti i seguenti obiettivi:

  • 90% delle ragazze entro i 15 anni di età completamente vaccinate con il vaccino anti-HPV
  • 70% delle donne sottoposte a screening utilizzando un test ad alta performance a 35 anni, da ripetere entro i 45 anni
  • 90% delle donne con lesioni precancerose identificate e trattate e 90% delle donne con carcinoma invasivo prese in carico.

Oggi abbiamo a disposizione un vaccino 9-valente altamente efficace anche nelle donne in età fertile. Ne abbiamo parlato con il prof. Giancarlo Icardi del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Genova, U.O. Igiene, Ospedale Policlinico San Martino – IRCCS Genova, a margine del congresso della SItI.

Quali problematiche causa l’infezione da HPV e quanto è diffusa? 
Il papillomavirus umano può essere considerato un vero e proprio virus oncogeno. È ampiamente diffuso, al punto che ogni anno nel mondo si verificano circa 670mila tumori che sono correlati all’HPV. Il principale è il tumore del collo dell’utero ma, oltre alle neoplasie dell’apparato genitale maschile e femminile quindi a carico di vagina, vulva e pene, provoca anche tumori del distretto testa collo.

Da qualche anno è a disposizione un vaccino 9-valente, che ha rappresentato una svolta importante rispetto ai precedenti vaccini bivalenti o quadrivalenti, poiché ha notevolmente ampliato la possibilità di prevenire i tumori correlati all’infezione. Se prima era possibile prevenire il 70% circa dei tumori HPV correlati, in particolare quello del collo dell’utero, con l’avvento del vaccino 9-valente e un’elevata copertura vaccinale è possibile estendere la prevenzione fino al 90% dei tumori, avendo quindi come obiettivo di medio-lungo periodo l’eliminazione, se non addirittura l’eradicazione di queste neoplasie.

Per quali fasce di età è consigliato?
La popolazione di riferimento sono le femmine e i maschi nel 12° anno di età ma, dal momento che si tratta di un’infezione ampiamente diffusa e dato che il vaccino può essere somministrato anche in età più avanzate, il nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2023-25, in via di approvazione, identifica chiaramente altre popolazioni. A titolo di esempio, chi ha il diritto alla vaccinazione gratuita contro il papillomavirus lo mantiene fino al 26esimo anno, quindi tramite quello che viene definito recupero vaccinale o “catch up” possono accedervi anche le donne in età fertile che non erano state vaccinate in precedenza.

Perché si raccomanda la vaccinazione nelle donne in età fertile?
Oltre alla popolazione target la vaccinazione è estremamente importante nelle donne in età fertile perché l’epidemiologia del papillomavirus mostra che, oltre a un picco di infezioni nei soggetti che iniziano l’attività sessuale, vi è una seconda fase di aumento di incidenza in età più avanzata.

La prevalenza più elevata di infezione da HPV in donne con normale citologia cervicale si osserva al di sotto dei 34 anni, decresce nel gruppo di età 35-44 anni e tende ad aumentare al crescere dell’età (45-54 anni e oltre) in quasi tutte le aree geografiche.

Quindi le donne in età fertile possono usufruire di questa vaccinazione proprio perché l’infezione può presentarsi in qualunque momento della vita e un’infezione naturale precedente non conferisce un’immunità nei confronti della reinfezione. Di conseguenza, se non è stata fatta la vaccinazione in età adolescenziale, la raccomandazione è di vaccinarsi anche più avanti nel tempo.

I dati di efficacia nella popolazione target evidenziano che vaccinare prima dei 17 anni riduce il rischio di sviluppare il cancro del collo dell’utero di oltre l’80%, ma anche vaccinarsi in età più avanzata diminuisce questa probabilità di circa il 60-70%, quindi non è mai troppo tardi per vaccinarsi contro il papillomavirus.