Un algoritmo può evitare la corsa al pronto soccorso dei pazienti oncologici


I risultati di una ricerca canadese: un algoritmo riconosce i pazienti con cancro i cui sintomi sono diventati difficili da gestire e necessitano del pronto soccorso

vaiolo delle scimmie caldo

Quando i sintomi del cancro si acuiscono, spesso i pazienti finiscono in pronto soccorso. Questo provoca due conseguenze negative: innanzitutto, la corsa in ospedale è molto stressante per i malati e i suoi familiari. E un eventuale ricovero urgente può ritardare altri trattamenti già programmati. È quindi importante che i medici che hanno in cura i pazienti oncologici intercettino i peggioramenti e trattino i sintomi prima che diventino gestibili solo con l’ospedalizzazione. Gli esiti di una ricerca canadese suggeriscono che un algoritmo potrebbe aiutare a determinare quali pazienti stanno avendo particolari difficoltà a gestire i sintomi della malattia, e quindi necessitano di un maggiore sostegno da parte del medico curante.

La voce dei pazienti, catturata da un algoritmo

Dal 2012, nella provincia canadese dell’Alberta, in occasione delle visite mediche ai pazienti viene chiesto di compilare un questionario per sapere direttamente dall’interessato come si sente in quei giorni. Questo tipo di informazioni fa parte dei cosiddetti PRO (patient-reported outcomes ovvero esiti comunicati dal paziente). Il questionario è diviso in due parti: nella prima i pazienti devono assegnare un punteggio da 0 a 10 alla gravità di 9 sintomi (dolore, stanchezza, sonnolenza, nausea, mancanza di appetito, fiato corto, depressione, ansia e malessere). Nella seconda, invece, devono selezionare all’interno di una lista tutto ciò che è stato motivo di preoccupazione e disagio nella settimana precedente (per esempio, frustrazione, solitudine, problemi di sessualità, aspetti finanziari).

Nel 2017 un gruppo di epidemiologi, statistici e medici ha messo a punto un algoritmo con cui, sulla base delle informazioni di questo tipo, ricevute attraverso il questionario, è possibile attribuire un livello di complessità (basso, medio, alto) all’insieme dei sintomi del paziente. L’algoritmo è stato validato in uno studio, i cui risultati sono stati pubblicati nel 2020, ed è stato proposto come utile sistema di allerta. Tra gli autori vi sono alcuni dei ricercatori coinvolti nella ricerca citata sopra.

Ascoltare il campanello di allarme

I ricercatori canadesi hanno preso in esame oltre 29.000 pazienti che avevano compilato il questionario tra il 2019 e il 2020 per studiare cosa accumunava i malati con tumore che ricorrevano alle cure di emergenza. Nelle loro analisi hanno riscontrato che i pazienti con un elevato livello di complessità dei sintomi avevano una probabilità tre volte maggiore di finire al pronto soccorso nella settimana successiva, rispetto ai pazienti con un livello di complessità dei sintomi basso. La probabilità di essere ricoverati in ospedale, sempre nella settimana successiva alla visita in cui erano stati raccolti i dati elaborati con l’algoritmo, era addirittura quattro volte più alta in tali casi.

“I medici dovrebbero monitorare con maggiore attenzione i pazienti con un punteggio alto di complessità dei sintomi. Queste persone potrebbero infatti trarre beneficio da un supporto aggiuntivo o dalla gestione ambulatoriale dei sintomi” scrivono gli autori dell’articolo sul Journal of the National Comprehensive Cancer Network. “Usare un algoritmo per aiutare i medici a capire chi ha più bisogno di sostegno può migliorare l’esperienza dei pazienti e nello stesso tempo ridurre l’utilizzo dei servizi di emergenza e i relativi oneri e costi.”