Vivere a Bali dalla A alla Z: fuga dall’Italia


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Fare un’esperienza all’estero o addirittura vivere all’estero è un sogno di molti, anche perché i vantaggi sono tantissimi. Trascorrere un periodo fuori dall’Italia aiuta, ad esempio, ad aprire la mente e a confrontarsi con nuove culture e persone. C’è poi un altro fattore importante, che è quello economico e del benessere. Stando ai dati, il 47% delle persone che vive all’estero è soddisfatto della posizione economica raggiunta e il 30% riconosce l’equilibrio tra costo della vita e remunerazione. Si scelgono per questo motivo o paesi molto evoluti dal punto di vista finanziario e sociale o zone del mondo ancora incontaminate in cui il peso del capitalismo non è così eccessivo e il costo della vita è basso.

Tra le mete che fanno immediatamente pensare a paradisi terrestri c’è sicuramente Bali, l’isola indonesiana che affascina per le sue spiagge incantate e i paesaggi mozzafiato.
Prima di partire e realizzare questa fuga dall’Italia è necessario tuttavia valutare bene cosa significa risiedere sull’Isola degli dei e cosa bisogna aspettarsi, oltre alle bellezze naturali.
Ecco una guida dalla A alla Z per vivere a Bali.

Perché vivere a Bali

Abbiamo già accennato alla sua bellezza e alla sua unicità. Bali però è conosciuta anche per altri motivi, che la rendono attraente anche per vivere bene. Bisogna infatti sapere che è un’isola molto sicura. Non esistono praticamente i crimini violenti e gli abitanti, molto gentili e disponibili, sono anche molto onesti. Proprio per questo motivo, è una meta consigliata anche per chi viaggia da solo o da sola. A dominare è poi la natura, che è sicuramente protagonista dell’intera isola. A Bali si è connessi con la parte più profonda della Terra e ciò ha effetti benefici sulla propria psiche.
Essere così vicini alla natura non significa però rinunciare ai servizi. E a Bali tutto funziona molto bene con connessione wifi ottima, servizi ospedalieri efficienti e tutto ciò che serve a vivere bene. Ultimo aspetto importante è il clima. Qui le temperature sono miti tutto l’anno e non si scende mai sotto i 20 gradi. Ampio spazio quindi ad abiti leggeri e giornate lunghe e spensierate.

Cosa sapere prima di trasferirsi

Quando si gira per il mondo, la prima cosa da considerare è un’assicurazione medica per il viaggio che tuteli da imprevisti e incidenti, anche perché se non si è coperti da assicurazione si rischia di rimetterci di tasca propria.
Altro aspetto da considerare è quello lavorativo. La legge indonesiana, al fine di tutelare le persone locali, permette di assumere persone che provengono dall’estero solo se svolgono mansioni che un indonesiano non può svolgere, a meno che non ci siano grandi aziende disposte a finanziare delle assunzioni. In alternativa si può lavorare da remoto, basta che non si guadagni in rupie indonesiane e non si offrano servizi a indonesiani o sul territorio indonesiano. Per operare in questo modo bisogna però ottenere un visto specifico per nomadi digitali.

I documenti per trasferirsi

Per vivere temporaneamente o definitivamente a Bali bisogna ottenere dei visti speciali. Il primo, il B211A, pensato per i nomadi digitali, prevede la permanenza di 30 giorni con rinnovo di altri 60 per un totale di 3 mesi. Il secondo visto è invece il kitas e ha una durata di 2 anni. Il consiglio è di rivolgersi a persone specializzate che possono aiutare per nella richiesta e nella compilazione dei documenti.