Il ransomware rappresenta circa il 20% di tutti i crimini informatici


Gli attacchi ransomware rappresentano circa il 20% di tutti i crimini informatici. Al secondo e terzo posto della classifica di AAG ci sono i Cavalli di Troia e le botnet

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Gli attacchi ransomware stanno diventando sempre più comuni ed è importante essere consapevoli delle misure che è possibile adottare per prevenirli.
L’identificazione e il contenimento delle violazioni di ransomware ormai richiedono 49 giorni in più rispetto alla media, sottolinea Getastra.
Andrea Baggio, CEO di HelpRansomware, ha scritto una sorprendente e completa guida sul tema.

Le conseguenze di un attacco ransomware

Gli attacchi ransomware sono diventati una grave minaccia sia per le aziende che per i privati. Sono software dannosi che possono crittografare i dati sul tuo computer, rendendoli inaccessibili fino al pagamento di un riscatto. Questo tipo di attacco può comportare la perdita di dati, perdite finanziarie crisi di reputazione online.
“È importante comprendere le conseguenze di un attacco ransomware in modo da poter adottare misure per proteggersi dal diventare una vittima. Il ransomware può prendere di mira singoli utenti, aziende o entrambi, nessuno è fuori pericolo con questo tipo di minaccia”, spiega Andrea Baggio, CEO di HelpRansomware ed esperto in reputazione online e in recupero dati.
Di fatto, come riportato da AAG, il ransomware ha rappresentato circa il 20% di tutti i crimini informatici nel 2022; seguono i cavalli di Troia e le botnet.

Come gestire un attacco ransomware?

Se non si prendono le giuste misure, un attacco ransomware può portare alla perdita permanente dei dati.
È quindi importante sapere come gestire correttamente un attacco ransomware in modo da minimizzare il danno e ripristinare la sicurezza dell’organizzazione.
Un’analisi condotta da Gartner mostra che il 70% dei CEO investirà in una cultura organizzativa di resilienza informatica entro il 2025.
Infatti, ci sono diversi metodi che le organizzazioni possono utilizzare per identificare l’origine del ransomware, come l’analisi dei log di sistema e l’utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale (IA).
L’utilizzo di queste tecnologie consentirà alle organizzazioni di determinare con precisione la fonte dell’attacco e prendere le misure necessarie per prevenire futuri attacchi.
Identificare la fonte costituisce una fase molto importante, perché a seconda del tipo di ransomware che ha sferrato l’attacco, si potrà agire.
Nonostante il procedimento per rimuovere ransomware sia sempre molto simile, infatti, conoscere la fonte dell’attacco rende più semplice sapere dove agire.
D’altra parte, riconoscere la fonte dell’attacco, aiuta molto anche nel capire come il ransomware è entrato nel dispositivo e quali sono quindi i punti deboli da implementare.
“Altro elemento di vitale importanza, soprattutto nel caso di aziende, è la sicurezza informatica intesa nella sua accezione più ampia. Per prevenire gli attacchi ransomware, è importante adottare alcune misure preventive.  Abbiamo parlato della necessità di creare backup regolari online e offline e l’utilizzo di software antivirus. A questo bisognerebbe aggiungere la disattivazione della condivisione dei file e l’utilizzo di reti private virtuali (VPN)”, ribadisce l’esperto Andrea Baggio.