Yan Pei-Ming dona il suo autoritratto agli Uffizi


L’artista franco-cinese Yan Pei-Ming, celebre per le sue rappresentazioni di celebrità e personaggi politici, entra a far parte della collezione degli Uffizi

Yan Pei-Ming

Le porte della ricchissima collezione di autoritratti delle Gallerie degli Uffizi si aprono ad un nuovo artista, Yan Pei-Ming, uno dei maggiori della scena contemporanea internazionale, che oggi ha donato la sua opera nell’ambito di una cerimonia tenuta nell’auditorium Vasari dal direttore del museo Eike Schmidt.

Fedele a un rigoroso linguaggio realista, Yan Pei-Ming ha perfezionato nel corso del tempo uno stile originalissimo attraverso il quale passato e presente, Oriente e Occidente si alimentano a vicenda nella raffigurazione di figure emblematiche, simbolo del mondo di ieri e di oggi: celebri, in particolar modo, le sue rappresentazioni di Mao Zedong, Bruce Lee, Barack Obama. Ma la ricerca di Yan Pei-Ming non si limita all’indagine di personaggi ‘esterni’: è proprio l’autoritratto, la raffigurazione di sé, l’obiettivo artistico più ambizioso che l’artista si propone di raggiungere. L’autoritratto, infatti, costringe l’autore ad un difficile processo di auto-esplorazione e al tempo stesso lo celebra, consentendogli di innalzarsi, se l’opera è della qualità necessaria, al pari dei grandi artisti del passato. Nell’Autoritratto donato alle Gallerie degli Uffizi Yan Pei-Ming si mostra pienamente consapevole di come la pittura possa essere strumento di elevazione all’eternità; soprattutto laddove l’opera sia destinata ad appartenere alla collezione di autoritratti più vasta e antica al mondo.

E proprio a Firenze, in Palazzo Strozzi, avrà luogo la mostra ‘Yan Pei-Ming. Pittore di storiee’, la più grande mai dedicata in Italia all’artista franco-cinese. Curata dal direttore della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino, si terrà dal 7 luglio al 3 settembre.

Il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Come già avvenuto in passato, quando Ai Weiwei donò il suo autoritratto agli Uffizi, anche stavolta una mostra di Palazzo Strozzi – quella su Yan Pei-Ming curata dall’amico Arturo Galansino, che ringrazio di cuore – è occasione per arricchire le collezioni delle Gallerie. Questo gesto anticipa di una settimana l’apertura delle 12 nuove sale che, agli Uffizi, vengono dedicate all’esposizione degli autoritratti: come avveniva dal Seicento fino alla seconda Guerra Mondiale, fra pochi giorni queste opere ritorneranno a far parte del normale percorso di visita”.

Il direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi Arturo Galansino: “Nella mostra di Palazzo Strozzi Yan Pei-Ming esplora le potenzialità della pittura, tecnica tradizionale per eccellenza, e la capacità di questo mezzo di poter parlare della nostra storia in maniera accessibile e diretta. Con questa donazione l’artista vuole lasciare un segno del suo speciale legame con la città di Firenze e

contribuire ad arricchirne il patrimonio artistico anche nell’arte contemporanea”.

L’artista Yan Pei-Ming: “Il dipinto donato al museo è un autoritratto in bianco e nero, frontale. Molti pittori classici si ritraggono di tre quarti, ma io ho scelto di guardare il mondo. Conosco bene le Gallerie degli Uffizi. Ci sono stato diverse volte. È uno dei musei più belli del mondo. Consegnare un quadro a un museo del genere è un grande onore per un artista vivente. Entro così in una continuità che mi porrà per i secoli a venire nella schiera dei pittori più illustri”.

CENNI SULL’ARTISTA

Yan Pei-Ming nasce a Shanghai nel 1960. Nel 1981, grazie alla riforma dell’istruzione introdotta da Deng Xhiaoping, l’artista inizia a studiare École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Digione. Ben presto incontra il successo con i suoi ritratti monocromatici, in particolare quelli di Mao Zedong; nel 2003, il suo contributo alla Biennale di Venezia lo consacra definitivamente quale artista di spicco internazionale. Oltre ad aver intrapreso importanti progetti con il Louvre e il Musée d’Orsay, negli ultimi anni l’artista ha tenuto mostre personali al QMA Gallery, al Beijing Center for the Arts, al CAC Málaga, a Villa Medici e al Museo Belvedere di Vienna. Yan Pei-Ming vive e lavora tra Parigi e Digione.