Guerra in Ucraina: il presidente del Sudafrica da Zelensky in missione di pace


Guerra in Ucraina: il presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa a Kiev da Zelensky per una missione di pace, poi vedrà Putin

presidente sudafrica

Le sirene degli allarmi antiaerei hanno accolto a Kiev l’arrivo del presidente del Sudafrica Cyril Ramaphosa, a capo di una delegazione di Paesi africani, giunti in Ucraina per discutere Road to peace, una proposta che apra alla pace con con la Russia. Mentre l’esercito ucraino riferiva di due missili sparati verso la capitale, in un tweet Ramaphosa confermava di essere arrivato alla stazione ferroviaria di Nemishaeve, dove ad accoglierlo c’era l’Inviato speciale per l’Africa e il Medio oriente, Maksym Subhk, insieme all’ambasciatore sudafricano a Kiev Andre Groenewald, i primi con cui ha avuto un colloquio. Con il Sudafrica, che si sta mantenendo neutrale rispetto al conflitto, hanno aderito all’iniziativa anche Senegal, Zambia, Isole Comore ed Egitto.

Come da programma, i delegati hanno prima compiuto una visita a Bucha, presso le fosse comuni. Nel pomeriggio l’incontro col presidente Volodymyr Zelensky, mentre è atteso per domani quello con Vladimir Putin a San Pietroburgo. Oltre alle sirene anti-missili, però, il viaggio di Ramaphosa è stato funestato da un altro problema: all’aeroporto di Varsavia i controllori di volo hanno tenuto bloccato per ore l’aereo con a bordo il capo dello Stato mentre a decine di agenti della sicurezza è stato permesso di sbarcare solo dopo le 15 di oggi, ossia ventisei ore dopo l’arrivo nella capitale polacca. A ricostruire la vicenda è l’emittente sudafricana Sabc News, che ieri sera ha intervistato il generale maggiore Wally Rhoode, il quale ha accusato il governo polacco di voler “sabotare” la missione di pace nonché “compromettere la sicurezza” del presidente Ramaphosa.

All’origine delle tensioni, come ha detto ancora il general maggiore Rhoode, il fatto che le autorità avrebbero chiesto i documenti originali, e non le copie, relativi alle armi in dotazione del personale della sicurezza. “All’improvviso, il problema è diventato che dovevamo avere gli originali. Ci stanno facendo tardare. Stanno mettendo a rischio la vita del presidente. A quest’ora avremmo dovuto essere già a Kiev. Voglio che sappiate tutti quanto sono razzisti”, ha accusato ancora il generale. Mentre il presidente scortato da pochi uomini è potuto partire, decine di agenti di polizia hanno finalmente l’asciato l’aereo questo pomeriggio: “Solo perché veniamo dall’Africa non significa che potete mancarci di rispetto”, avrebbe detto uno dei funzionari, così come riporta in un tweet il giornalista sudafricano di News24, Peter Du Toit.