Apnee notturne: nei pazienti mattinieri migliore aderenza a CPAP


Apnee notturne: i pazienti mattinieri mostrano una migliore aderenza alla ventilazione meccanica a pressione positiva continua (CPAP)

Apnee ostruttive del sonno: le ripercussioni sul lavoro

Stando ai risultati di uno studio pubblicato su Annals of the American Thoracic Society, il “cronotipo” dei pazienti affetti da apnee ostruttive del sonno (ovvero la caratteristica degli esseri umani che indica se sono e desiderano essere maggiormente attivi in un particolare periodo della giornata) avrebbe un’influenza sull’aderenza alla ventilazione meccanica a pressione positiva continua (CPAP), un metodo di ventilazione respiratoria utilizzato principalmente nel trattamento delle apnee del sonno.

Nello specifico, i pazienti con cronotipo diurno sarebbero quelli che dimostrano una migliore aderenza alla CPAP rispetto ai pazienti con cronotipi diversi.

Razionale e disegno dello studio
L’apnea ostruttiva del sonno (OSA) è una condizione clinica piuttosto frequente, dato che colpisce una persona su sette a livello mondiale. Quando i pazienti affetti da questa patologia si addormentano, i muscoli della gola si rilassano e chiudono le vie respiratorie, interrompendo la normale respirazione. Di conseguenza, l’ossigeno non riesce ad arrivare al resto del corpo, in particolare al cervello che, per evitare l’asfissia, provoca il risveglio (una situazione che può ripetersi da 10-15 a 100 volte all’ora per alcuni individui.

Questa ripetuta interruzione del sonno ha effetti immediati: la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna aumentano e l’organismo rilascia ormoni dello stress come il cortisolo. Se non trattata, l’apnea notturna è anche associata ad effetti sulla salute a lungo termine, come pressione alta, diabete, ictus, disfunzioni neurocognitive e un maggior rischio di essere coinvolti in incidenti automobilistici a causa della stanchezza.

I dispositivi CPAP prevengono la chiusura delle vie aeree di questi pazienti grazie alla erogazione di un flusso d’aria in grado di mantenere una pressione positiva costante all’interno delle vie aeree respiratorie. In questo modo queste ultime non collassano durante il sonno e si evitano così gli episodi di apnea notturna. Purtroppo l’aderenza a questa terapia è spesso limitata: dopo un anno, circa la metà dei pazienti smette di usare il dispositivo, e ciò ne riduce l’efficacia.

Sono stati invocati diversi fattori comportamentali e sociali associati all’impiego della CPAP ma, fino ad ora, nessuno dei fattori studiati è stato in grado di spiegare la maggiore o minore propensione di un paziente ad utilizzare il dispositivo come indicato.

Il nuovo studio pubblicato si è proposto l’obiettivo di verificare se il cronotipo (ovvero l’orologio biologico di un individuo) potesse avere un’influenza sull’aderenza alla CPAP. A tal scopo, i ricercatori effettuato un’analisi secondaria dei dati provenienti dallo studio clinico APPLES (Apnea Positive Pressure Long-term Efficacy Study), utilizzando per la valutazione del cronotipo il questionario MEQ (Morningness-Eveningness Questionnaire) tra i partecipanti randomizzati al braccio CPAP, insieme ai dati di aderenza giornaliera al trattamento.

Le categorie di esposizione erano quella serale (MEQ ≤ 41), quella intermedia (41 < MEQ < 59) e quella mattutina (MEQ ≥ 59).

Risultati principali
Su un campione di 469 pazienti utilizzatori di CPAP, i ricercatori hanno osservato che la maggior parte di questi presentava un cronotipo mattutino (44%) o intermedio (47%), anziché serale (solo 8%).
Dato che i partecipanti con cronotipo serale erano molto pochi, i ricercatori hanno messo a confronto l’aderenza alla CPAP solo tra i pazienti con cronotipo mattutino e intermedio.

E’ emerso che, nel corso di un semestre, i pazienti con cronotipo mattutino presentavano un impiego maggiore di CPAP (+40 minuti a notte; p=0,001) rispetto ai pazienti con cronotipo intermedio (un dato rilevante dato ogni mezz’ora aggiuntiva di ricorso alla CPAP ha un impatto significativo sulla qualità della vita di questi pazienti).

Questa relazione era leggermente attenuata (32,8 minuti per notte, p =0,011) dopo aggiustamento dei dati per la presenza di fattori confondenti (es: durata del sonno, sonno di recupero nel fine settimana.

Riassumendo
In conclusione, Il cronotipo mattutino è associato as un aumento clinicamente significativo dell’aderenza alla CPAP rispetto agli altri cronotipi, ad indicare che Il cronotipo potrebbe rappresentare un nuovo predittore dell’aderenza alla CPAP.

Sono ora necessari nuovi studi che chiariscano i meccanismi alla base di questa associazione.

Bibliografia
Knauert MP et al. Morning Chronotype Is Associated with Improved Adherence to Continuous Positive Airway Pressure among Individuals with Obstructive Sleep Apnea. Ann Am Thorac Soc. 2023 Mar 14. doi: 10.1513/AnnalsATS.202210-885OC. Epub ahead of print. PMID: 36917194.
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