Cardiologia: acido bempedoico riduce il rischio di infarto


L’acido bempedoico, farmaco orale per il colesterolo, ha ridotto il rischio di infarto miocardico del 23% nello studio di Fase III CLEAR Outcomes

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I risultati di uno studio presentato alla sessione scientifica annuale dell’American College of Cardiology (ACC) hanno dimostrato che il farmaco orale per il colesterolo acido bempedoico ha ridotto il rischio di infarto miocardico del 23% nello studio di Fase III CLEAR Outcomes. I risultati sono appena stati pubblicati contemporaneamente sul NEJM.

Lo studio, un trial di fase III che ha arruolato circa 14mila pazienti, ha raggiunto l’endpoint primario dimostrando una riduzione statisticamente significativa del rischio relativo di eventi CV avversi maggiori (MACE-4) nei pazienti trattati con 180 mg/die di acido bempedoico rispetto al placebo (con un background di statine nullo o molto basso).Si tratta di un dato molto importante che consolida il posizionamento di questo nuovo farmaco ipolipemizzante che da poco è disponibile anche nel nostro Paese.

I nuovi risultati suggeriscono che l’inibitore orale dell’ATP citrato liasi è un’alternativa efficace per un gran numero di adulti ad alto rischio di infarto, ma non adatti alla terapia con statine. “Le statine restano la pietra miliare”, ha osservato l’autore principale Steven Nissen, presidente della cattedra di medicina cardiovascolare della Cleveland Clinic, “ma se non si possono tollerare le statine – e ci sono milioni di persone di questo tipo là fuori – allora abbiamo stabilito un’alternativa efficace per ridurre la morbilità”.

Il farmaco è stato approvato dalla Fda nel 2020 (e poi dall’Ema) per gli adulti affetti da ipercolesterolemia familiare eterozigote o da malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD) conclamata che necessitano di un’ulteriore riduzione del colesterolo LDL. Sebbene sia in commercio in Usa da alcuni anni, si attendevano i dati che dimostrassero la sua capacità di prevenire l’infarto e l’ictus insieme alla riduzione del colesterolo.

Lo studio globale CLEAR ha incluso 13.970 pazienti con intolleranza documentata alle statine ed elevati livelli di colesterolo LDL, già affetti o ad alto rischio di malattie CV. I partecipanti, randomizzati a ricevere acido bempedoico o placebo, avevano un colesterolo LDL medio di 139 mg/dL al basale.

L’end point primario era un composito di quattro componenti di eventi cardiovascolari avversi maggiori (MACE-4), definiti come morte per cause CV, infarto miocardico non fatale, ictus non fatale o rivascolarizzazione coronarica. L’azienda produttrice aveva dichiarato lo scorso agosto che lo studio aveva raggiunto i 1620 eventi MACE-4 previsti.

Benefici osservati in un’ampia popolazione
I risultati dettagliati presentati all’ACC, e pubblicati contemporaneamente sul NEJM, hanno mostrato che acido bempedoico ha ridotto il colesterolo LDL in media del 20-25% nel corso dello studio, mentre i partecipanti al placebo hanno registrato una “modesta riduzione” in media del 10%, hanno dichiarato i ricercatori.
Dopo 6 mesi, il colesterolo LDL è sceso a 107,0 mg/dL con l’acido bempedoico rispetto a 136,0 mg/dL con il placebo, con una riduzione di circa il 22%.

Inoltre, acido bempedoico ha ridotto significativamente il rischio di MACE-4 del 13% e di MACE-3 del 15%. Il tasso di infarto miocardico fatale o non fatale è stato del 3,7% con acido bempedoico rispetto al 4,8% con il placebo, il che equivale a una riduzione del rischio del 23% a favore del farmaco di Esperion e Daiichi Sankyo.

I ricercatori hanno notato che il farmaco non ha avuto effetti significativi sull’ictus fatale o non fatale, sulla morte per cause cardiovascolari e sulla morte per qualsiasi causa. Il rischio di rivascolarizzazione coronarica è diminuito del 19% con acido bempedoico rispetto al placebo.

“Questi risultati sono stati osservati in un’ampia popolazione di pazienti in prevenzione primaria e secondaria che non sono in grado di massimizzare o tollerare una statina”, ha dichiarato l’azienda, sottolineando che lo studio CLEAR ha dimostrato benefici CV “superiori” rispetto ad altre terapie orali non a base di statine e benefici “più ampi” nella prevenzione primaria e secondaria rispetto agli inibitori della PCSK9, i cui studi sugli esiti sono stati limitati alla prevenzione secondaria.

“I benefici di acido bempedoico sono ora più chiari”, ha commentato John Alexander in un editoriale del NEJM, aggiungendo che “è ora nostra responsabilità tradurre queste informazioni in una migliore prevenzione primaria e secondaria per un maggior numero di pazienti a rischio che, di conseguenza, beneficeranno di un minor numero di eventi cardiovascolari”.

Studio CLEAR Outcomes
CLEAR Outcomes (Cholesterol Lowering via Bempedoic acid, an ATP citrate lyase (ACL)-Inhibiting Regimen) è stato uno studio di Fase 3, randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, progettato per valutare se il trattamento con acido bempedoico riducesse il rischio di eventi CV in pazienti con o ad alto rischio di ASCVD con intolleranza documentata alle statine e livelli elevati di LDL-C (LDL-C a digiuno ≥ 100 mg/dL (2,6 mmol/L)).

Lo studio, che è stato completamente arruolato nell’agosto 2019, ha incluso 14.014 pazienti in oltre 1.200 siti in 32 Paesi. I pazienti hanno avuto almeno 36 mesi di follow-up.

Nissen SE, et al “Bempedoic acid and cardiovascular outcomes in statin-intolerant patients” N Engl J Med 2023; DOI: 10.1056/NEJMoa2215024. leggi