Fondazione Pianori dona “Le Muse” di Gaetano Previati


La Fondazione Pianori dona l’opera “Le Muse” di Gaetano Previato alle Gallerie d’arte moderna e contemporanea di Ferrara. Il plauso di Vittorio Sgarbi

le muse

Un’importante opera si aggiunge alla collezione delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara. Si tratta de Le Muse di Gaetano Previati, donata alla città dalla Fondazione Giuseppe Pianori. L’ente, per volontà del suo fondatore, ha come scopo proprio quello di sviluppare e arricchire il patrimonio artistico e culturale di Ferrara attraverso l’acquisizione di opere d’arte moderna da destinarsi alla galleria civica, con preferenza per opere di artisti ferraresi che abbiano dato sicuro apporto alla storia dell’arte italiana.

Il dipinto, un olio su tela realizzato nel 1902 e appartenuto alla raffinata collezione d’opere d’arte di Arturo Toscanini, va dunque ad ampliare il già importante corpus dell’artista ferrarese di proprietà delle gallerie ferraresi, che conta quasi 140 opere, tra dipinti e disegni, cui si aggiunge l’archivio fotografico acquisito nel 2021 grazie ai fondi del Ministero della Cultura.

Si tratta di un lavoro significativo del percorso artistico di Previati, che rimarca il suo ruolo nel cruciale snodo tra le poetiche dell’Ottocento e del Novecento, tra simbolismo e futurismo, come ha spiegato Chiara Vorrasi, conservatrice delle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea – Musei d’Arte del Comune di Ferrara, durante la presentazione dell’opera alla città, a Palazzo dei Diamanti, insieme a Marco Gulinelli, assessore alla Cultura, Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura e presidente della Fondazione Ferrara Arte, Giovanni Polizzi, presidente della Fondazione Giuseppe Pianori.

Le Muse venne esposto per la prima volta nel 1902-1903 in una importante mostra collettiva alla Permanente di Milano, dove figura come “studio” ad olio, e menzionato nel 1906, nell’articolo che Enrico Corradini dedica a Previati su “Nuova Antologia”. Entro il 1920 l’opera deve essere entrata a far parte della collezione Toscanini. Come testimonia la letteratura del tempo, il musicista coltivava un rapporto privilegiato con la pittura e nutriva una particolare predilezione per quest’opera dell’artista ferrarese, poiché in essa poteva ravvisare, tanto nel soggetto quanto nella gamma cromatica e nella stesura fluida e ritmica, la trasposizione visiva del principio della comunione tra le arti. Queste spiccate qualità musicali valsero a Previati l’ammirazione dei futuristi, che gli tributarono il ruolo di precursore.

«Dal 1983 a oggi, in quarant’anni dalla fondazione – spiega il presidente Giovanni Polizzi – grazie alla volontà di un benefattore cittadino, quale è stato Giuseppe Pianori, abbiamo donato alla città di Ferrara 68 opere d’arte, da De Pisis a Previati, a Boldini, che sono ora custodite nei musei civici di Palazzo Massari, per un valore complessivo di un milione di euro». La fondazione, come ha ricordato Chiara Vorrasi, «ha ora ripreso la sua attività di acquisizione con un’opera di grande rilievo, dopo un importante impegno dedicato alla salvaguardia del patrimonio di videoarte di cui Ferrara è stato un centro pionieristico».

«Il ricordo va oggi alla memoria di Pianori, con un ringraziamento alla presidenza della Fondazione, per la salvaguardia e valorizzazione dell’arte ferrarese. La collezione cittadina si va ad arricchire di un’opera significativa straordinaria – sottolinea Marco Gulinelli, assessore alla Cultura – e, quando sarà riallestito Palazzo Massari, questa sarà una delle più importanti del percorso espositivo». Gulinelli ha ricordato come da diversi anni la città sta investendo sull’utilizzo del corpus, «con la mostra gli Stati d’animo, con la mostra su Previati al Castello, e poi nel 2021, quando è stato acquisito l’archivio fotografico dell’artista, che rende possibile uno studio comparato e approfondimenti sulle opere».

«Un ottimo acquisto – per Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla cultura e presidente della Fondazione Ferrara Arte – che oggi diventa bene pubblico con questa donazione». Il miglior modo per garantire la salvaguardia di questo tipo di opere, per Vittorio Sgarbi, è infatti l’acquisto e la conservazione in un museo pubblico, «lasciarla nel libero mercato sarebbe stato un errore e l’avrebbe portata in luoghi non pertinenti né con l’Italia, né con la gloria ferrarese di Gaetano Previati». Per Sgarbi, inoltre, le «Le Muse – che è stato era uno dei cinque dipinti di Previati, tre tele e due disegni, presenti nella sua collezione – è particolarmente interessante perché con essa recuperiamo anche tutta l’ansia musicale di Toscanini, che si lascia ispirare da questo quadro. Per lui è come uno spartito e vede nel lavoro dello straordinario pittore, che è passato e presente, qualcosa che gli ispira un’emozione».

Una volta terminati i lavori di restauro e di riqualificazione di Palazzo Massari, il dipinto andrà ad arricchire la sezione museale dedicata all’artista. L’opera potrà ora dialogare con altri celebri dipinti di Previati che aprono le porte alle ricerche futuriste per la fluidità musicale delle forme, dall’Assunzione a Paolo e Francesca.