Addio insalata in busta e vaschette di fragole nei supermercati


Addio a insalata in busta e vaschette di fragole con le nuove disposizioni UE che vorrebbero uno stop alle confezioni monouso per frutta e verdura di meno di 1,5 kg

insalata in busta sciopero dei supermercati

Il nuovo regolamento sugli imballaggi proposto dall’Unione Europea danneggerà i consumatori, specie i single e le coppie senza figli, e rischia di determinare rincari dei prezzi di frutta e verdura nei supermercati. Lo afferma il Codacons, bocciando le nuove disposizioni che vorrebbero uno stop alle confezioni monouso per frutta e verdura di peso inferiore a 1,5 chilogrammi.

Se da un lato è giusto ridurre gli imballaggi e limitare il loro peso sull’ambiente, dall’altro è innegabile che una simile misura avrebbe un effetto dirompente sulle abitudini dei consumatori – denuncia il Codacons – Non sarebbe più possibile trovare nei supermercati confezioni monouso di insalata, vaschette di fragole, buste di mele, reti di arance o limoni, e tutti quei prodotti ortofrutticoli non venduti sfusi. Al di là dei disagi per tutti i cittadini durante gli acquisti, alcune categorie sarebbero particolarmente danneggiate, come i single o le coppie senza figli, coloro cioè che acquistano piccole quantità spesso ricorrendo a confezioni monouso, che consentono di gestire meglio la spesa settimanale e ridurre gli sprechi di cibo in casa.

Vi sarebbe poi il rischio concreto di un incremento dei prezzi di frutta e verdura nei supermercati, venendo meno la concorrenza dei prodotti confezionati, con un danno economico per la generalità dei consumatori.

“La necessità di contrastare la produzione di rifiuti e salvaguardare l’ambiente deve andare di pari passo col rispetto dei diritti dei consumatori, e non può essere perseguita attraverso obblighi squilibrati e sproporzionati che pesano sulla collettività e danneggiano le tasche delle famiglie. Semmai l’Ue deve imporre a tutti i produttori imballaggi al 100% riciclabili, privi di plastica e con minimo impatto sull’ambiente, ponendo il problema a carico delle aziende e non certo dei consumatori” – conclude il presidente Carlo Rienzi.