Lupus associato a maggior rischio di tromboembolismo venoso


Rispetto alla popolazione generale, i pazienti con lupus si caratterizzano per un maggior rischio di tromboembolismo venoso e trombosi venosa profonda

Rivaroxaban a bassa dose riduce il rischio i pazienti COVID-19 ospedalizzati con un alto rischio di tromboembolia venosa

Rispetto alla popolazione generale, i pazienti con lupus si caratterizzano per un maggior rischio di tromboembolismo venoso (TEV), trombosi venosa profonda (TVP) ed e embolia polmonare (EP). Queste le conclusioni di una metanalisi recentemente pubblicata su Arthritis and Rheumatology che suggerisce maggiore consapevolezza di tale rischio associato al LES e una maggiore profilazione dei pazienti al fine di ottimizzare le strategie di trattamento.

Razionale e obiettivi dello studio
I pazienti affetti da malattie immuno-mediate come il LES, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio, si connotano per un rischio maggiore di complicanze cardiovascolari, tra cui eventi di tromboembolismo venoso (TEV). Come per altre malattie ad eziologia autoimmunitaria, sia l’ipercoagulabilità che l’infiammazione sono caratteristiche generali del LES, contribuendo all’insorgenza di TEV.

La mortalità riscontrata nei pazienti lupici è due-tre volte superiore rispetto a quella della popolazione generale. Non solo: quella CV, in particolare, arriva addirittura ad essere 3 volte maggiore.
La presenza di anticorpi antifosfolipidi (aPL) è stata descritta in circa il 50% dei pazienti con LES ed è stato ampiamente dimostrato come la positività a questi anticorpi rappresenti un fattore di rischio significativo e indipendente per gli eventi trombotici.

Ciò detto, indipendentemente dagli aPL, l’aumento di incidenza dei tradizionali fattori di rischio CV e di trombosi correlati al lupus aumenta significativamente il rischio di aterosclerosi e/o trombosi prematura nei pazienti con LES.

Per quanto le evidenze attualmente disponibili suggeriscano che i pazienti con LES abbiano un rischio aumentato di TEV, fino ad ora non erano state condotte metanalisi finalizzate a integrare le evidenze degli studi per stimare il rischio relativo (RR) e il rischio assoluto (RA) in pool.

L’obiettivo primario di questo lavoro, pertanto, è stato quello di valutare i RR degli eventi di TEV, tra cui la trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (EP), nei pazienti con LES rispetto ai pazienti senza LES (e senza altri stati patologici specifici), rispetto alla popolazione generale o a proxy adeguati per i controlli della popolazione generale, nonché il rischio assoluto (RA) e il tasso di incidenza (IR) degli eventi di TEV, tra cui la TVP e la EP nei pazienti con LES.

Disegno e risultati della metanalisi
Per prima cosa, è stata condotta una rassegna sistematica della letteratura, condotta sui principali database bibliografici biomedici, finalizzata all’identificazione di tutti gli studi osservazionali che avevano valutato il rischio di TEV, TVP e EP in pazienti adulti con LES rispetto alla popolazione generale, pubblicati tra il 2000 e il 2020. A questa è seguita la messa a punto della metanalisi. L’eterogeneità degli studi utilizzati è stata valutata sulla base del valore I2. Inoltre, sono state condotte analisi di sensitività per valutare la robustezza dei risultati in diverse condizioni, nonché un’analisi per sottogruppi per la valutazione del RA di TEV in base alla presenza (o meno) di aPL e della sindrome antifosfolipidi (APS).

Passando ai risultati, la ricerca sistematica di letteratura ha portato ad identificare 1556 paper. Dopo selezione degli articoli mediante screening manuale, si è passati a 50 pubblicazioni per l’estrazione dei dati, 44 delle quali contenevano almeno una delle misure di interesse (RR, RA o IR) per lo sviluppo di TEV, TVP o EP.

Dall’analisi in pool dei dati è emerso che il risk ratio di TEV era significativamente più elevato nei pazienti con LES (RR: 4,38; IC95%: 2,63–7,29) rispetto alla popolazione generale.
I ricercatori hanno notato l’esistenza di una eterogeneità considerevole degli studi utilizzati per la metanalisi (I2 = 75–100%).

Lo studio ha anche evidenziato valori di RA più elevati nei pazienti lupici con aPLs (n/N = 0,13) r APS (n/N = 0,63) rispetto ai pazienti con LES senza aPLs/APS (n/N = 0,07).

Non solo: il rischio assoluto e il tasso di incidenza di TEV sono risultati più elevati nei pazienti più giovani (<40 anni) con LES rispetto a quelli di età compresa tra 41 e 64 anni.

Riassumendo
Nel complesso, nonostante il riscontro di un’eterogeneità sostanziale tra gli studi inclusi nella metanalisi, dai dati è chiaramente emerso un aumento del rischio di TEV, TVP e EP nei pazienti con LES rispetto alla popolazione generale. Inoltre, le analisi di sottogruppo suggeriscono che l’AR di eventi di TEV, TVP e EP è maggiore nei pazienti con APS o con aPL.

Nonostante le differenze tra gli studi e l’eterogeneità osservata nelle stime in pool, l’analisi di sensibilità ha rilevato risultati comparabili a quelli dell’analisi primaria.
Tali risultati suggeriscono un’attenta considerazione del rischio elevato di TEV e dei fattori di rischio associati tra i pazienti con disturbi immuno-mediati al momento di ottimizzare il trattamento per bilanciare in modo appropriato i rischi e i benefici della terapia scelta.

Sono necessari, questo punto, studi ulteriori finalizzati a valutare l’impatto dei fattori di rischio tradizionali e specifici per il LES al fine di identificare con maggior precisione i pazienti con LES a più alto rischio, consentendo di migliorare le strategie di prevenzione e trattamento.

Inoltre, si impone la necessità di armonizzare le definizioni dei sottogruppi e delle altre variabili in studio (ad esempio, gruppi di età, categorie di dosaggio degli steroidi), al fine di consentire confronti tra gli studi più affidabili, anche in funzione della messa a punto di metanalisi ulteriori.

Bibliografia
Bello N et al. Systematic Literature Review and Meta-analysis of Venous Thromboembolism Events in Systemic Lupus Erythematosus. Rheumatol Ther (2022). https://doi.org/10.1007/s40744-022-00513-1
Leggi