Barca alla deriva nelle acque di Malta: a bordo oltre 500 migranti


Barcone in difficoltà con oltre 500 migranti a bordo in acque Sar maltesi, ma finora da La Valletta non sono partiti soccorsi. Tajani: “Tocca a Malta”

migranti scafisti

Un barcone con circa 500 migranti a bordo si trova in una situazione drammatica nella acque del Mediterraneo non lontano da Malta: a quanto si apprende, l’imbarcazione sta chiedendo aiuto da più di 36 ore ed è alla deriva a cusa di onde molto alte (fino a quattro metri). La nave Geo Barents di Medici senza frontiere da qualche ora è arrivata in zona per tentare un salvataggio, ma la situazione è tale, hanno fatto sapere, che le operazioni di soccorso sono molto difficili, praticamente impossibili, anche a causa del fortissimo vento a 40 nodi. La barca dell’associazione non riesce ad avvicinarsi e al momento sta cercando di mettere in sicurezza il barcone sperando che non si ribalti. Al momento, le autorità maltesi non hanno inviato soccorsi da La Valletta.

TAJANI: BARCONE IN ‘SAR’ MALTESI, TOCCA A LA VALLETTA

“Credo che questo barcone sia in acque ‘Sar’ maltesi e tocca ai maltesi intervenire se la nave è pericolo; vedremo cosa diranno”: così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in merito al caso di un peschereccio con a bordo circa 500 persone migranti a bordo, partito dalla Libia.

Alarm Phone, una rete di soccorso della società civile, ha riferito di aver avuto un contatto con la nave questa mattina. “Abbiamo parlato di nuovo con le persone a bordo” si legge in un messaggio diffuso su Twitter. “Era difficile comprenderle ma abbiamo capito che sono ancora in mare in pessime condizioni meteo“.

Alarm Phone ha aggiunto: “Sappiamo che due navi mercantili sono vicine all’imbarcazione in pericolo; i mercantili non sono equipaggiati per condurre operazioni di ricerca e soccorso di questa portata”. Tajani, spiega la Dire (www.dire.it), ha parlato nel corso di una conferenza con i giornalisti nella sede dell’Associazione stampa estera.

Siamo in contatto con le autorità libiche e anche con il generale Haftar che controlla la Cirenaica” ha detto il ministro. “Stiamo dando motovedette italiane alla Guardia costiera perché siano effettuati controlli che impediscano partenze”.