Bambole sessuali: le coppie italiane amano trasgredire


Status 503 anticoncezionale

Stiamo vivendo anni di profonda e completa rivoluzione culturale, soprattutto dal punto di vista della sessualità, dell’autoerotismo e dei sex toys. Quello che fino a pochi decenni fa era considerato un argomento tabù, carico di pregiudizi e spesso corredato di informazioni false e frammentate, è diventato un tema di dibattito quotidiano e sta trovando sempre più spazio sia sui media tradizionali che su piattaforme online incentrate sulla sessualità libera. Un cambiamento epocale che sta finalmente (è il caso di dirlo) coinvolgendo anche l’Italia, Paese in cui il mercato degli oggetti di piacere, trainato dalle bambole erotiche, è in forte crescita e in cui i sex toys vengono acquistati con sempre maggiore frequenza sia dai single che dalle coppie.

Il dato che stupisce di più è che gli oggetti di piacere non sono più un’esclusiva di persone con scarse capacità di interazione sociale o di cultori dell’autoerotismo e della masturbazione. I maggiori acquisti, secondo gli esperti di settore, arrivano infatti da coppie, nuove o ben consolidate, con un alto livello di istruzione e con un reddito superiore alla media, che cercano un modo per riaccendere la passione in camera da letto o semplicemente sono alla ricerca di nuove esperienze ed emozioni da condividere.

In tal senso a guidare le classifiche d’acquisto ci sono le bambole del sesso, sia in versione femminile che in versione maschile. Attenzione, però. Non stiamo parlando delle vecchie bambole a tratti tragicomiche che abbiamo imparato a conoscere nelle commedie cinematografiche. Tra gli oggetti più venduti ci sono le bambole sexy in TPE e Silicone per adulti, commercializzate da Real Sex Doll Italia in Italia e Europa, le bambole sessuali rappresentano il top dell’arte applicata ai sex toys. Iper-realistiche, anallergiche, durevoli nel tempo e curate in ogni minimo dettaglio, queste bambole sono in grado di riprodurre alla perfezione le sensazioni di un rapporto sessuale con una persona “in carne e ossa”.

E se le bambole per fare sesso sono in vetta alle preferenze degli italiani, non sono da meno i sex toys per la coppia regolabili a distanza. Anelli vibranti, masturbatori per lui e per lei o da usare in contemporanea da entrambi i partner. Il tutto da comandare tramite app, connessioni Wi-fi, o via bluetooth. Anche in questo caso si parla di tecnologia applicata al mondo della sessualità e di classici esempi di come sia cambiata totalmente la prospettiva verso il piacere individuale e di coppia, sia maschile che femminile.

Proprio la sempre più frequente e massiccia applicazione della tecnologia al mondo del piacere è uno dei temi più dibattuti del momento tra psicologi, sessuologi, aziende produttrici di sex toys ed esperti di relazioni sociali. Ci si interroga sempre più frequentemente sul futuro dei rapporti e in tal senso uno dei contributi più interessanti arriva da Jenna Owsianik e Ross Dawson, studiosi che hanno recentemente pubblicato il loro studio Future of Sex.

Uno studio che ha suscitato molto clamore e che prova a ipotizzare i vari modi in cui faremo sesso nel prossimo futuro e nei prossimi anni. Nel rapporto si parla di robot sessuali, di automi creati a immagine e somiglianza delle stelle del cinema e dello spettacolo, di riproduzioni dei genitali del partner stampate in 3D e di applicazione sempre più massiccia dell’Intelligenza Artificiale alla sessualità. Il tutto corredato dalla nascita di social network dedicati alla sessualità e “ospitati” da ambienti virtuali.

L’altro punto focale del lavoro di Owsianik e Dawson riguarda i rapporti a distanza. I due ipotizzano che tra meno di quanto crediamo fare sesso con ologrammi e tute tattili, oppure con visori 3D in grado di restituire stimoli sensoriali, o ancora con partner virtuali, diventerà la normalità. E a queste ipotesi viene anche dato un orizzonte temporale ben definito. Entro il 2028 si ipotizza che almeno un giovane su quattro avrà sperimentato il sesso a distanza e che nel 2033 saranno le stesse celebrities a lanciare sul mercato i propri avatar sessuali seguendo l’esempio di star come Gwyneth Paltrow e Dakota Johnson, già attive da anni in questo specifico settore. L’ultima previsione, invece, è quella per il 2045, anno in cui almeno una adulto su dieci avrà sperimentato un rapporto intimo con un robot umanoide creato appositamente per il sesso e capace di interagire con il partner in maniera estremamente realistica.

Forse è troppo presto per affermare che sarà davvero così ma i passi avanti fatti dalla tecnologia e il cambio di prospettiva a cui abbiamo assistito durante le chiusure forzate causate dalla pandemia fa ipotizzare che la strada maestra sarà proprio questa.