Osteoporosi: abaloparatide alleato delle ossa


Secondo un’analisi pubblicata su JBMR, il trattamento per 18 mesi con abaloparatide migliora il  punteggio osseo nelle pazienti con osteoporosi

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Stando ai risultati di un’analisi post-hoc recentemente pubblicata su JBMR, il trattamento per 18 mesi con abaloparatidefarmaco anabolico recentemente approvato anche nella UE nel trattamento dell’osteroporosi in post-menopausa, seguito da alendronato per 2 anni, risulta essere associato a miglioramenti di entità maggiore del punteggio osseo trabecolare, (indice di robustezza ossea) rispetto al trattamento placebo.

Lo studio, pertanto, suggerisce che il miglioramento della microarchitettura ossea potrebbe essere un meccanismo attraverso il quale il farmaco è in grado di rafforzare la robustezza ossea nelle donne affette da malattia osteoporotica.

Razionale e disegno dello studio
Per quanto la densità minerale ossea (DMO) rappresenti un predittore di frattura, non è infrequente riscontrarne la presenza in donne con punteggi T-score >−2,5, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.
La microarchitettura ossea, valutata mediante il punteggio dell’osso trabecolare (TBS) rappresenta un altro indice del rischio di frattura indipendente dalla DMO.

Abaloparatide, farmaco anabolico per il trattamento dell’osteoporosi, è un analogo del peptide legato all’ormone paratiroideo (PTHrP), che lega selettivamente il recettore del PTH di tipo 1 e favorisce la formazione ossea.
In uno studio di fase 2, abaloparatide è stato in grado di migliorare la microarchitettura trabecolare a 12 e 24 settimane a livello della colonna lombare, come indicato da un aumento significativo del TBS rispetto al basale e al placebo.

Nello studio registrativo ACTIVE, 18 mesi di trattamento con questo farmaco hanno comportato un incremento significativo della DMO della colonna lombare e dell’anca in toto, nonché una riduzione significativa del rischio di fratture vertebrali e non vertebrali rispetto al placebo.

Nello studio ACTIVExtend, invece, i pazienti idonei sono stati trattati con alendronato per altri 24 mesi e dai risultati ottenuti è emerso che i pazienti trattati con abaloparatide seguita da alendronato hanno mostrato incrementi ulteriori della DMO, insieme ad una riduzione sostenuta del rischio di frattura rispetto ai pazienti sottoposti a trattamento con  placebo seguito da alendronato.

Lo scopo di questa analisi post-hoc retrospettiva è stato quello di valutare il punteggio TBS nei partecipanti agli studi ACTIVE e ACTIVExtend per determinare:
– l’esistenza di un miglioramento del punteggio TBS medio con abaloparatide
– la percentuale di donne che era stata in grado di raggiungere una variazione minima signfiicativa di questo punteggio
– la riduzione della percentuale di pazienti con peggioramento del punteggio TBS a seguito del trattamento con abaloparatide
– l’eventuale persistenza del miglioramento del punteggio TBS durante il successivo trattamento con alendronato.
– l’esistenza di un’associazione tra i miglioramenti della TBS e la riduzione del rischio di frattura vertebrale

A tal scopo, è stata condotta un’analisi retrospettiva dei dati relativi a 911 donne che avevano completato lo studio Abaloparatide Comparator Trial In Vertebral Endpoints (ACTIVE) e lo studio ACTIVExtend e che erano state sottoposte al calcolo del punteggio TBS al basale e alla fine di entrambi gli studi.

Considerando questa coorte di pazienti, 457 erano state randomizzate a trattamento con  abaloparatide 80 µg una volta al giorno, mentre 454 erano state randomizzate a placebo per 18 mesi.
Tutti le partecipanti allo studio ACTIVExtend erano state sottoposte a trattamento con 70 mg di alendronato una volta alla settimana per 24 mesi.
I ricercatori hanno effettuato scansioni DEXA al basale, a 18 e a 43 mesi per calcolare il punteggio TBS, con valori corretti per i tessuti molli in base allo spessore del tessuto addominale.

Le partecipanti allo studio erano considerate affette da “microarchitettura ossea degradata” in presenza di un punteggio TBS inferiore a 1,027, mentre un punteggio compreso tra 1,027 e 1,074 era indicativo di “microarchitettura ossea moderatamente degradata”.

Risultati principali
Al basale, il 40% delle donne del gruppo abaloparatide e il 43% del gruppo placebo presentavano una microarchitettura ossea degradata.

Il punteggio TBS è migliorato del 2,4% a 6 mesi e del 4% a 18 mesi nel gruppo abaloparatide, mentre non sono stati osservati cambiamenti significativi nel placebo.

Durante lo studio ACTIVExtend, il punteggio TBS è aumentato dello 0,4% nel gruppo abaloparatide e del 2,1% nel gruppo placebo. L’aumento cumulativo del punteggio TBS dal basale a 43 mesi è stato del 4,4% nelle donne trattate con abaloparatide seguita da alendronato rispetto all’1,7% di quelle trattate con placebo seguito da alendronato (P <0,001).

La percentuale di donne con microarchitettura ossea degradata nel gruppo abaloparatide è scesa dal 40% al basale al 24% a 18 mesi, mentre non è stata osservata alcuna variazione nel gruppo placebo. A 43 mesi, il 21% delle pazienti del gruppo abaloparatide e il 37% di quelle del gruppo placebo presentavano una microarchitettura ossea degradata.

A 43 mesi, lo 0,9% delle pazienti del gruppo abaloparatide e il 5,1% di quelle del gruppo placebo presentavano una frattura vertebrale. La maggior parte delle fratture è stata rilevate nelle pazienti la cui variazione del punteggio TBS era inferiore alla variazione minima significativa.

Riassumendo
In questa analisi post hoc degli studi ACTIVE e ACTIVExtend, la microarchitettura ossea, valutata mediante il punteggio TBS, è migliorata in modo statisticamente significativo con abaloparatide seguita da alendronato. L’aumento di entità maggiore di questo punteggio è stato osservato nei primi 6 mesi di trattamento con abaloparatide, ma ulteriori guadagni sono stati osservati dai 6 ai 18 mesi, e l’aumento del punteggio TBS è stato mantenuto durante i 24 mesi di trattamento con alendronato.

Il guadagno medio di punteggio TBS con 2 anni di trattamento con alendronato (dopo placebo; 2,1%) è risultato esser la metà di quello osservato con 18 mesi di trattamento con abaloparatide (4%).
Abaloparatide seguita da alendronato ha determinato una riduzione statisticamente significativa del 50% della percentuale di donne con microarchitettura ossea degradata, mentre il trattamento con il solo alendronato ha ridotto questa percentuale di meno del 20% (valore non significativo).

Da ultimo, la probabilità di avere una nuova frattura vertebrale è risultata inferiore nelle donne che avevano sperimentato un incremento del punteggio TBS oltre la differenza minima significativa.
Questi risultati sulla microarchitettura ossea sono in linea con quanto osservato con altri trattamenti per l’OP e suggeriscono che il miglioramento della microarchitettura ossea contribuisca all’effetto di abaloparatide sulla robustezza ossea e la riduzione del rischio di frattura.

Bibliografia
Cosman F et al. Effect of Abaloparatide on Bone Microarchitecture Assessed by Trabecular Bone Score in Women with Osteoporosis: Post Hoc Analysis of ACTIVE and ACTIVExtend. JBMR 2023
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