A “1942: l’Italia in guerra” su Rai Storia la tragedia dell’ARMIR


“1942: Italia in guerra”, in onda martedì 17 gennaio alle 21.10 su Rai Storia, racconta la tragedia dell’ARMIR, Armata italiana in Russia, comandata dal generale Italo Gariboldi

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Nell’estate del 1942 le armate del Terzo Reich lanciano una nuova grande offensiva sul fronte orientale. L’obiettivo principale è il Caucaso, per strappare all’Unione Sovietica le sue ricche risorse petrolifere e arrestarne quindi lo sforzo militare. Lo scopo secondario è, invece, una rapida avanzata verso i bacini dei fiumi Don e Volga e la conquista di Stalingrado. Prende le mosse da qui “1942: Italia in guerra”, in onda martedì 17 gennaio alle 21.10 su Rai Storia. Mussolini chiede a Hitler di poter incrementare il contingente italiano.

Il 9 luglio viene costituita l’8ª Armata, detta anche ARMIR, Armata italiana in Russia, comandata dal generale Italo Gariboldi. È composta da 10 divisioni: le tre del CSIR (“Pasubio”, “Torino” e “3ª Celere”), quattro di fanteria (“Cosseria”, “Ravenna”, “Sforzesca” e “Vicenza”) e tre alpine (“Cuneense”, “Julia” e “Tridentina”). La partecipazione italiana alla campagna di Russia sale così da 62.000 a 229.000 uomini. Ad agosto i soldati italiani, schierati sulle rive del fiume Don, si devono difendere dall’offensiva sovietica.

Le truppe corazzate tedesche, intanto, a metà settembre hanno raggiunto la periferia di Stalingrado, stringendo d’assedio la città. La Wehrmacht sembra a un passo dalla vittoria. Ma i russi resistono disperatamente. Poi, a novembre, passano all’offensiva con l’Operazione Urano: la sesta armata tedesca, comandata dal generale Paulus, viene accerchiata in una gigantesca sacca. Nonostante l’ostinazione di Hitler, sarà costretta alla resa. Dopo Stalingrado le sorti del conflitto sul fronte orientale e, più in generale, quelle dell’intera Seconda guerra mondiale, subiranno una svolta decisiva.

A dicembre, un’altra grande offensiva dell’Armata Rossa provoca la sconfitta dell’Asse nel settore meridionale del fronte russo. È una drammatica disfatta che coinvolge anche le truppe dell’Armir. Per evitare di essere definitivamente accerchiati, inizia allora per i soldati italiani una tragica ritirata dal fronte del Don. Falcidiati dalla fame e dal freddo, con le temperature che scendono anche a trenta gradi sottozero, saranno costretti a marciare nella steppa gelata per centinaia di chilometri. Molti di loro non faranno mai più ritorno a casa.

Grazie agli interventi degli storici Umberto Gentiloni e Maria Teresa Giusti il programma ripercorre la ripresa delle operazioni militari sul fronte orientale nella primavera del 1942, le vicende drammatiche dell’Armir, la decisiva battaglia di Stalingrado e i bombardamenti, sempre più intensi, condotti dagli anglo-americani sulle città italiane.

Fulvio Poli, Generale di Brigata dell’Esercito Italiano, racconta i combattimenti nei quali vengono coinvolti i soldati italiani. Il Generale Basilio Di Martino, Capo del Corpo del Genio dell’Aeronautica Militare, parla invece della componente aerea italiana sul fronte orientale. Mentre Federica Onelli, dall’Archivio del Ministero degli Esteri, ci mostra alcuni documenti originali. Attraverso le pagine dei diari, Nicola Maranesi ci riporta le testimonianze dei soldati che hanno partecipato alla guerra contro l’Unione Sovietica. Infine, la straordinaria testimonianza di Ugo Balzari, uno degli ultimi reduci della tragica campagna di Russia.