Epidermolisi bollosa: nuovo gel guarisce le ferite cutanee


Epidermolisi bollosa: un nuovo gel a base di estratto di corteccia betulla ha quasi raddoppiato la probabilità di guarigione delle ferite cutanee

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Nei pazienti affetti da epidermolisi bollosa, un gel a base di estratto di corteccia betulla ha quasi raddoppiato la probabilità di guarigione delle ferite cutanee rispetto al gel di controllo, semplificando la gestione complessiva delle lesioni. I risultati della fase in doppio cieco del trial di fase III EASE sono stati pubblicati sul British Journal of Dermatology.

L’epidermolisi bollosa è un gruppo eterogeneo di malattie multisistemiche ereditarie rare, difficili da trattare, che colpiscono l’integrità epiteliale. La pelle, le mucose e i rivestimenti epiteliali interni sono caratterizzati da estrema fragilità e dallo sviluppo di vesciche. I pazienti affetti dalle forme gravi soffrono di vesciche croniche, ulcerazioni e cicatrici della pelle, cicatrici mutilanti alle mani e ai piedi, contratture articolari, stenosi dell’esofago e delle membrane mucose, alto rischio di sviluppare carcinomi aggressivi a cellule squamose, infezioni e rischio di decesso prematuro.

Il gel/Oleogel-S10 contenente l’estratto di corteccia di betulla (brand Filsuvez) è approvato nell’Unione Europea e in UK per il trattamento di ferite a spessore parziale associate a epidermolisi bollosa giunzionale e distrofica in pazienti di almeno 6 mesi di età.

«Ho avuto il privilegio di lavorare con i pazienti affetti da epidermolisi bollosa, una condizione che può essere incredibilmente dolorosa» ha commentato il primo autore Johannes Kern del Royal Melbourne Hospital, Australia. «La pubblicazione di questi dati rappresenta una tappa fondamentale per queste persone».

Il trial EASE
Si tratta del più ampio studio di fase III mai condotto a livello mondiale su pazienti con epidermolisi bollosa, che ha coinvolto 58 centri in 28 paesi. Comprendeva una fase controllata e randomizzata in doppio cieco della durata di 3 mesi, seguita da una fase a singolo braccio, in aperto, di 24 mesi. I pazienti con epidermolisi bollosa distrofica (DEB) e giunzionale (JEB), ferite target di dimensioni comprese tra 10 e 50 cm2 presenti da almeno 21 giorni e meno di 9 mesi, sono stati randomizzati in un rapporto 1:1 nella fase in doppio cieco per valutare il trattamento e le medicazioni per le ferite applicate secondo lo standard di cura. Sono stati arruolati 223 pazienti, tra cui 156 soggetti pediatrici. Sono entrati nella fase di follow-up in aperto il 100% dei partecipanti alla fase in doppio cieco.

Guarigione più rapida, meno medicazioni e dolore
Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario, ovvero la chiusura completa della ferita target, nel 41,3% delle ferite trattate con il gel attivo rispetto al 28,9% di quelle gestite con il gel di controllo (p=0,013, rischio relativo RR 1,44), equivalente a un aumento del 44% della probabilità di chiusura della ferita.

È stata osservata una riduzione del carico complessivo della ferita utilizzando due diverse misure, l’Epidermolysis Bullosa Disease Activity and Scarring Index (EBDASI) e il Body Surface Area Percentage (BSAP).

EBDASI: la variazione media rispetto al basale del punteggio di attività cutanea ha superato la soglia clinicamente importante di una riduzione di 3 punti nel gruppo gel attivo (–3,1 al giorno 60 e –3,4 al giorno 90 rispetto a –2,0 al giorno 60 a –2,8 al giorno 90 con il gel di controllo)

BSAP: la variazione media del BSAP totale ha mostrato una maggiore riduzione dell’area corporea coinvolta al giorno 60 e al giorno 90 con il gel attivo rispetto al gel di controllo. Al giorno 90, la variazione media del BSAP era -4,3% (36%) rispetto al basale con il gel attivo in confronto a –2,5% (21%) con il gel di controllo.

Durante la fase in doppio cieco, il gruppo attivo ha necessitato di meno cambi di medicazione al giorno rispetto ai controlli e, dopo 90 giorni, aveva consentito un cambio di medicazione in meno ogni 2 settimane (p=0,001). Ha inoltre migliorato significativamente il dolore associato ai cambi di medicazione al giorno 14 (–1,4 vs –0,8; P=0,02), che è rimasto numericamente più basso per tutto il periodo di trattamento di 90 giorni.

Il gel attivo è stato ben tollerato, con un’incidenza simile di pazienti con eventi avversi nei due gruppi (81,7% vs 80,7%), di entità prevalentemente lieve o moderata.

«Sono entusiasta di vedere i dati pubblicati su questa rivista internazionale, così da poterli condividere con la comunità medica e scientifica. Questo è stato il primo studio a raggiungere l’endpoint primario e ha dimostrato un’accelerazione statisticamente significativa della guarigione della ferita target entro 45 giorni» ha affermato l’autore senior dello studio Dedee Murrell, responsabile del dipartimento di dermatologia presso il St George Hospital, University of NSW, Sydney. «Inoltre le tendenze favorevoli osservate per gli endpoint secondari chiave, come la riduzione del carico della ferita, il dolore e la frequenza dei cambi di medicazione, sono considerati molto significativi per i pazienti».

Gli autori hanno concluso che, mentre sono in corso ulteriori ricerche, tra cui approcci terapeutici genici, l’attuale cura del paziente è incentrata sulla protezione da traumi e da attriti minori, sulla gestione delle ferite e sulla prevenzione delle infezioni. L’approvazione dell’Oleogel-S10 da parte della UE fornisce una nuova opzione di trattamento per la gestione delle ferite da epidermolisi bollosa e, come per tutti gli studi randomizzati e controllati, le evidenze del mondo reale saranno un’importante fonte di dati sull’efficacia clinica di questo trattamento.

Referenze

Kern JS et al. Efficacy and safety of Oleogel-S10 (birch triterpenes) for epidermolysis bullosa – results from the phase 3, randomised, double-blind phase of the ‘EASE’ study. British Journal of Dermatology, 2022; ljac001.

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