Incubo AIDS: in Kenya mancano 300 milioni di profilattici


In Kenya mancano 300 milioni di profilattici. Ma la lotta contro l’Aids è sempre meno finanziata nonostante la distribuzione gratuita del governo

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In Kenya mancano 300 milioni di profilattici da distribuire gratuitamente, anche a causa dei tagli ai finanziamenti alla lotta contro le malattie sessualmente trasmissibili decisi dai grandi donatori internazionali. A lanciare l’allarme è l’Aids Healthcare Foundation (Ahf) nel Paese africano e altre organizzazioni della società civile locale.

In Kenya i profilattici sono distribuiti in forma gratuita per renderli accessibili a tutti nonostante la pesante tassazione che gli viene applicata in quanto beni importati. Le autorità, secondo quanto riportano i media locali, forniscono l’84% dei condom disponibili nel Paese.

In una conferenza stampa il direttore per il Kenya di Ahf, Samuel Kinyanjui, riportA il quotidiano locale Nation, ha affermato che il governo di Nairobi è attualmente in grado di distribuire gratuitamente 150 milioni di profilattici all’anno, contro i 455 milioni di cui avrebbe bisogno la popolazione locale secondo la ong. Le aree più colpite dalla carenza del dispositivo di protezione che deriva da questa situazione sono quello della capitale Nairobi e di Nakuru, nel sud.

L’allarme Onu sui fondi internazionali

I movimenti della società civile hanno indetto una nuova conferenza stampa in occasione del primo dicembre, secondo quanto riferisce l’emittente Radio Capital, e hanno avvertito dei rischi della scarsità di profilattici per la salute sessuale della popolazione. Secondo le ong nel Paese già si registra un aumento dei disturbi sessualmente transmissibili e delle gravidanze precoci. Secondo il programma delle Nazioni Unite per l’Hiv e l’Aids (Unaids) in Kenya, 55 milioni di abitanti, le persone affette dal virus dell’Hiv sono circa 1,4 milioni.

A settembre Unaids ha avvertito che nel 2021 le risorse finanziare disponibili per il contrasto a Hiv e Aids erano inferiori a quelle del 2010 del 6%. Nei Paesi a basso e medio reddito, secondo l’agenzia Onu, mancano otto dei 29 miliardi necessari per combattere la sindrome.