Nella notte di Rai 2 ultimo appuntamento con “Una squadra”


In seconda serata su Rai 2 ultimo appuntamento con “Una squadra”, la docuserie in sei episodi per la regia di Domenico Procacci

una squadra

Venerdì 9 dicembre alle 23.45 su Rai 2 terzo e ultimo appuntamento con “Una squadra”, la docuserie in sei episodi per la regia di Domenico Procacci. Racconta il segmento più avvincente e importante del tennis italiano. La squadra è quella composta da Adriano Panatta, Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli, i quattro atleti che, nella seconda metà degli anni Settanta, rappresentavano l’Italia nella Coppa Davis. E poi Nicola Pietrangeli, che aveva smesso nel ’74, e come capitano non giocatore avrebbe guidato gli azzurri alla loro prima – e fino a oggi unica – vittoria in Davis, nel 1976. Era la squadra più forte del mondo: fra il ’76 e l’80 le finali giocate sarebbero state in tutto quattro. La narrazione orbita intorno alla finale di Davis del dicembre 1976, quando a Santiago del Cile l’Italia vinse la coppa incontrando i padroni di casa.

Una vicenda sportiva molto tormentata sotto il profilo politico: non era scontato che si accettasse di andare a giocare in un Paese governato al tempo da una feroce dittatura, quella di Pinochet. Il mondo politico si astenne dal prendere posizione, lasciando la decisione alla Federazione Italiana Tennis, che non senza esitazioni e polemiche decise che la finale andava giocata. La stagione della Davis italiana, oltre a essere un piccolo momento magico del tennis e dello sport nazionale in generale, contiene risate e musi lunghi, scherzi e dispetti, litigi e riconciliazioni, dramma e commedia, che non si fermano alla finale cilena. Nel ’78 Pietrangeli sarebbe stato esonerato dal suo ruolo di capitano non giocatore per volere dei quattro tennisti i quali, Panatta su tutti, facevano parlare giornali e pubblico anche per quel che accadeva fuori dal campo, dandoci anche un affresco degli anni Settanta, tempi in cui uno sport popolare produceva campioni forse meno muscolari e potenti, ma molto meno omologati e prevedibili rispetto a oggi.

Nel quinto capitolo della serie dal titolo “Pugni chiusi”, i tennisti, tutti con infanzie diverse alle spalle, ripercorrono l’inizio della loro passione per il tennis. Zugarelli ha un momento di crisi superata grazie al supporto di Belardinelli e raggiunge la finale degli internazionali di Roma del ‘77. La finale di Davis dell’80 si gioca in Cecoslovacchia in un clima politico tesissimo, con gli arbitri che favoriscono i padroni di casa. Partendo da quel match, i giocatori fanno il bilancio della loro carriera. Nel 1976, la vittoria contro l’Australia di Newcombe, Alexander e Roche porta l’Italia in finale contro il Cile di Pinochet.

In “Santiago”, ultimo episodio della serie, si descrivono il contesto storico, i particolari e i fatti che hanno caratterizzato la grande vittoria della squadra. Nel periodo che precede la finale di coppa Davis del ‘76 a Santiago, il diplomatico De Vergottini riesce abilmente a ottenere la liberazione di alcuni prigionieri politici grazie alla partecipazione degli italiani alla finale. Il regime accoglie gli italiani con tutti gli onori, nascondendo il suo lato violento. La squadra si prepara alla finale e dopo tanti anni si fa luce sulla famosa questione delle “magliette rosse”.