Manovra: stop all’adeguamento delle multe, evitati rincari


Nella bozza della Manovra del governo Meloni lo stop all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio: esultano le associazioni dei consumatori

Indagine della CGIA di Mestre sulle multe dei vigili urbani: solo il 40,8% degli automobilisti italiani ha pagato la contravvenzione, calo del 20%

Con la decisione di sospendere gli aumenti delle sanzioni stradali, il Governo ha accolto il grido d’allarme lanciato dal Codacons sabato scorso, e ha evitato l’ennesimo rincaro a danno degli italiani. Lo afferma l’associazione dei consumatori, commentando lo stop all’adeguamento delle multe alla variazione Istat per il prossimo biennio contenuto nella bozza della manovra.

“Solo pochi giorni fa avevamo rivolto un appello al Governo chiedendo di intervenire per evitare il rincaro biennale degli importi delle multe stradali – spiega il presidente Carlo Rienzi –. In assenza di un provvedimento specifico, a partire da gennaio le sanzioni per violazione al codice della strada sarebbero infatti aumentate di almeno l’11%, con una nuova stangata sulle tasche degli italiani. La decisione del Governo rappresenta quindi una vittoria per il Codacons e per tutti gli automobilisti italiani”.

“E’ certamente giusto sanzionare chi viola le regole stradali, ma crediamo che in un momento di inflazione alle stelle e caro-bollette aumentare il valore delle multe sarebbe stato dannoso e inopportuno: semmai ad incrementare devono essere i controlli delle forze dell’ordine lungo le strade, in modo da colpire i trasgressori e garantire la sicurezza dei cittadini” conclude Rienzi.

SODDISFATTA ANCHE L’UNC

“Ottima notizia, sarebbe stato un aumento come minimo pari al 14,9%, considerando l’ultimo indice dell’indice Foi di ottobre e che nel mese di riferimento per il calcolo, ossia novembre, non ci attendiamo certo un calo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Un’ingiustizia non solo perché la situazione è eccezionale, ma perché è ingiusto che le multe siano adeguate all’inflazione e gli stipendi no. Da quando si è stabilito l’adeguamento biennale degli importi, ossia dal 1993, il divario tra importo delle sanzioni e busta paga si è talmente dilatato che oggi molte multe sono diventate decisamente troppo onerose, oltre duemila euro. Il divieto di sosta sarebbe passato dal 1° gennaio 2023 da 42 a 48 euro” conclude Dona.