“Report” compie 25 anni e torna su Rai 3: le anticipazioni


La trasmissione “Report” taglia il traguardo dei 25 anni e torna con le sue inchieste in prima serata su Rai 3: ecco le anticipazioni

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A 25 anni dall’avvio del programma ideato da Milena Gabanelli e da sei anni curato e condotto da Sigfrido Ranucci, “Report” torna in onda lunedì 7 novembre alle 21.25 su Rai 3, con la collaborazione di Bernardo Iovene, Michele Buono, Cataldo Ciccolella, Elisa Marincola, Ilaria Proietti e di Alessia Marzi.

Ecco le inchieste di questa puntata di Report:

Lo scopriremo solo Vivendi – di Giorgio Mottola, con la collaborazione di Norma Ferrara e Goffredo De Pascale

Oggi è visto solo come un problema, uno dei fascicoli più spinosi che il governo Meloni si troverà ad affrontare. All’inizio degli anni ‘90 Telecom è stato il fiore all’occhiello dell’industria di Stato. Poi l’hanno privatizzata, scalata, spolpata e, forse tra qualche settimana, sarà anche scorporata. Da terza azienda telefonica più ricca d’Europa è finita agli ultimi posti per fatturato e indebitamento a causa di scelte industriali e finanziarie sbagliate. Dal 2016 l’azionista di maggioranza dell’ex società di telecomunicazioni di stato è Vivendi, il gruppo francese di media controllato da Vincent Bolloré. Grazie a un’intervista esclusiva a un suo ex socio, Report ricostruirà le strategie del finanziere francese per la conquista del mercato italiano: dalla scalata ostile a Mediaset della famiglia Berlusconi alla conquista di Tim, avvenuta negli anni in cui al governo c’era Matteo Renzi.

La messa è finita – di Danilo Procaccianti, con la collaborazione di Goffredo De Pascale e Andrea Tornago

Napoli nel centro storico ha più chiese di Roma: ce ne sono 203 ma solo 79 sono adibite al culto, il resto è abbandonato, pericolante o in ristrutturazione perenne. Non tutte le chiese consacrate sono luoghi di culto perché nel 2010 l’allora arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe, vista la difficoltà della Curia a gestirle, decise di affidare alcune chiese in comodato d’uso gratuito ad associazioni o enti. Cosa ci fanno adesso dentro quelle chiese?

Aria Frizzante – di Chiara De Luca, con la collaborazione di Marzia Amico ed Eva Georganopoulou 
La Co2 per uso alimentare serve per gassare i prodotti. Negli ultimi mesi però è difficile da trovare. Questo perché la maggior parte di quella che si trova sul mercato viene ottenuta come prodotto di scarto di altre lavorazioni che in questo periodo, con l’aumento dei costi dell’energia, sono ferme. La co2 è anche uno dei gas serra presenti in atmosfera che contribuisce al surriscaldamento globale. E questo è un paradosso: da una parte c’è chi la reclama, dall’altra ne abbiamo troppa in atmosfera. Esistono possibili alternative per rispondere a entrambe le esigenze?