Malaria: tutto sulle cause, i vaccini e lo stop alla donazione di sangue


La malaria è malattia tropicale potenzialmente letale che interferisce con l’attività dei globuli rossi e compromette tutto l’organismo

Contro la malaria, un anticorpo monoclonale sperimentale di nuova generazione chiamato L9LS ha dimostrato buona efficacia e sicurezza

La malaria è una patologia infettiva causata da un protozoo, un microrganismo parassita del genere Plasmodium, che si trasmette all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Anopheles. Le zanzare infette sono dette “vettori della malaria” e pungono principalmente tra il tramonto e l’alba.

La malaria costituisce un enorme problema sanitario mondiale ed è la principale causa di morbilità e mortalità in numerose nazioni. In Italia è scomparsa a partire dagli anni ’50 e i casi di malattia che si verificano, comunque, ogni anno nel nostro Paese sono legati soprattutto ai turisti che rientrano da paesi malarici e all’immigrazione da tali Paesi.

Esistono quattro specie di parassiti che causano la malaria negli esseri umani:

  • Plasmodium falciparum, responsabile della malaria maligna o terzana
  • Plasmodium vivax responsabile della terzana benigna
  • Plasmodium ovale che provoca una forma simile di malaria terzana benigna
  • Plasmodium malariae responsabile di una forma di malaria definita “quartana” a causa della caratteristica periodicità con cui si presenta la febbre

(Fonte: Centro Nazionale Sangue)

I dati della malaria in Europa nel 2019

I dati relativi alla casistica di malaria in Europa per il 2019, acquisiti mediante il Sistema europeo di sorveglianza (TESSY), sono stati pubblicati ad aprile 2021 nell’Annual Epidemiological Report (AER) dell’ECDC. Ecco qualche dato:

  • In 29 Paesi dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE) sono stati registrati 8641 casi di malaria (1,3 casi per 100.000 abitanti).
  •  La Francia ha riportato il maggior numero di casi, seguita da Regno Unito e Germania.
  • Il 99,8% dei casi sono risultati associati a viaggi in aree endemiche.
  • Nove casi sono stati riportati come acquisiti localmente: 2 in Germania, 2 in Grecia, 2 in Spagna, 2 in Francia e 1 nei Paesi Bassi.
  • Si conferma l’andamento stagionale con un picco dei casi in corrispondenza del periodo di vacanze estive (luglio-settembre) che tuttavia nel 2019 è risultato più alto rispetto agli anni precedenti.
  • Il numero di casi rimane più elevato tra gli uomini rispetto alle donne (rapporto 1,8:1).
  • La fascia di età maggiormente coinvolta rimane quella compresa tra 24-44 anni.

Per maggiori informazioni consultare il sito: https://www.epicentro.iss.it/malaria/ 

Vaccinazione

Il vaccino RTSS, questo il suo nome, è già stato utilizzato in un programma pilota partito in tre paesi, Ghana, Kenya e Malawi che dal 2019 ad oggi ha coinvolto 800.000 bambini, e ha ottenuto risultati tali da spingere l’Organizzazione Mondiale della Sanità a raccomandarne l’uso. Secondo i dati della stessa Oms, oltre 30 paesi al mondo presentano aree con una trasmissione moderata o elevata della malaria, dove potrebbe fornire una protezione aggiuntiva a più di 25 milioni di bambini ogni anno.

Il vaccino agisce contro il parassita della malaria più letale a livello globale e più prevalente in Africa ed è raccomandato ai bambini che vivono in paesi ad alto rischio a partire dai 5 mesi d’età. Insieme agli strumenti esistenti per prevenire la malaria, potrà salvare decine di migliaia di giovani vite ogni anno. Nei prossimi tre anni UNICEF si impegnerà a distribuire 18 milioni di dosi di vaccino anti malaria per combattere a livello globale questa malattia che, nel solo continente africano, provoca ogni anno circa 500.000 decessi tra i bambini.

Malaria e sospensione dalla donazione di sangue

Chi è stato in Paesi a rischio malaria per viaggi, lavoro o per trovare le famiglie d’origine, deve osservare un periodo di sospensione di 6 mesi. Concluso questo periodo, una volta fatto il test con risultato negativo si può tornare a donare. Senza test bisognerà attendere 12 mesi.

«Come Avis, noi facciamo ai donatori tutti gli esami necessari e studiamo i donatori in profondità dal punto di vista epidemiologico» – aveva ricordato qualche anno fa in un’intervista il dott. Florio Ghinelli, direttore sanitario di Avis Provinciale Ferrara e infettivologo. «All’occorrenza siamo attrezzati per fare gli esami su leishmaniosi, chagas e altre patologie. Donatori e riceventi possono essere assolutamente tranquilli della qualità del sangue donato e trasfuso

Riportiamo i criteri di accettazione per la donazione di emocomponenti cellulari e plasma per uso clinico relativi alla Malaria, redatti a protezione della salute del donatore e pubblicati in Gazzetta Ufficiale – n. 30028-12-2015. I test e i periodi di sospensione possono essere evitati in caso di donazione di solo plasma da avviare alla produzione industriale di farmaci emoderivati.

MALARIA

Soggetti che hanno vissuto per un periodo di 6 mesi o più (continuativi) in zona endemica in qualsiasi momento della loro vita(questi soggetti non possono donare fino a quando non venga effettuato uno specifico test immunologico, con esito negativo, in quanto a rischio di essere diventati portatori asintomatici del parassita malarico):

a. devono essere sospesi dalle donazioni per almeno 6 mesi dall’ultimo soggiorno di qualsiasi durata in zona ad endemia malarica;

b. possono essere accettati come donatori se risulta negativo un test immunologico per la ricerca di anticorpi antimalarici, eseguito almeno 6 mesi dopo l’ultima visita in area ad endemia malarica;

c. se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato, e accettato per la donazione se il test risulta negativo.

Soggetti che hanno sofferto di malaria, soggetti che hanno sofferto di episodi febbrili(non diagnosticati compatibili con la diagnosi di malaria, durante un soggiorno in area ad endemia malarica o nei 6 mesi successivi al rientro):

a. devono essere sospesi dalle donazioni per almeno 6 mesi dalla cessazione dei sintomi e dalla sospensione della terapia;

b.  possono essere accettati come donatori se risulta negativo un test immunologico per la ricerca di anticorpi antimalarici, eseguito almeno 6 mesi dopo la cessazione dei sintomi e la sospensione della terapia;

c. se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato, e accettato per la donazione se il test risulta negativo.   

Tutti gli altri soggetti che hanno visitato un’area ad endemia malarica e che non hanno sofferto di episodi febbrili(o di altra sintomatologia compatibile con la diagnosi di malaria durante il soggiorno o nei 6 mesi successivi al rientro):

a. possono essere accettati come donatori se sono passati almeno 6 mesi dall’ultima visita in un’area ad endemia malarica, e se risultano negativi a un test immunologico per la ricerca di anticorpi anti-malarici;

b. se il test risulta ripetutamente reattivo, il donatore è sospeso per 3 anni; successivamente può essere rivalutato e accettato per la donazione se il test risulta negativo;

c. se il test non viene effettuato, il soggetto può donare se sono passati almeno 12 mesi dall’ultima visita in un’area ad endemia malarica. 

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