Virus respiratorio sinciziale: vaccino RSVpreF di Pfizer sembra funzionare


Nella prevenzione della malattia da virus respiratorio sinciziale il candidato vaccino bivalente di Pfizer RSVpreF ha raggiunto buoni risultati

nirsevimab

Nella prevenzione della malattia da virus respiratorio sinciziale il candidato vaccino bivalente di Pfizer RSVpreF, composto da due proteine ​​di prefusione F selezionate per ottimizzare la protezione contro i ceppi virali A e B, ha raggiunto l’endpoint primario nei risultati ad interim dello RENOIR in soggetti di almeno 60 anni di età, secondo quanto comunicato dall’azienda.

Il virus respiratorio sinciziale (RSV) negli individui sani può causare gravi malattie respiratorie. Può colpire i polmoni e le vie respiratorie ed essere potenzialmente pericoloso per la vita nei soggetti anziani e negli adulti con determinate condizioni mediche. Si stima che ogni anno 336mila anziani siano ricoverati in ospedale a causa dell’RSV. Nei soli Stati Uniti le infezioni negli anziani comportano circa 177mila ricoveri e 14mila decessi ogni anno. Attualmente non esistono opzioni profilattiche o terapeutiche per la malattia negli anziani e i medici possono solo offrire cure di supporto.

Il vaccino sperimentale RSVpreF
Il candidato è stato progettato sulla base delle recenti scoperte scientifiche sul virus, comprese quelle effettuate presso il National Institutes of Health (NIH), che hanno descritto in dettaglio la struttura cristallina della prefusione F, una conformazione chiave della proteina di fusione virale (F) che il virus utilizza per entrare nelle cellule umane. La ricerca del NIH ha mostrato che gli anticorpi specifici contro la conformazione di prefusione erano altamente efficaci nel bloccare l’infezione, suggerendo che un vaccino ti questo tipo possa conferire una protezione ottimale contro l’RSV.

Dopo questa scoperta Pfizer ha testato numerose versioni di una proteina di prefusione F stabilizzata a e ha identificato un candidato che ha suscitato una forte risposta immunitaria antivirale nelle valutazioni precliniche. Il candidato vaccino bivalente è composto da quantità uguali di proteina RSV F ricombinante a prefusione dai sottogruppi A e B.

Lo studio RENOIR
Il trial di fase III RENOIR (RSV vaccine Efficacy study iNOlder adults Immunized against RSV disease) è uno studio globale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, progettato per valutare l’efficacia, l’immunogenicità e la sicurezza di una singola dose di RSVpreF negli adulti di almeno 60 anni di età. A oggi ha arruolato circa 37mila partecipanti, randomizzati a ricevere 120μg del vaccino sperimentale o placebo in un rapporto 1:1. L’arruolamento sta proseguendo nell’emisfero australe con l’obiettivo coinvolgere un totale finale di circa 40mila soggetti.

Un’analisi ad interim pre-pianificata dell’efficacia di RSVpreF, condotta da un comitato esterno indipendente di monitoraggio dei dati per valutare la protezione contro la malattia del tratto respiratorio inferiore associata a RSV (LRTI-RSV) definita da due o più sintomi, ha dimostrato un’efficacia pari al 66,7%. Questi dati positivi hanno consentito la valutazione dell’endpoint primario di protezione di una malattia LRTI-RSV più grave, definita da tre o più sintomi, in cui è stata osservata un’efficacia dell’85,7%.

Il comitato indipendente ha anche indicato una buona tollerabilità del vaccino, senza problemi di sicurezza. Sulla base di questi risultati, Pfizer prevede di presentare una domanda di licenza per prodotti biologici (BLA) alla Fda per RSVpreF e successivamente ad altre agenzie regolatorie. I risultati dell’analisi saranno pubblicati e presentati in occasione di un prossimo congresso scientifico.

«Siamo lieti che questo primo vaccino candidato bivalente per l’RSV, RSVpreF, si sia dimostrato efficace nel nostro studio clinico contro questa malattia, che è associata ad alti livelli di morbilità e mortalità negli anziani» ha affermato Annaliesa Anderson, Senior Vice President e Chief Scientific Officer, Vaccine Research and Development, Pfizer. «Scienziati e ricercatori hanno lavorato per sviluppare vaccini contro l’RSV con scarso successo per oltre mezzo secolo. Questi risultati sono un passo importante nel nostro sforzo per aiutare a proteggere dalla malattia da RSV e non vediamo l’ora di lavorare con la Fda e altre agenzie regolatorie per rendere disponibile questo candidato vaccino per aiutare ad affrontare il carico sostanziale della malattia da RSV negli anziani».

Altri studi in corso e altri potenziali vaccini
Oltre al programma sperimentale di vaccinazione per gli anziani, lo scorso marzo RSVpreF ha ricevuto dalla Fda la designazione di terapia innovativa per la prevenzione della malattia del tratto respiratorio inferiore causata da RSV nei bambini dalla nascita fino a sei mesi di età, tramite immunizzazione attiva delle donne in gravidanza. La designazione si è basata principalmente sui risultati di uno studio proof-of-concept di fase IIb globale, in doppio cieco e controllato con placebo, che ha valutato la sicurezza e l’immunogenicità del candidato in donne sane in gravidanza di età compresa tra 18 e 49 anni, vaccinate tra la 28 e la 36 settimana di gestazione, e i loro bambini.

È ancora in corso lo studio clinico internazionale di fase III e multicentrico MATISSE (Maernal Immunization Study for Safety and Efficacy) avviato nel giugno 2020, il cui scopo è valutare l’efficacia e la sicurezza di una singola dose di RSVpreF somministrata a donne in gravidanza per aiutare proteggere i loro bambini dopo la nascita.

In giugno la compagnia britannica GSK ha annunciato i risultati positivi di un’analisi provvisoria di efficacia pre-specificata dello studio di fase III AReSVi 006 per il suo cadidato vaccino RSVPreF3 per gli adulti da 60 anni in avanti. Anche in questo caso l’endpoint primario è stato superato senza che siano stati osservati problemi di sicurezza imprevisti.