Angioedema ereditario: garadacimab efficace in fase III


Successo dell’anticorpo monoclonale sperimentale garadacimab nello studio di fase III VANGUARD su pazienti affetti da angioedema ereditario

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A seguito del successo dell’anticorpo monoclonale sperimentale garadacimab nello studio di fase III VANGUARD su pazienti affetti da angioedema ereditario, una malattia rara, la compagnia biotech australiana CSL Behring intende sottoporre a diverse autorità regolatorie in tutto il mondo la richiesta di approvazione per il farmaco.

L’angioedema ereditario (HAE) è una rara malattia genetica che colpisce circa una persona su 50mila in tutto il mondo. Si manifesta con attacchi imprevedibili che durano per giorni e causano un forte gonfiore degli arti, del volto, dell’intestino e delle vie respiratorie. In quest’ultimo caso può essere pericoloso per la vita. Gli episodi che coinvolgono il tratto intestinale sono frequenti e provocano un intenso dolore di pancia, nausea e vomito.

La causa di questi edemi è un difetto genetico che provoca la carenza (HAE di tipo 1) o un non funzionamento (HAE di tipo 2) del C1 esterasi-inibitore (C1-INH), una proteina che ha funzione regolatrice di due sistemi di importanza vitale per l’organismo: il sistema di contatto della coagulazione e il sistema del complemento della difesa immunitaria.

Un nuovo farmaco con somministrazione meno frequente
CSL commercializza già delle terapie la gestione dei sintomi, due inibitori umani della C1 esterasi, uno per curare gli attacchi e uno per prevenirli, ma che necessitano di una somministrazione molto più frequente rispetto alla nuova molecola in sviluppo.

Garadacimab è un anticorpo monoclonale progettato per prevenire a lungo termine i devastanti attacchi di gonfiore associati alla malattia, grazie a una sola somministrazione mensile per via iniettiva in grado di bloccare il Fattore XIIa, una proteina plasmatica che può dare inizio a una serie di eventi che culminano con il gonfiore. A differenza di altri farmaci, che prevengono gli attacchi agendo su bersagli attivati ​​durante il processo infiammatorio, garadacimab arresta la cascata dei mediatori all’origine.

L’azienda non ha rilasciato dettagli sui risultati del trial VANGUARD in doppio cieco, multicentrico, randomizzato, a bracci paralleli, che per 6 mesi ha confrontato il farmaco sperimentale con il placebo, ma ha solo comunicato il raggiungimento sia gli endpoint primari che di quelli secondari, in combinazione con a un favorevole profilo di sicurezza e tollerabilità.

In un precedente trial di fase II, garadacimab ha ridotto il tasso di attacchi tra l’89% e il 99%, a seconda del dosaggio somministrato e ha il potenziale per essere una terapia trasformativa per l’angioedema ereditario, ha affermato il chief medical officer di CSL, Bill Mezzanotte, in un comunicato stampa.

Al farmaco è stata concessa la designazione di farmaco orfano come terapia sperimentale per l’angioedema ereditario sia dalla Fda che dall’Ema. CSL prevede di pubblicare i risultati completi dello studio di fase III su una rivista internazionale e di presentarli in occasione di un prossimo congresso scientifico. Sta anche valutando il potenziale di garadacimab nel trattamento di altre patologie, inclusa la fibrosi polmonare idiopatica, dove l’inibizione del FXIIa potrebbe avere un ruolo cruciale nel potenziare i risultati clinici.

Altri farmaci in sviluppo per l’angioedema ereditario
Anche altre compagnie stanno sviluppando nuovi farmaci per questa malattia genetica e ognuno di essi offre potenziali vantaggi diversi. Intellia Therapeutics sta lavorando a una terapia di editing genetico che dovrebbe avere effetti per tutta la vita. KalVista Pharmaceuticals ha due farmaci in studio, tra cui un trattamento orale, e una molecola in fase preclinica simile a garadacimab. Ionis Pharmaceuticals sta sviluppando una terapia a RNA e lo scorso anno ha avviato i test di fase III.