Net Zero E-conomy 2050: da zero emissioni più occupazione


Da zero emissioni più valore e occupazione: è quanto emerge dallo studio Net Zero E-conomy 2050, realizzato da Fondazione Enel e The European House – Ambrosetti

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L’accelerazione nell’introduzione di politiche che favoriscano la transizione energetica e il raggiungimento di un’economia a emissioni zero entro il 2050 consentiranno, oltre al rafforzamento dell’indipendenza e della sicurezza energetica del Continente europeo, maggiori opportunità di creazione di valore e di occupazione rispetto a scenari con ambizioni ridotte. È quanto emerge dallo studio ‘Net Zero E-conomy 2050‘, realizzato da Fondazione Enel e The European House – Ambrosetti in collaborazione con Enel anticipato oggi a Cernobbio.

Un’accelerazione più decisa della decarbonizzazione richiederebbe meno risorse rispetto a uno scenario con ambizioni ridotte. Gli scenari ‘Net Zero’ individuati per Italia e Spagna dallo studio prevedono investimenti pari a 3.351 miliardi di euro e 2.215 miliardi di euro nel periodo 2021-2050 rispettivamente, inferiori agli investimenti necessari per gli scenari ‘Low Ambition’ (3.899 miliardi di euro in Italia e i 2.761 miliardi di euro in Spagna). Gli scenari ‘Net Zero’ in Italia e Spagna sono associati a rilevanti benefici sociali, economici, ambientali e di sicurezza energetica. Lo scenario ‘Net Zero’ genera un effetto economico migliore rispetto allo scenario ‘Low Ambition’: considerando gli investimenti stimati, ciò si traduce, per l’Italia e la Spagna, in 328 e 223 miliardi di euro rispettivamente di maggiori ritorni economici rispetto a uno scenario Controfattuale, e in un maggior numero di posti di lavoro creati (2,6 milioni contro i 2,1 dello scenario ‘Low Ambition” in Italia e 1,8 contro 1,7 in Spagna).

I risparmi legati alla riduzione delle malattie, al miglioramento della produttività e alla riduzione di morti premature resi possibili dal contenimento dell’inquinamento nello scenario ‘Net Zero’ ammontano a circa 614 miliardi di euro in Italia e 317 miliardi di euro in Spagna (vs. risparmi economici di 495 e 205 miliardi di euro negli scenari ‘Low Ambition” in Italia e Spagna).

Per quanto riguarda i risparmi sulle spese per i combustibili fossili, nel periodo 2021-2050 il beneficio nello scenario ‘Net Zero’ rispetto a uno scenario Controfattuale sarebbe pari a 1.914 miliardi di euro (vs. 851 miliardi di euro nello scenario ‘Low Ambition’) in Italia e a 1.279 miliardi di euro in Spagna.
Lo scenario ‘Net Zero’ consentirebbe inoltre una significativa riduzione dell’intensità di gas sul PIL, che in Italia potrebbe diminuire del 94% rispetto ai dati attuali (vs. il -76% dello scenario ‘Low Ambition’ nel 2050) e in Spagna del 92% (vs. il 56% dello scenario ‘Low Ambition’). Lo scenario ‘Net Zero’, infine, consentirebbe un’ulteriore riduzione dell’indice di dipendenza energetica rispetto alle proiezioni dei piani nazionali, dal 73,5% nel 2020 allo 0% nel 2050 in Italia (31,3% nello scenario ‘Low Ambition”) e dal 67,9% al 13% in Spagna (52% nello scenario ‘Low Ambition’).

Per accelerare il percorso verso un’economia a zero emissioni, lo studio realizzato da Fondazione Enel e The European House – Ambrosetti ha messo a fuoco due prerequisiti e cinque proposte di policy: una proposta riguarda trasversalmente tutti i settori economici analizzati, mentre le altre quattro sono iniziative specifiche per ogni settore.
“Due anni dallo scoppio della pandemia COVID-19 e le sue rilevanti implicazioni sull’economia globale, la guerra in Ucraina ha reso più che mai urgenti le preoccupazioni sulla sostenibilità dell’attuale sistema energetico. Seppure la necessità di affrontare il cambiamento climatico sia da sola una ragione più che sufficiente per perseguire una transizione energetica, la vulnerabilità delle nostre economie, dipendenti dal gas e dal petrolio, ha reso tale urgenza più che mai impellente”, dice Francesco Starace, CEO e General Manager di Enel. “Questo studio mostra molto chiaramente l’eccessiva dipendenza dal gas di alcune economie dei paesi UE, in primis la grande dipendenza dell’Italia, e i vantaggi molto chiari che un‘accelerata riduzione dell’uso delle fonti energetiche fossili può portare proprio a chi oggi ne fa un uso eccessivo”, aggiunge Starace.

“È oggi più che mai necessario mettere in atto decisioni e azioni tempestive per favorire un rapido cambiamento di rotta. Lo Studio ‘Net Zero E-conomy 2050’ va proprio in questa direzione”, aggiunge Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti.

Lo scenario ‘Net Zero’ “prevede investimenti per 3.351 miliardi di euro in Italia e 2.215 miliardi di euro in Spagna nel periodo 2021-2050, meno degli investimenti necessari per lo scenario ‘Low Ambition’”, prosegue Valerio De Molli, Managing Partner e CEO di The European House – Ambrosetti, e “prevede non solo minori investimenti ma anche maggiori benefici. Infatti, se confrontati con uno scenario Controfattuale, gli scenari ‘Net Zero’ in Italia e Spagna sono associati a benefici rilevanti entro il 2050, in termini di ritorni economici (+328 miliardi di euro e +223 miliardi di euro), di occupazione (+2,6 milioni di posti di lavoro e +1,8 milioni di posti di lavoro), riduzione dell’inquinamento (-614 miliardi di euro e -317 miliardi di euro di costi connessi alla salute e alla minore produttività) e risparmio sulle spese per combustibili fossili (-1.914 miliardi di euro e -1.279 miliardi di euro)”.

Rispetto ad oggi, inoltre, gli scenari “Net Zero” in entrambi i Paesi “garantiscono benefici in termini di sicurezza energetica entro il 2050, abilitando una riduzione dell’intensità dell’utilizzo di gas (-94% e -92% nell’indice di intensità di gas sul PIL rispetto al 2020) e della dipendenza energetica (-73,5 p.p. e -54,9 p.p. rispetto al 2020)”, conclude De Molli.