Tumore al seno: approvate nuove indicazioni per olaparib e trastuzumab


Tumore al seno: dal Chmp dell’Agenzia europea del farmaco arriva il via libera per nuove indicazioni di olaparib e trastuzumab deruxtecan

Nelle pazienti con tumore al seno ribociclib, in combinazione con il farmaco ormonale fulvestrant, ha aggiunto quasi 16 mesi di sopravvivenza

Dall’ultima riunione del Chmp, buone notizie per AstraZeneca (e non solo) e soprattutto per molte donne con tumore al seno. Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali ha infatti dato parere positivo a un ampliamento delle indicazioni del PARP-inibitore olaparib (sviluppato in collaborazione con MSD) e del coniugato anticorpo-farmaco trastuzumab deruxtecan (sviluppatobin collaborazione con Daichii Sankyo) come trattamenti per il tumore della mammella.

In particolare, olaparib è stato approvato in via preliminare in monoterapia o in combinazione con la terapia endocrina come trattamento adiuvante in pazienti adulti con carcinoma mammario precoce HER2-negativo ad alto rischio, portatori di mutazioni germinali dei geni BRCA1/2, già trattati con la chemioterapia neoadiuvante o adiuvante. Il farmaco è stato recentemente approvato in questa stessa indicazione anche negli Stati Uniti.

Via libera a olaparib basato sullo studio OlympiA
Il parere positivo del CHMP si basa sui risultati dello studio di fase 3 OlympiA, in cui olaparib ha dimostrato un miglioramento significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da malattia invasiva, riducendo il rischio di recidive di cancro al seno invasivo, di nuovi tumori o di morte del 42% rispetto al placebo. Inoltre, i dati hanno dimostrato che il trattamento con il farmaco ha portato anche a un miglioramento significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale, riducendo il rischio di morte del 32% rispetto al placebo.

Olaparib è attualmente approvato negli Stati Uniti, nell’Unione Europea, in Giappone e in diversi altri Paesi per il trattamento di pazienti con carcinoma mammario HER2-negativo metastatico, con mutazioni germinali di BRCA1/2, già trattato in precedenza con la chemioterapia. Nell’UE e in Giappone, l’indicazione comprende anche pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato.

Ok a trastuzumab deruxtecan grazie ai dati dello studio DESTINY-Breast03
Il CHMP ha raccomandato anche l’autorizzazione di trastuzumab deruxtecan come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile o metastatico già trattati con uno o più regimi a base di farmaci anti-HER2. L’immunoconiugato, che ha anch’esso come bersaglio il recettore HER2, è stato autorizzato il mese scorso negli Stati Uniti per questa stessa indicazione.

Il parere positivo del CHMP si basa sui dati dello studio di fase 3 DESTINY-Breast03, nel quale trastuzumab deruxtecan ha mostrato di ridurre del 72% il rischio di progressione della malattia o di morte rispetto trastuzumab emtansine in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile e/o metastatico, già trattate con trastuzumab e un taxano.

L’anno scorso trastuzumab deruxtecan è stato approvato in Europa in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile o metastatico già trattati con due o più regimi precedenti a base di anti-HER2.