Migranti morti in scontri a Melilla: Unione africana chiede indagine


Decine di migranti morti a Melilla negli scontri alla frontiera, l’Unione africana: “Indagini subito”. Almeno 23 persone hanno perso la vita al confine fra Marocco e Spagna

migranti melilla

“Indagini immediate” su quanto avvenuto al confine fra Marocco e Spagna, dove almeno 23 migranti provenienti dall’Africa sahariana e subsahariana hanno perso la vita durante scontri con guardie di frontiera, sono state chieste dal presidente della Commissione dell’Unione Africana, Moussa Faki Mahamat, che si è detto “profondamente scioccato e preoccupato” da quanto avvenuto. Mahamat ha anche voluto “ricordare a tutti i Paesi i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale di trattare tutti i migranti con dignità e di dare priorità alla loro sicurezza e ai diritti umani, astenendosi dall’uso eccessivo della forza”.

I migranti, provenienti per lo più dall’Africa subsahariana, sono rimasti uccisi nel tentativo di attraversare il muro che divide il Marocco dall’enclave spagnola in territorio marocchino di Melilla, unico confine terrestre fra l’Unione Europea e l’Africa insieme a quello con un’altra enclave iberica, Ceuta.

Le persone sono morte per asfissia o schiacciate dalla folla durante gli scontri avvenuti con le forze di sicurezza e la polizia sul lato marocchino del confine o, secondo fonti di Rabat, anche cadendo giù dalla cinta muraria che divide i due territori. Secondo il governo del Paese africano, le persone rimaste uccise sono 23 mentre secondo l’ong spagnola Caminando fronteras le vittime dei disordini sono almeno 37Almeno 106 feriti, fra i quali una quarantina di agenti della Guardia Civil, sono stati registrati anche sul lato spagnolo della frontiera stando a quanto riferisce il quotidiano locale ‘El faro de Melilla’. Sempre secondo la stessa testata sono inoltre 133 le persone che sono riuscite a entrare in territorio spagnolo, delle circa 2.000 che hanno provato a varcare il confine.

L’ong marocchina Association Marocaine des Droits Humains (Amdh), tramite la sua sezione di Nador, la provincia dove sono avvenuti i fatti, ha denunciato che le autorità locali si stanno preparando a seppellire i corpi dei migranti senza aver prima condotto alcuna indagine o autopsia. I tentativi di attraversare il confine fra il Marocco e le enclavi spagnoli si ripetono ciclicamente e l’ultimo è avvenuto lo scorso marzo. Quello di venerdì, spiega la Dire (www.dire.it), è però il primo da quando Madrid ha riconosciuto la sovranità di Rabat sul Sahara occidentale, di fatto aprendo una nuova fase di collaborazione fra i due Paesi.