Gonartrosi: con l’attività fisica benefici per le cartilagini


Gonartrosi: secondo un nuovo studio la deambulazione e l’attività fisica ai massimi livelli riducono il rischio di perdita di cartilagine

Gonartrosi, bisfosfonati efficaci per ridurre la malattia

L’ incremento dei tassi di deambulazione, il mantenimento della posizione eretta o lo svolgimento di attività fisica ai massimi livelli si associano a riduzioni della perdita di cartilagine in pazienti affetti da gonartrosi, stando ai risultati di una comunicazione breve presentata nel corso dei lavori annuali del congresso OARSI, recentemente tenutosi a Berlino.

“Che l’attività fisica sia fortemente raccomandata nella gestione della gonartrosi è cosa risaputa da tempo – hanno sottolineato i ricercatori durante la presentazione del lavoro”. Ciò premesso, esistono diverse tipologie di misurazione dell’attività fisica che possono valutare l’efficacia dell’attività fisica a tal scopo.

Fino ad ora non vi erano dati sufficienti sull’impatto delle passeggiate, del mantenimento della posizione seduta o eretta, permanendo anche dei dubbi sulla considerazione dei dati provenienti dalle survey o da studi accelerometrici come misure sufficienti di attività fisica.

Il punteggio riportato sulla scala PASE, una scala empirica che misura l’attività fisica nell’anziano, è in grado di fornire informazioni complementari alle misure basate sull’accelerometria, pur con alcuni limiti (bias da recall, scarsa affidabilità e ripetibilità dei risultati).

L’obiettivo dello studio presentato al Congresso è stato quello di quantificare l’impatto di molteplici misure di attività fisica provenienti sia dalle survey che dai dati accelerometrici sulla perdita di cartilagine a 2 anni. Inoltre, gli autori dello studio si sono proposti anche di caratterizzare gli effetti delle diverse misure di attività fisica.

Lo studio
Attingendo ai dati dello studio clinico MOST (the Multicenter Osteoarthritis Study), i ricercatori si sono focalizzati su 1.462 pazienti aventi un’età media di 61 anni, con una leggera prevalenza di donne (59% sul totale del campione), una percentuale di pazienti di etnia Afro-Americana pari al 13% e un BMI medio appena superiore a 28.

Dai risultati è emerso che l’effetto combinato della deambulazione, del mantenimento della stazione eretta o dello svolgimento di attività fisica ai massimi livelli aveva un impatto benefico sulla perdita di cartilagine a 2 anni.

Nello specifico, la probabilità di osservare perdita di cartilagine si riduceva del 5% per ogni incremento di mezza unità del decile di attività fisica. Inoltre, anche l’analisi di sensitività che ha sostituito il tempo dedicato alla dembulazione con la conta dei passi ha dato risultati in linea con i precedenti.

Per contro, il tempo trascorso in posizione sdraiata era associato ad un incremento della perdita di cartilagine a 2 anni.

Implicazioni dello studio
Nel commentare I risultati, i ricercatori hanno voluto sottolineare come il loro sia stato il primo studio ad aver quantificato l’effetto combinato dell’attività fisica, evidenziando come il tempo della deambulazione sia risultato essere il fattore principale responsabile della riduzione del processo di perdita cartilaginea. “I risultati dello studio, pertanto, – concludono i ricercatori – suffragano le linee guida correnti che raccomandano il ricorso all’attività fisica come strategia di mantenimento nella gonartrosi.

Bibliografia
Jafarzadeh SR. Characterizing the combined effect of physical activity measures on structural progression of OA: The multicenter osteoarthritis study. Presented at: OARSI 2022 World Congress on Osteoarthritis; April 7-10; Berlin, Germany (virtual meeting).